Voti di guerra e regime pontificale della condizione

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Vita e Pensiero, 2006 - 108 pages
All'inizio di una guerra importante i Romani cercavano di rendersi propizi gli dei offrendo loro, in cambio della vittoria, ludi votivi. In questo volume, Lorenzo Franchini conduce un'indagine dettagliata sull'evoluzione della disciplina del votum, considerato come atto sottoposto a condizione sospensiva, nel periodo compreso tra la fine del III e l'inizio del II secolo a. C. La dialettica fra i contrapposti orientamenti giurisprudenziali, che portò a preferire una promessa votiva formulata ex incerta pecunia (ossia priva dell'indicazione della somma esatta da spendere per l'eventuale esecuzione della prestazione) a una formulata ex certa, se da una parte conferma l'esistenza di un vivace dibattito scientifico anche in seno al collegio dei pontifices, appare dall'altra condizionata dall'appartenenza di questi all'una o all'altra fazione della classe dirigente di quel tempo. Pur riconoscendo fattori di ordine extragiuridico come cause determinanti le scelte adottate, Franchini si concentra soprattutto sulla ratio in base alla quale esse avrebbero potuto essere formalmente giustificate. Egli giunge così all'importante conclusione che, in ambito sacrale, come in ambito civile, era allora in atto il processo di emersione di regole ancora oggi sancite nei nostri codici. In particolare, alludiamo a quella che dà per avverata la condizione non verificatasi per fatto imputabile al controinteressato.
 

Table des matières

Premessa
7
Le applicazioni successive
57
11
63
45
75
Ulteriori rilievi in merito al rectius esse
83
Indice delle fonti
103
Droits d'auteur

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