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ALLEGATO N. 3

CONVENTION SUPPLÉMENTAIRE

à la Convention militaire entre S. M. le Roi de Sardaigne, S. M. l'Empereur des Français et S. M. la Reine du Royaume-Uni de la Grande Bretagne et d'Irlande.

Sa Majesté le Roi de Sardaigne et Sa Majesté la Reine du Royaume-Uni de la Grande Bretagne et d'Irlande désirant faciliter l'exécution de la Convention militaire signée aujourd'hui entre Sa Majesté Britannique, Sa Majesté l'Empereur des Français et Sa Majesté le Roi de Sardaigne, ont décidé de conclure une Convention supplémentaire à la Convention ci dessus nommée, et à cet effet, Elles ont nommé pour Leurs plénipotentiaires, à savoir:

Sa Majesté le Roi de Sardaigne, le Comte Camille Benso de Cavour, Président du Conseil des Ministres, et son Ministre des Affaires Étrangères, Chevalier Grand'Croix de l'Ordre. des Ss. Maurice et Lazare, Chevalier Grand'Croix de l'Ordre Impérial de la Légion d'Honneur etc.;

Sa Majesté la Reine du Royaume-Uni de la Grande Bretagne et d'Irlande, le Sieur James Hudson, Chevalier du trèshonorable Ordre du Bain, son Envoyé Extraordinaire et Ministre Plénipotentiaire auprès de Sa Majesté le Roi de Sardaigne etc., lesquels, après s'être réciproquement communiqué leurs pleinspouvoirs, trouvés en bonne et due forme, ont arrêté et signé les articles suivants :

ART. I.

Sa Majesté la Reine du Royaume-Uni de la Grande Bretagne et d'Irlande s'engage à recommander à son Parlement de la mettre à même d'avancer à Sa Majesté le Roi de Sar

daigne; au moyen d'un emprunt, la somme d'un million de livres sterlings, dont cinq-cent-mille livres seront payées par Sa Majesté le plutôt possible, dès que son Parlement aura donné son consentement, et les autres cinq-cent-mille livres six mois après le payement de la première somme.

Sa Majesté Britannique s'engage en outre à recommander à son Parlement de la mettre à même, si la guerre ne sera pas finie à l'expiration de douze mois après le payement du premier terme de l'emprunt sus-énoncé, d'avancer à Sa Majesté le Roi de Sardaigne dans les mêmes proportions, une somme égale d'un million de livres sterlings.

ART. II.

L'intérêt à payer sur le dit emprunt ou emprunts par le Gouvernement Sarde sera en raison du 4 p. %, par an, dont 3 p. % a titre d'intérêts, et 1 p. %. pour fond d'amortissement.

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Les intérêts susdits seront comptés à partir du jour où l'on fera le payement en acompte de l'emprunt, et seront payés par semestres: le premier payement devra être fait quinze jours après l'expiration des six mois, à partir du payement du premier terme de l'emprunt, et ainsi successivement.

ART. III.

Sa Majesté la Reine du Royaume-Uni de la Grande Bretagne et d'Irlande se chargera du transport gratuit des troupes Sardes.

ART. IV.

La présente Convention sera ratifiée et les ratifications en seront échangées à Turin le plus tôt que faire se pourra.

En foi de quoi les Plénipotentiaires respectifs ont signé la présente Convention, et y ont apposé le sceau de leurs armes. Fait à Turin le 26 du mois de janvier de l'an de grâce mille-huit-cent-cinquante-cinq.

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ALLEGATO N 4

MANIFESTO

DEL GOVERNO DI S.M.IL RE DI SARDEGNA VITTORIO EMANUELE II. relativo all'accessione della M. S. al Trattato 10 aprile 1854 tra la Francia e l'Inghilterra.

Da gran tempo l'Europa guarda con giusto e geloso sospetto nel continuo ingrandirsi della Russia in Oriente la progressiva applicazione di quel sistema che, inaugurato da Pietro il Grande, naturato nella nazione più forse ancora che nei Sovrani Moscoviti, tende con tutte le forze ed occulte e palesi alla conquista di Costantinopoli, non come a scopo finale ma come a principio e scala dinuove e più smisurate ambizioni.

Questi progetti della Russia sovversivi dell'equilibrio europeo, minacciosi per la libertà de' popoli e per l'indipendenza delle nazioni, non si rivelarono forse mai con tanto evidenza quanto nell'ingiusta invasione dei Principati Danubiani, e negli atti diplomatici che la precedettero e seguitarono. Ond'è che a buon dritto la Francia e l'Inghilterra, dopo un lungo ed inutile esperimento de' mezzi di conciliazione, ricorsero alle armi, e pigliarono a sostenere l'Impero Ottomano contro l'aggressione del suo prepotente vicino.

Dalla risoluzione della questione d'Oriente pendono i destini, non immediati, ma prevedibili d'Europa e d'Asia, e più direttamente e prossimamente quelli degli Stati contermini al mare Mediterraneo, i quali perciò non possono rimanersi spettatori indifferenti di una lotta in cui s'agitano i loro più vitali interessi, in cui si contende per sapere se rimarranno liberi e indipendenti, oppure Vassalli, se non di nome almeno di fatto, del colossale Impero Russo.

La giustizia della causa propugnata dai generosi difensori della Sublime Porta, le considerazioni si potenti sempre sul

cuore del Re, della dignità e dell'indipendenza nazionale hanno determinato S. M. il Re di Sardegna, dopo il formale invito che ne ha ricevuto dalle due Grandi Potenze occidentali, ad accedere, per atto del 26 dello scorso gennaio, al Trattato di alleanza offensiva e difensiva, stipulato il 10 d'aprile del 1854, tra le LL. MM. l'Imperatore dei Francesi e la Regina del Regno Unito della Gran Bretagna ed Irlanda. Ma assai prima che tal atto ricevesse l'indispensabile suo legal compimento mercè il cambio delle ratifiche, prima perciò che potesse avere un principio qualunque d'esecuzione, l'Imperatore Nicolò, lagnandosi con linguaggio non scevro d'amarezza che da noi sia stato violato il diritto delle genti, nell'essersi (come egli suppone) senza previa dichiarazione di guerra, inviata una spedizione contro la Crimea, accusando inoltre il Re d'ingratitudine per aver dimenticate antiche prove di amicizia e di simpatia date dalla Russia alla Sardegna, s'affrettava a dichiararci egli stesso la guerra.

Senza arrestarci alla supposta violazione del diritto delle genti, che non può essere che un errore di cancelleria, osserveremo che nelle antiche memorie d'amichevoli corrispondenze passate tra i predecessori di S. M. I. e quelli di S. M. Sarda, l'Imperatore avrebbe potuto contrapporre altre memorie più recenti e personali sul contegno che egli tenne da otto anni in quà verso Re Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II. Ma prima di tutto avrebbe dovuto persuadersi che S. M. si è accostata a questa alleanza non per dimenticanza di antiche amicizie, nè per risentimento di recenti offese, ma per ferma convinzione di esservi spinta imperiosamente e dagli interessi generali d'Europa, e dai particolari della Nazione di cui la Divina Provvidenza le ha affidato i destini. Ed è per ciò che nel pigliar parte ad una gravissima guerra il Re punto non dubita che rispondano al suo appello coll'antica fede gli amati suoi popoli, i prodi suoi soldati, confidando, come Egli confida, nella protezione di quel Dio, che nel corso di oltre otto secoli ha tante volte sorretto fra duri cimenti, e guidato a gloriosi successi la Monarchia di Savoia.

S. M. è sicura nella coscienza d'aver adempiuto un dovere. Nè per quanto lo travaglino crudeli afflizioni sarà meno risoluto e costante nel difendere con tutte le sue forze contro qualunque

aggressione i sacri interessi de' popoli, i diritti imprescrittibili della Corona.

Mentre il Re fa voti perchè si rendano fruttuose le trattative di pace pur testè iniziate nella città di Vienna, adempiendo intanto gli obblighi contratti verso la Francia, l'Inghilterra e la Turchia, ha ordinato al Ministro sottoscritto di dichiarare come in virtù dell'atto d'accessione prementovato le sue forze di terra e di mare sono in istato di guerra coll'Impero Russo.

Il sottoscritto dichiara inoltre d'ordine di Sua Maestà che l'exequatur accordato ai Consoli russi ne' Regi Stati è rivocato; che le proprietà e le persone dei sudditi russi saranno nondimeno scrupolosamente rispettate, e che si concederà alle navi russe un termine competente per abbandonare gli Stati Sardi.

Torino, li 4 marzo 1885.

Il Presidente del Consiglio, Ministro degli affari esteri

C. CAVOUR.

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