CONTE GIO: BELLINCINI MODENESE Gentiluomo della Camera fecreta DEL SERENISSIMO SIG. DUCA DI MODENA. IN MODENA, M. DCCXI. Riveritifs. Sig. Marchese. Opo d' avere anch'io con tutti quelli, che hanno letta l'Opera della Scienza chiamata Cavallerefca, &c. ammirato il voftro zelo, e la vostra erudizione, o Riveritiffimo Sig. Marcbefe, bo creduto,che poffa effere non del tutto inutil fatica il fare una breve difamina di quel fenfo, nel quale A 2 Secon Secondo me banno a prenderfi le voftre Dottrine. Con fomma, ragione adunque io vi prefento quefto mio Libricciuolo, non tanto perch' effo riconosce da voi in certa guisa l' origine fua, quanto ancora perchè niun' altro meglio che voi può giudicare, s'io abbia quì ben raggiunta la voftra intenzione, e secon dato, fe ben per altra via, il fine da voi propoftovi. Degnatevi di riceverlo come cofa voftra, mentre io non ne pretendo altra gloria, che quella, che mi rifulta del farmi per mezzo di questa tenue oblazione riconofcere Vofiro Devotifs. ed Obligatifs. Servitore Intenzione dell' Opera. Al Signor Marchefe SCIPIONE MAFFEL edojumindul a GROUZO N 12 On fi può negare, egli è fembrato a prima vifta, e tuttavia fembra ftrano a non pochi, o on Riveritiffimo Sig. Marchele, che Voi nato Cavaliere, e dotato di giudizio egualmente purgato, che amante del Vero, abbiate voluto colla voftr Opera interamente abbattere, e fcreditare per vana, e produttrice di mille errori la nobiliffima profeffione de' Cavalieri, che ha per fuo unico fine la difefa, della Giufti. zia il follevamento de gli oppreffi, e la confervazione de' Regni, e che i Princi pi, i Re, e gl' Imperadori per grandi, the fieno, non isdegnano d' efercitare 7 |