Con questo studio di D LEONE TONDELLI la nostra rivista « Orien= talia » col sotto-titolo: « Scriptura sacra et Apocrypha hisque similia » inizia pubblicazioni di studi e testi concernenti gli Apocrifi e tutto quel materiale di fonti estra-bibliche, ma sorto in maggiore o minore risonanza del Sacro Testo, da cui non poca luce può trarsi per la comprensione della divina parola in un dato ambiente, o pel vario atteggiamento storico o per una peculiare foggia di pensiero. P. ALFREDO VITTI S. I. PREFAZIONE CA Dopo uno studio sul pensiero di Gesù e sulla dottrina di S. Paolo proponendomi di illustrare la teologia e la mistica di S. Giovanni m'era doveroso esaminare una nuova soluzione del problema giovanneo tratta dal Bultmann dalla letteratura mandea che il Lidzbarski ha ormai quasi nella sua totalità messa a disposizione di tutti gli studiosi colle sue versioni. Da allora data il mio interessamento per gli studi mandei. Questi studi sono divenuti ora di grande attualità. Gli storici delle origini cristiane e gli esegeti si sono impadroniti dei testi mandei, cercando di utilizzarli per la soluzione di problemi sempre discussi; delle origini della mistica e della teologia del IV Vangelo : delle origini stesse di quello che viene ora designato come il « mistero della redenzione > (das Erlösungsmysterium) dell'anima: delle origini anche del Manicheismo e dello Gno sticismo. Le ricerche sono state più spesso limitate a qualche punto che ha attratta l'attenzione speciale dello studioso: ed hanno cercato, con molta fretta, di dedurre conseguenze ai fini della storia del Cristianesimo. La letteratura e la storia mandea sono del resto troppo vaste per potere essere comprese dal primo tentativo: donde la necessità e la utilità di studi parziali. Il lavoro che presento cerca invece di riesaminare nella sua complessità, se non in tutti i dettagli (ciò che sarebbe impossibile), il problema del Mandeismo, in sè e nei suoi rapporti colle origini cristiane. Esso ha avuto la fortuna di essere preceduto da quello del Lagrange, notevole fra i diversi studi recenti perchè arriva ad una teoria nuova, fortemente studiata, delle evoluzioni della religione mandea. Avutane cognizione a lavoro ultimato e quasi pronto per le stampe, ho dovuto mutare le idee ed il manoscritto in varî punti e sopprimere molti interrogativi che v'erano rimasti. Su altri elementi, pure fondamentali per la storia del Mandeismo, ho creduto invece di dover mantenere i risultati delle mie indagini. Esse d'altronde si sono portate sovente in campi che esorbitavano dallo studio sintetico del P. Lagrange. La Bibliografia mandea s'è andata ingrossando così rapidamente e notevolmente che il doverne tener calcolo ha portato di necessità qualche discontinuità e squilibrio nella trattazione. Accennerò singolarmente ai Mandean Studies dello Svend Aage Pallis, potuti utilizzare quasi solo nelle note e troppo spesso a manifestare un dissenso, mentre essi sono ricchi di eccellenti osservazioni e rilievi: ed altresì agli Inni manichei in onore di Gesù pubblicati dal Waldschmidt e dal Lentz, che sono sorpreso di non vedere citati da nessuno degli ultimi ricercatori del Mandeismo, mentre proiettano tanta luce sul misticismo mandeo e sulle sue origini. Lavorando consuetamente lontano da ogni centro di studi, io sono straordinariamente obbligato al P. Vaccari dell'Istituto Biblico di Roma che mi ha mantenuto continuamente informato degli studi che man mano uscivano sul soggetto, e mi ha sostenuto col consiglio e con suggerimenti svariati: ed a Mons. A. Mercati il quale mi ha fornite similmente diverse indicazioni. Come e più che per gli altri studi miei la mia riconoscenza si porta all'Istituto Biblico di Roma, presso il quale, in varie riprese, ho avuta ogni comodità di studio e che ha voluto accogliere fra le proprie pubblicazioni e stampare a sue spese queste modeste ricerche. LEONE TONDELLI PREFAZIONE INDICE PARTE I Storia delle scoperte mandee - Scritti rimastici - Stato attuale delle ricerche storiche sul Mandeismo - Piano PAG. 1 5 14 23 31 39 0 44 51 46 70 75 79 88 94 97 101 102 104 BIBLIOGRAFIA MANDEA Testi ed edizioni di essi. GINZA. Codex Nasaraeus, liber Adami appellatus, syriace transcriptus latineque redditus... a MATTH. NORBERG: t. I-III, Copenaghen, Frider-Brummer, 1815-17; t. IV, Lexidion codicis nasaraei, ib.; t. V, Onomasticon codicis nasaraei, Lund (Svezia) 1817. Thesaurus, sive liber magnus, vulgo Liber Adami appellatus, ed. H. PETERMANN, t. I, Berlino 1867; t. II, lectiones codd. additamenta et corrigenda continens, Lipsia, 1867. Ginza. Der Schatz oder das grosse Buch der Mandäer, übersetzt und erklärt von MARK LIDZBARSKI (Quellen der Religiongeschichte... d. Ges. d. Wiss. zu Göttingen vol. 13) pp. XVIII-619. DAS JOHANNESBUCH DER MANDÄER von MARK LIDZBARSKI, t. I, Text, pp. 291, Töpelmann, Giessen, 1905; t. II, Einleitung, Übersetzung, Kommentar, pp. XXXII-256, Töpelmann, Giessen 1915. QOLASTA oder Gesänge u. Lehren von der Taufe u. dem Ausgang der Seele. Text, ed. J. EUTING, Stuttgart, 1867. Mandäische Liturgien, mitgeteilt, übers. u. erklärt v. MARK LIDZBARSKI (Abh. d. Kön. Ges. d. Wiss. zu Göttingen, Phil.-hist-Klasse, N. F. Bd. XVII, 1) p. XXIV-295. (Comprende il Qolasta e la collezione liturgica di Oxford). Textes mandaïtes, avec une Notice sur les Mandéens par CL. HUART (in J. DE MORGAN, Mission scientifique en Perse, t. V, 2) Parigi, 1904. Une incantation contre les genies malfaisants en mandaïte, par H. POGNON, Extrait des Mémoires de la Société linguistique de Paris, t. VIII, Paris, 1892. Inscriptions mandaïtes des coupes de Khouabir. Testo, traduzione e commento filologico, 2 vol., ed. Η. POGNON, Parigi, 1898-99. Mandäische Zaubertexte. Testo e versione, ed. M. LIDZBARSKI, in Ephemeris f. semit. Epigraphik, I pt. I (1900) p. 89-106. Ein mandäisches Amulet. Testo e versione, ed. M. LIDZBARSKI, in Florilegium: Recueil de travaux dediés à Melchior de Vogüé, Parigi 1910, p. 349-373. Mandäischer Diwan nach phot. Aufn. von Dr. B. POERTNER. Riproduzione fotografica del testo con schizzi. Testi inediti. Asfar Malvásé, o Libro dei segni zodiacali, inedito, che si trova in un manoscritto di Berlino ed in altri. Su altri testi inediti si possono trovare notizie in J. EUTING, Nachrichten über die mandäischen oder za bischen Manuskripte der k. Bibliothek zu Berlin u. d. Bibl. der British Museum zu London, in Zeits. d. Morgenl. Gessellschaft, 19 (1865) pp. 120-136; e in Catalogue des Mss. syriaques et sabéens de la Bibliothèque Nationale, Paris, 1874. Studi filologici. Oltre il Lessico e l'Onomasticon di M. NORBERG aggiunti alla sua edizione del Codex Nasaraeus, vanno segnalati: TH. NÖLDEKE, Über die Mundart der Mandäer, in Abhandl. d. k. Ges. d. Wiss. zu Göttingen. Phil. hist. Klasse, 10 (1862). TH. NÖLDEKE, Mandäische Grammatik, Halle, 1875. J. N. EPSTEIN, Glosses Babylo-Araméennes in Rev. d. Études Juives, 73, p. 27-58; 74, p. 40-72 (1921-22). Studi sul mandeismo. P. F. IGNATIUS A JESU Carm. discalceatus, Narratio originis, rituum et errorum Christianorum S. Johannis, Romae, Typis S. Congr. Prop. Fidei, 1652. D. CHWOLSON, Die Ssabier und der Ssabismus, 2 vol., St. Petersburg, 1856. (Dei Mandei egli parla però solo in un capitolo del primo volume). A. PETERMANN, Reisen im Orient, 1861 (vol. II p. 96-123). J. EUTING, Die Mandäer, in Das Ausland, 1876, p. 221-224. M. N. SIOUFFI, Études sur la religion des Soubbas ou Sabéens, leurs dogmes, leurs mœurs, Paris, 1880. E. 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