La Rivista europea, Volume 3 ;Volume 7,Partie 3Tip. editrice dell'Associazione, 1876 |
À l'intérieur du livre
Résultats 1-5 sur 27
Page 19
... sera io giungeva a Bologna ; più tardi a Pracchia dove sono smontato ; poi mi son messo solo solo tra i monti ; e quando stamane albeg- giava , io era poco lontano di qua . - Ma il mazzetto di fiori ? domandava Giulietta , la quale ...
... sera io giungeva a Bologna ; più tardi a Pracchia dove sono smontato ; poi mi son messo solo solo tra i monti ; e quando stamane albeg- giava , io era poco lontano di qua . - Ma il mazzetto di fiori ? domandava Giulietta , la quale ...
Page 34
... sera , dava noia alle genti , accattava bri- ghe , si consumava nell'osterie , ne'bagordi . - Che mi racconta ella mai ! egli era dunque assai peggiorato ! Suo padre , buon uomo , impensierito di quella vita scapestrata , vedendo ...
... sera , dava noia alle genti , accattava bri- ghe , si consumava nell'osterie , ne'bagordi . - Che mi racconta ella mai ! egli era dunque assai peggiorato ! Suo padre , buon uomo , impensierito di quella vita scapestrata , vedendo ...
Page 35
... sera del 4 marzo . ( 1 ) Antologia di Firenze , anno 1831 . ( 2 ) Marco Tabarrini . Il giorno 7 maggio ebbi poi la ventura di udire nel- l'Istituto Superiore Femminile di Roma una elegante conferenza che il Tabarrini tenne sopra la vita ...
... sera del 4 marzo . ( 1 ) Antologia di Firenze , anno 1831 . ( 2 ) Marco Tabarrini . Il giorno 7 maggio ebbi poi la ventura di udire nel- l'Istituto Superiore Femminile di Roma una elegante conferenza che il Tabarrini tenne sopra la vita ...
Page 40
... lettere giovanili dirette al suo mae . stro Zannoni che vennero pubblicate in Firenze , nella stessa sera del 4 marzo , in un affettuoso ed ampio Ricordo di Aurelio Gotti . sterebbero esse forse per dimostrare il pronto acume , e 40.
... lettere giovanili dirette al suo mae . stro Zannoni che vennero pubblicate in Firenze , nella stessa sera del 4 marzo , in un affettuoso ed ampio Ricordo di Aurelio Gotti . sterebbero esse forse per dimostrare il pronto acume , e 40.
Page 56
... sera veniva da me . Camillo mi fa aggregare all ' Accademia Co- lombaria , della quale egli è presidente . » Cinque anni dopo , il marchese Gino ha la grande sventura di diventar cieco nel vigore degli anni , nella piena maturità dell ...
... sera veniva da me . Camillo mi fa aggregare all ' Accademia Co- lombaria , della quale egli è presidente . » Cinque anni dopo , il marchese Gino ha la grande sventura di diventar cieco nel vigore degli anni , nella piena maturità dell ...
Autres éditions - Tout afficher
Expressions et termes fréquents
Accademie alcuni allora Amicis amico antichi assai avea bella buon c'est canto casa certo Cesare Balbo chè chiama Chiesa CISPA CLEOB colla conoscere Corssen crede Cristianesimo critica cuore dice dipl dire donna été etrusco figliuolo Firenze francese Francia Gastaldo Gino Capponi giorno giovani glottologo governo Ilario ingegno Ippoclide Italia l'autore lascia lavoro legge lettera libro lingua lingua etrusca LIUTPR longobardo maggior mais mano marchese Gino Matteucci Megacle mente mezzo Mogol mondo Mosc MYNT Mynto nerdì nome nuova osco Ottomans padre paese papa parla parole passato pensiero poco politica popolo possono poteva principio proprio pubblico pure qu'il racconto ragione regno longobardo Sand sapere SCENA scienza scritto scrittore scrive scuole secolo sentimento signor Sindaco soldato sposa storia studio suoni Taranta Tarantella Tebano teocrazia Thibet tratto troppo trova turca uomini uomo vedere Venerdì vero VITT volume zione Zumbini
Fréquemment cités
Page 369 - Ce sont des portraits à plaisir, où l'on ne cherche point de ressemblance; et vous n'avez qu'à suivre les traits d'une imagination qui se donne l'essor, et qui souvent laisse le vrai pour attraper le merveilleux. Mais lorsque vous peignez les hommes, il faut peindre d'après nature. On veut que ces portraits ressemblent; et vous n'avez rien fait, si vous n'y faites reconnaître les gens de votre siècle.
Page 369 - Car enfin, je trouve qu'il est bien plus aisé de se guinder sur de grands sentiments, de braver en vers la fortune, accuser les destins et dire des injures aux dieux , que d'entrer comme il faut dans le ridicule des hommes et de rendre agréablement sur le théâtre les défauts de tout le monde.
Page 439 - De' l'uom chiuder le labbra, quand' ei puote; Però che senza colpa fa vergogna: disse Dante; e il De Amicis l'avrebbe dovuto ridire a...
Page 100 - Gloriosa columna in cui s'appoggia nostra speranza, e '1 gran nome latino, ch'ancor non torse del vero camino l'ira di Giove per ventosa pioggia; qui non palazzi, non teatro o loggia, ma "n lor vece un abete, un faggio, un pino tra l'erba verde, e '1 bel monte vicino, onde si scende poetando e poggia, levan di terra al ciel nostr...
Page 369 - ... les gens de votre siècle. En un mot dans les pièces sérieuses, il suffit, pour n'être point blâmé, de dire des choses qui soient de bon sens, et bien écrites. Mais ce n'est pas assez dans les autres, il y faut plaisanter; et c'est une étrange entreprise que celle de faire rire les honnêtes gens.
Page 369 - Lorsque vous peignez des héros , vous faites ce que vous voulez. Ce sont des portraits à plaisir, où l'on ne cherche point de ressemblance; et vous n'avez qu'à suivre les traits d'une imagination qui se donne l'essor, et qui souvent laisse le vrai pour attraper le merveilleux. Mais lorsque vous peignez les hommes, il faut peindre d'après nature. On veut que ces portraits ressemblent; et vous n'avez rien fait, si vous n'y faites reconnaître les gens de votre siècle.
Page 576 - Il ya des gens qui voudraient qu'un auteur ne parlât jamais des choses dont les autres ont parlé ; autrement on l'accuse de ne rien dire de nouveau. Mais si les matières qu'il traite ne sont pas nouvelles , la disposition en est nouvelle.
Page 365 - Le vessazioni e le proibizioni scemarono gagliardia e spontaneità e universalità alla nostra mente , lo stile divenne incerto, indeterminato; ed interdetto il trattare di governo, di scienza o di religione, ci volgemmo a cose frivole e di poco conto. Alle grandi accademie istituite coll'intento di rinnovare e promuovere gli studi speculativi e di filosofia naturale sottentrarono le piccole non aventi scopo di sorta. Ne scapitarono la operosità intellettuale , 1' amore per le ricerche e per la...
Page 67 - Roma non gratulava a' trionfatori con quello stesso linguaggio che usava , a giudicar de' mercati, l' edile della vicina Ulubra; ei cortigiani di quel superbo Luigi, che i loro modi imprestarono alla letteratura di tutto un secolo, avrebbono vergognato di somigliar nel discorso a un mercantuzzo o ad un borghese, anche di Parigi. E quando quel linguaggio s...
Page 434 - Pare che in lui la forma chiara, netta, omogenea, senza mai nessuna stonatura, e scevra sempre così da ogni scabrosità accademica come da ogni trivialità, sia congenita al suo spirito; e lo scriver bene sia per lui una facoltà elementare dello spirito, come il senso, l'intelletto e la volontà.