Vocabolario milanese-italiano, Volume 4

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Dall' Imp. regia stamperia, 1843

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Fréquemment cités

Page 60 - L' allegria è il primo rimedio della scuola salernitana. La roba non è di chi la fa, ma di chi la gode. E dicesi per scherzo: Chi non consuma, non rinnuova. Non è il più bel mestiere, che non aver pensiere. Non s' ha se non quello che si gode. Palla in bocca e fiasca in mano. Para via malinconia, quel e' ha da essere convien che sia.
Page 65 - Che modi so' i tuoi?— Ella disse:— Oh, questo mondo è fatto a scale: chi le scende e chi le sale!
Page 235 - E? sa mostrare il viso. E" non gli crocchia il ferro. Dicesi di chi è bravo di sua persona e non teme di alcuna cosa.
Page 153 - Dare altrui bestiame da custodirsi a mezzo guadagno e mezza perdita — Dare a soccio a capo...
Page 162 - Scalpello. Scarpello. Strumento di ferro tagliente in cima, col quale si lavorano le pietre ei legni.
Page 293 - Quella parte della calza dove le maglie andanti si dividono e cuoprono le noci del piede.
Page 231 - Quella parte della scarpa spettante alla pianta del piede, e non al calcagno, che si posa in terra. Dicesi anche Suolo, ma in plurale fa le suola. — Soèula di cavàj ecc. Suolo sm Parte del piede e parte dell' unghia morta delle bestie da soma e da traino.
Page 528 - Specie di mastiettatura gentile , formata dall' unione di due o più cannelli di metallo, infilzati e fermati da un perno per aprire e serrare o render mobili le due parti a cui sono saldati.
Page 148 - Umor proprio delle piante, le quali per virtù di quello cominciano a muovere generando le foglie ed i fiori. — Andar in umòr, Andare o Essere in succhio. Dicesi quando l' umore viene alla corteccia delle piante e la rende agevole ad essere staccata dal busto.
Page 94 - Salvand el me. Sai mi sia. Parole • di buon augurio che si dicono nel ragionare di qualche mala ventura.

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