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* Artesian (póz) Pozzo artesiano. Pozzo trivellato: è un pozzo d'acqua viva, ma sagliente, cioè ascendente alla superficie del suolo, or più ora meno. Carena. 1, 203.

Artesta, s. m. Artista, Artigiano, Artefice. In Italiano Artista è chi professa un' arte liberale e gentile: lo scultore, l'architetto, il poeta, sono artisti. L'artigiano è esecutore di lavori meccanici, come segare, murare. L'artefice congegna, compone, ordina, abbellisce, inventa; l'arIn tigiano affatica, affacchina. Tomm. bol. si confonde artista con artigiano. Artefice mantiene, in dialet. lo stesso signif. che in Italiano, ma poco si usa.

Artestich, add. Artistico. Voce d' uso. La registra il Vocab. di Napoli soggiungendo: voce sebbene non approvata, pure essendo proprio l' adoperare la desinenza ico in molte voci, come poetico, Sintetico, Magnetico, ecc. si può forse tollerare anche in questo caso. - Al Viani nel suo Diz. di Pret. franc. non pare da condannarsi, e porta un esempio toscano, ma non è registrata nè pure dalla nuova Crusca.

* Articolar, v. a. Movere le dita delle mani, de' piedi ecc. cioè Mettere in movimento le articolazioni del corpo. Articolare, in italiano, è Formar le membra o gli articoli delle membra. Articolar Articolare distintamente.

Artefar la vous Contraffare, Alterare la voce in modo che non sia rico-ziare nosciuta.

* Artefat, add. Artefatto. Ch'è opera dell' arte. Voce lat. e dell' uso. In dialet. Contraffatto, Alterato, Falsificato. * Artêfiz V. ARTESTA.

Artéfiz Artefice per Operatore, Fautore, Autore Usasi anche add. per similit. Il sommo artefice dicesi per eccellenza Iddio, L'eterno facitor d'ogni cosa. Arteria, s. f. Arteria. Vaso del corpo animale che porta il sangue dal cuore alle parti, al contrario della Vena che lo porta dalle parti al cuore. Arteriografia, Descrizione delle Arterie: Trattato sull' uso delle arterie. Arteriotomia, Taglio delle arterie, Arteriorragia, Emorragia delle arterie. Arterioressia, Lacerazione dell' arteria. Arteritide, Infiammazione delle arterie. Arteriotomo. Coltello per aprir l' arterie. Arteriôus, add. Arterioso. Di arteria. Appartenente ad arteria.

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Pronun

En savéir articolar el paroi-Non potere o sapere articolar le parole=Non le saper proferire distintamente e chiaramente, si che altri le possa intendere o scrivere.

Articolatamêint, avv. Articolatamente. Distintamente, e dicesi del pronunziar bene le parole.

Articolaziôn, s. f. Articolazione, Articolo. Nodo, Giuntura, Connessione delle ossa. Nocche sono propr. le congiunture delle dita delle mani, e dei piedi, Nodelli sono le congiunture che attaccano le gambe ai piedi, e le braccia alle mani Pronunzia distinta delle parole.

Artifèzi, s. m. Artificio. Il fare, e l'operare con arte, e la cosa fatta con arte. Artifèzi Artifizio, per Invenzione, Stratagemma Astuzia, Fraudolenza.

GREZ.

Fugh d' Artifèzi, Artifizial - V. AL

Artifizial, add. Artificiale, Artifiziale. Fatto con artifizio, ed in generale tutto ciò che è fatto dalla mano dell' uomo; opposto a Naturale.

Artifizialmêint, avv. Artifizialmente. Con artificio, contrario a Naturalmente.

-

- Ingegno

Artigian V. ARTÊSTA. Artiglieri o Artigliari, s. f. Artiglieria V. CANON.

Artifiziôus, add. Artificioso. Fatto | Vasari avanti di lui quando scrisse. «< Poiad arte, con arte, o artifizio chè sarò di ritorno, tornerò a finire l' oso, Astuto. pera mia. » Il Viani ne fa un bellissimo articolo, portando molti esempi d'illustri scrittori. V. Diz. di pretesi franc. Caval, Caroz d'artouren Cavalli, Vetture di ritorno dicono con noi i Toscani. In Italiano si dirà Cavalli, Vetture di rimeno. Artucadura, s. f. Ritoccatura. L' azione del ritoccare. Voce dell' uso. Dar un' artucadura · Ritoccare. V.

Artimisia, n. p. f. Artemisia. *Artimisia, s. f. Artemisia. Genere di piante che comprende moltissime specie di cui la metà appartiene all' Europa. Alcune sue specie sono adoperate in medicina. La più comune è l' Amarella, Erba medicinale, Matricale. Dicesi che abbia nome dalla regina Artemisia, da cui venne posta in uso.

Artirà, add. Ritirato. Tirato indietro, o indentro Rientrato, Ristretto.

* Om artirà Uomo ritirato - Uomo che conversa e usa poco cogli altri; e che ama la ritiratezza.

* Far una vetta artirà Far vita ritirata = Far vita solitaria, e appartata. Ste pán s'è tot artirà - Questo panno è rientrato.

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Artirars Ritirarsi, per Tirarsi indietro. Allontanarsi, ed anche Nascondersi Appiattarsi.

Artirôn In dialetto diciamo di cosa che in qualche parte di essa, o interamente siasi accorciata, o raggrinzita.

* Artôch, s. m. Ritoccamento, Ritocco. Il ritoccare. Il correggere alcuna opera e la correzione istessa.

Artor, v. a. Ritogliere, Riprendere, Ripigliare, Ritorre. Di nuovo torre o pigliare quel che è stato suo.

Artôuren, s. m. Ritorno, Ritornata Bon viaz e bồn artouren Diciamo a chi parte per qualche luogo lontano, come per augurargli che torni presto.

Esser d' artouren - Essere di ritorno, dicono anche i Toscani, per esser tornato di fresco da un luogo. Il Fanfani scrive (V. voc. dell' uso Tosc. sotto la voce Ritorno.) I lustrini fanno gli occhiacci a questa voce. Il Guarini però non dubita di scriverla in una sua lettera così « Eccomi di ritorno dal regno, non so s' io dico di Polonia, o di Borea. » E neanche dubitò il

ARTucar.

Artucar, v. a. Ritoccare. Di nuovo toccare. Ritoccare alcun' opera, come scrittura, pittura, e simili Aggiungervi qualche cosa. Lavorarvi sopra di nuovo, o Ricorreggerla.

=

Artucar una cossa Ritoccare di un motto qualche cosa = Parlarne di nuovo con poche parole, Riaccennarla.

*

Artundar, v. a. Ritondare, Rotondare, Tondare. Dar forma rotonda, Ridurre in figura rotonda. Ritondare in tecnol. Tagliare l'estremità di alcuna cosa per pareggiarla, e dicesi di panni, libri, carta, e simili.

* Artundar i cavi - Ritondare, per

Tosare.

*

Artuplar, v. a. Rattoppare, Rappezzare, Rabberciare. Mettere delle toppe. Aggiunger pezzi a cose rotte o guaste Si rattoppa mettendo una toppa. Rappezzare dicesi dei panni, ma non delle scarpe, come direbbesi rattoppare. E dei panni parlando, quando si rattoppano, la toppa v'è messa alla peggio: quando si rappezzano, il pezzo è messo a costura con più diligenza. Quindi è che rappezzare non ha senso così disprezzativo; e non si direbbe: andar tutto rappezzato, come: tutto rattoppato. TOMM. Le stesse differenze facciamo in bolognese.

* Arturnà, add. Ritornato, per risanato. Che ha ricuperato la sanità.

L'è tant arturnà béin ch' an s' cgnoss gnanch ch' al seppa sta amalà - Égli è così bene ritornato, o rimesso in salute, che non lascia conoscere d'esser stato malato. Arturnar, v. a. Ritornare. Di nuovo tornare. V. TURNAR.

Arturnar Ritornar sano, come s' era prima.

Diventar

* Arturnar o Turnar da mort a vetta Ritornare come da morte a vita Ritornare in pace, in tranquillità.

*

Arturnar, e Turnar si adoprano in bol. vicendevolmente; ed or più l' uno che l'altro come si vede dagli esempi riportati

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*

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Lo stesso che Aru

* Arufamêint, s. m. Rabbuffamento, Scompigliamento. Disordinamento, e per lo più dicesi di capelli, matasse e simili. Arufar, v. a. Arruffare, Rabbuffare Scompigliare. Avviluppare, Disordinare: e si dice più che d' altra cosa di capelli, di peli e di penne, e simili cose flessibili quando si rivoltano contro la piega loro. Al gat arofa al peil Il gatto arronciglia il pelo, quando si restringe in se stesso per paura o stizza.

Arufar i cavi - Arruffare i capelli, è quell'azione che fa il parrucchiere col pettine sollevando i capelli, e scompigliandoli col penetrarvi per entro contro senso. Artapar, dicesi in dialet. Il tornarvi sopra per renderli più uniti, e perchè rimangano più ristretti, e prendano più bella forma.

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tribuirsi, Appropriarsi. Arrogarsi è pretendere con orgoglio ciò che non è a voi dovuto o più di quello che è a voi dovuto, e dicesi solo di titoli, privilegi, preminenze e simili. Attribuirsi è il farsi autore di una cosa che non è tutta propria, e dicesi più che d'altro, d' invenzioni, scoperte, esiti fortunati, ecc. Appropriarsi è un pigliar per sè, ritenere, considerare come proprio quello che non lo è. Toмм.

Arulamêint, s. m. Arrolamento. Lo arrolare. - vediamo ciò che ne dice l' illustre FANFANI intorno a questo vocabolo << anche su questa voce, che è comune fra il popolo fiorentino in significato di Leva, i lustrini hanno fatto lor arte, e scomunicatala; a dar retta ai quali tra poco non si potrà più respirare, perchè e' diranno che si respira in francese » Il GHERARDINI la registra con un esempio dell' Alfieri nel volgarizzamento di Sallustio; e si trova accolta nell' Alberti e nel Vocab. di Napoli - Il VIANI la difende, e con ottime ragioni. *Arular, v. a. Arrolare, Scrivere al ruolo i soldati, cioè ne' registri di questo o di quel reggimento.

*Arulars, v. n. Arrolarsi. Far scrivere il proprio nome ai ruoli della milizia. *Arunar, v. a. Adunare, Radunare, Raunare, Ragunare - Accumulare - Raccogliere.

Arunar di quatrein

Accumulare

danaro. Arunars dla zéint Radunarsi della

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* Arustir, v. a. Arrostire, Cuocere vivande senza aiuto d'acqua, come in ischidione, in tegame, in sulle brace, o simili.

Arustir fig. Frodare, Rubar con frode. V. AROST. Arustir dell' effetto del che riarde.

Arrostire per simil. si dice sole, quando è sì cocente Per inaridire. Seccare. Arsicciare, per Diventar mezzo arso, o come Abbruciato.

-

Arustirs

Arustir al pan Arrostire il pane. Voce riprovata da alcuni, che vorrebbero invece Abbrustolire. Il Gherardini però la

registra, portando esempio del Cocchi. Il Fanfani ed il Viani la difendono, e quest' ultimo porta esempi del Boccaccio e di altri illustri scrittori.

*Aruzars, s. n. Attorniare. Aruzars dri a on Dare d'attorno ad alcuno, Stargli intorno, Stargli alle costole, Assediarlo, Porgli assedio, e simili. *Arvangar, v. a. Rivangare, Rinvangare. Di nuovo vangare, e per metaf. Riandare, Ricercare, Ritornare, Tornare di nuovo in sulle cose dette o fatte. Rinvergare vale propr. Ritrovare, Rintracciare. L'è andà arvangar el i oss d' mi nona cioè egli è ritornato sulle cose dette o fatte.

Arvêder, v. a. Rivedere. Di nuovo vedere. Rivedere i conti, le ragioni, o le partite Riscontrare e vedere se i conti vanno bene Rivedere i conti, vale anche riconoscere lo stato d'alcun negozio. Rivedere una scrittura, un libro, ecc. vale considerarlo per la correzione.

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*Arvéders Ravvedersi, Riconoscersi, Ricredersi, Emendarsi, Ritornare a coscienza, o Tornare alla coscienza = Riconoscere i suoi errori, e averne pentimento.

* Bón arvéders a qul' alter mond, o in tla val d' Giusafat A rivederci alle calende greche (I greci non avevano calende) A babboriveggioli, A rivederci in pelicceria come le volpi, cioè In luogo da dove non si possa ritornare.

Arvêia, s. f. Pisello. Comun. usasi in plur. Piselli. Sorta di legume, o Civaia che si mangia verde e cotto. Pisellaio è il luogo dove si coltivano e germogliano i piselli. Legume, o Civaia, si dice a tutte quelle granella, che seminate nascono co' baccelli e s' usano per cibi, come ceci, lenti, piselli, fave, rubiglie e simili.

Arvéia, léint sbusamà - Piselli, lente gorgogliata. Il bucarsi che fanno i legumi chiamasi gorgogliare; da Gorgoglione, Gorgoglio, Baco che entra ne' legumi, e rodendoli li vuota, senza però che perdano l'attività di germogliare. Dicesi anche Intonchiare, da Tonchio che è sinonimo di Gorgoglione.

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*Mandar al ultma arvèina - Mettere in ultima rovina alcuno = Renderlo poverissimo, miserabilissimo.

L'arvèina en vol miseria, oppure Tra l'arvèina, e i arvinà l'è l''istéss

Prov. La rovina non vuol miseria = È inutile il risparmio quando taluno è così povero, che non può sperar di risorgere.

Arvênder, v. a. Rivendere. Di nuovo vendere, e talora Vendere semplicemente.

* Arvendicar - V. Rivendicar. Arvers, s. m. Rovescio. Opposto e contrario di Ritto Per similit. Il contrario, L'opposto.

*Andar una cossa al arversa Andare a rovescio Avere opposto esito, Andare contrariamente.

*Far al arversa Fare a rovescio Operare a contrario.

Mandar in cossa al arversa Mandare le cose a rovescio Farle andar contro l'ordine, la regola, e simili. * Da dret e d'arvers Da ritto e da rovescio Per ogni verso.

-

L' arvers dl amdaia Rovescio della medaglia La parte opposta a quella dov'è il ritratto Fig. si dice per accennare un esito contrario di quel che si è nominato sopra, o che alcuno si aspettava.

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Ogni dret l' ha 'l so arvers Prov. Ogni ritto ha il suo rovescio Tutte le cose hanno il loro contrario. Al arversa scio, A rincontro.

mod. avv. Per rove

Arvers d' aqua Rovescio, dicesi propriam. a una Subita e veemente caduta di pioggia, grandine e simili.

Man arvers V. MAN.

* Avéir la louna al arversa - Aver il baco a rovescio, dicono i toscani; mod. usato per significace, che un tale ha le paturné, o la Mattana, e da ogni cosa piglia materia a stizzirsi.

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SQULA. * Arversein, s. m. Rovescino. T. fam. delle donne, e de' calzettai. Quelle maglie fatte a rovescio che formano la costura delle calze: ed anche fra noi, Quelle maglie a rovescio che si fanno in principio delle calze per ornamento.

Arversôn, s. m. Rovescione. Colpo grande dato colla parte convessa della mano, ovvero con altra cosa che s' abbia in mano, volgendo il braccio.

* Arversòn, avv. Rovescione. A rovescio, Supino, cioè Col ventre all'insù; contrario di Boccone, o Bocconi.

* Arvèst, part. Ravveduto, Ravvisto. Al s'è arvest Egli s'è ravveduto, e ritornato in sè.

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* Arvindôur V. ARVINDROL. * Arvindrol, s. m. Rivendugliolo Che rivende cose minute, specialmente mangereccie.

Arvindris, s. f. Rivendugliola, Rivenditrice, Rivenditora. Che rivende cose minute; ma in dialet. è propr. Colei che vende cose di vestito usate.

* Arvisar, v. n. Ravvisare, Raffigurare. Riconoscere all' effigie e al viso: Uso improprio e goffo è quello di molti che dicono ravvisare il conoscere non persona al viso, ma cosa che non può fingersi in verun modo personificata.

* Arvisar, v. a. Assomigliare, Somigliare Assomigliare è trovare una somiglianza, fare una similitudine: Somigliare è aver somiglianza ne' lineamenti, nelle forme corporee: Due donne si rassomigliano un po' del viso, ma non si somigliano di cuore: una di loro io l'assomiglierei ad un fiore, e l'altra a una serpe. Томм. Arvisar on Ravvisare. Raffigurar uno Riconoscerlo da' lineamenti del viso, dalle forme del corpo.

*

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* Arvisar in sinza arcgnosrel — Tro

vare in uno certa fisonomia che ti ricorda una persona che conosci, o che hai conosciuta.

In dialet. avviene spesso di adoperare Arvisar, per Somigliare, e Assomigliare. L'è un ragaz ch' s' arvisa tot a so pader Egli è un giovane che rassomiglia in tutto al padre; e intendiamo tanto

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