Bàrbar, add. e s. m. Barbaro. Nato in paese ove le leggi ed i costumi non sono punto civili Crudele, Inumano e Uomo d'aspri e rozzi costumi, Incivile. Léingua barbara Lingua barbara Non ingentilita per scrittura, non indiritta da' precetti grammaticali, e da determinazioni di vocaboli e frasi. Barbara, n. p. Barbara. Nome proprio di donna. Dar fugh a santa Barbara - Dar fuoco alla bombarda, o alla girandola; fig. Venire alla discussione o alla risoluzione di checchessia. Presa la metaf. dai fuochi artificiali che si fanno a Bologna, in certo tempo dell' anno, dai Cannonieri, in onore della Santa di questo nome, che la dicono loro protetrice. * Barbarêsch, s. m. Barbaresco, Barberesco. Colui che ha in custodia i cavalli corridori. Ed anche il barbaro stesso L'idioma de' popoli di Barberia. * Barbarì, s. f. Barberia. Vasta regione che, eccettuata l'Africa Ottomana, forma tutto il contorno boreale del continente africano. *Barbària, s. f. Barbarie, Crudeltà. V. BARBARISOM. * Barbaricamêint, avv. Barbarescamente, Barbaricamente. In modo barbarico. * Barbarisom, s. m. Barbarismo. Error di linguaggio nello scrivere e nel parlare, e consiste o nell' usare parole barbare e forestiere, nell' usar male le buo Far di barbarisom Commettere barbarismi. Far azioni da barbaro, incivili. * Barbarità V. BARBARISOM. * Barbarizar, v. n. Barbarizzare. Commettere barbarismi. Barbareggiare. * Barbaza, s. f. Barbaccia, pegg. di Barba. Barbazagn, s. m. Barbagianni, Allocco bianco. Uccello notturno e di rapina assai noto, chiamato da Linn. Strix flamminea. E per similitudine si dice ad Uomo sciocco e balordo. V. BAGIAN. Barbazian, n. p. Barbaziano. * Barbein s. m. Barbino, dim. di Barba, ma in dialet. intendesi propriamente la barba sotto la bocca. Pizzo, Barbetta. Batr' al barbein Tremare forte Barbutar V. BARBUTLAR. * Barbutlamêint, s. m. Borbottamento, Borbottio. Il borbottare Quel rumore che fanno i liquidi nell' uscire da un vaso di collo stretto E quel rumore che si sente negli intestini. Barbutlar, s. m. Barbottare. È propriamente quando alcuno non si contentanbattendo i denti, che anche dicesi, Bat-do di alcuna cosa, o avendo ricevuto alcun danno, se ne duole fra se con voce sommessa, e confusa Ed anche far confuso rumore, come fanno le vo ci indistinte. * Barbutlar el budel V. RUIAR EL tere le gazzette. Barbein Grugno. Detto di bestia, Muso, * Barbein V. BARBIROL. Barbeina, s. f. Barbetta, Barbetti na, dim. di barba. Barbeina del piant Barbicina, Barbolina, Piccole radici o barbe delle piante. Barber V. BALBER. Barbêtta, s. f. Barbetta, dim. di Barba. Barbir, s. m. Barbiere. Quegli, che taglia, e rade la barba, e tonda, e tosa i capelli - Una volta per la promiscuità dell' arte dicevasi eziandio quegli che esercitavan la bassa chirurgia. *Andar dal barbir Andar dal barbiere Andare alla bottega del barbiere ad oggetto di farsi radere la barba. Barbirarì, s. f. Barbieria, Barberia. Bottega da barbiere. *Barbirol, s. m. Bavaglino. Voce d'uso. Quella pezzuola che si adopera per nettare i rasoi nel farsi la barba. Barbis V. BAIS. *Barbôn, s. m. Barbone. Chi nutrisce la barba lunga. Can barbón -Cane barbone, Barbino, o Romano. Cane col pelo lungo e arricciato. * En va la barca séinza 'l burcél V. BURCÉL. * Barca diciamo a persona di corporatura molto grossa. V. NAV. Lassars guidar in barca Lasciarsi levare in barca = Lasciarsi menar pel naso. * * * Assicurar béin la barca Assicurare la barca in porto; fig. Assicurarsi di quello che si ha tra mano a fare che riesca a buon fine. Sustgnir la barca Lo stesso che Sustgnir la baraca. Barcà, s. f. Barcata. Il carico d'una barca, Quanto può portare una barca. * Barcamenar -Barcamenare. Questa voce è comunissima_fra noi, come fra i Toscani, e significa Procedere con accortezza, per conservarsi la stima o l'affetto di persone tra loro contrarie, ed avvantaggiarsene più che si può. I Vocabolari non la registrano, e recano solo la frase; Saper barca menare. V. Barca. Barcarol, s. m. Barcaiuolo, Barcarolo. Quegli che governa e guida la barca. Nocchiero. La va da barcarol a marinar Lo stesso che La sta tra gagliot e marinar. È fra il rotto e lo stracciato. Per dire che due cose sono quasi eguali fra loro; e detto di Persona vale Esservi fra due la stessa furberia. * Barcaza, s. f. Barcaccia, pegg. di barca. Barca cattiva e guasta. Barcaza, s. f. Barcaccia, chiamano i bolognesi più Loggie o Palchetti, messi in comunicazione, dove una società di signori passa la sera ne' teatri. È voce usata anche in altri luoghi. Barchegiar, v. n. Barcheggiare. Condur bene la barca; ma non s'usa nel senso proprio, e solamente da qualche scrittore italiano in senso fig. per Destreggiare, Maneggiarsi con destrezza. Saveir barchegiar - Saper condur bene le faccende Saper governarsi secondo l'opportunità. Barchegiar-Per Temporeggiare, Indugiare, Guadagnar tempo, Procrastinare. * Barchein. s. m. Barchetta, Barchetto, dim. di Barca. Barchino, dicono i Toscani a piccola barchettina usata per la caccia di palude, egualmente che noi. Barchêssa, s. f. Tettoia. Tetto fatto in luogo aperto. *Barchêtta, s. f. Barchetta dim. di Barca. Lo stesso che Barchein V. * Barchteina, s. f. Barchettina dim. di Barchetta. * Barcôn, s. m. Barcone. Accr. di barca. * Bardà Bardato. Aggiunto de' cavalli; e dicesi allora che hanno la barda. Barda è quell' armatura di cuoio cotto o di ferro colla quale s'armano le groppe, il collo e il petto ai cavalli, che perciò si dicono bardati. E Barda dicesi anche la sella senza arcioni. V. SELLA. * Bardadura V. FINIMEINT. * Bardass, s. m. Marmocchio. E detto in cattivo senso Mariuolo. Furfantello. * Bardêla, s. f. Bardella. Forse da barda. Spezie di sella con piccolo arcione dinanzi, e anche quell' imbottitura, che si confina sotto l'arcione delle selle, perchè non offenda il dosso della cavalcatura. V. SELA. * Bardêla, s. f. Predella. Si chiama quello scaglione di legno a piè degli altari, sopra il quale sta il sacerdote quando celebra la messa. E si prende anche per quell' imbasamento, che rimane sotto la tavola dell' altare, o per lo grado di esso altare. Bardelli, s. f. Bardiglio, Bargiglio. Specie di marmo cenerino e bianco. Bardlôn, s. m. Bardellone. Quella bardella che si mette ai puledri, quando si cominciano a domare e a scozzonare. Barèl, s. m. Bariglione. Vaso di legno a doghe di forma lunga e rotonda, per uso di tener salumi, liquori ed altre mercatanzie. Bocca del bariglione, chiamasi il fondo con cui si chiude. Catinozza è un altro vaso a doghe, ma che serve per la carne salata. V. MASTLON. Barèl d'ancióv ciughe. Bariglione d'ac Meter in t' al barèl Stivare. T. de' pescatori. Mettere il pesce marinato a suolo a suolo ne' bariglioni e salarlo. *Far a c' carga barèl Fare a scarica barili. Giuoco fanciullesco, che si fa da due soli, che si volgon le spalle, e intrigate scambievolmente le braccia, s'alzano a vicenda l'un l'altro. * Far c' carga barèl Fare a scarica barili, fig. Rimuovere da sè la colpa di alcun errore; e Fare a scaricalasino, Fare o Giuocare a civetta, Sgravarsi e caricarsi a vicenda, Apporsela, Imputarsi l'un l'altro. Barèl dla roda V. MZOL. Mangiare, Quel ch' fa el barèl Barlettaio. *Barèss, s. m. Barese. T. comm. Sorta di tessuto assai noto. *Barèton, s. m. Baritono. Una delle voci della musica che si accosta al basso. *Baricà, s. f. Barricata. Quel riparo di legname o simili che si fa attraverso alle vie, per impedire il passaggio ai nemici. Rovinata, Abbattuta. T. mil. Riparo tumultuario fatto con alberi gettati a terra, e disposti per il lungo co' rami verso il nemico. Baricadura V. BARICA. Baricar, v. a. Barricare. Impedire il passaggio a' nemici attraversando le vie con barili, carri, botti, alberi, legname, sassi ed altro. *Barilar, s. m. Barilaio. Quello che fa o vende barili. * Barilein, s. m. Bariglioncino, Barletta. Piccolissimo bariglione o barile. Nell'uso comm. per lo più s' intende quello per le acciughe. Barileina, s. m. Bariletta, Barletta, Barlotta, dim. di Barile. Barilêt — V. BARILEIN. * Barilôn - V. BARILOT. *Barilot, s. m. Barilotto, in italiano è dim. di Barile. In dialet. invece è accr. ed è Barile grande entro cui conserviamo il vino o altri liquori. *Star al barlòm Stare al barlume Non essere in luogo interamente luminoso, nè del tutto oscuro. * Barlunf Lo stesso che Barlunfete. Barlunfete Con questa voce indichiamo in dialet. precisamente l'atto, o il suono di cosa che cada subitamente; la voce Tuffete, denota in ital. una cosa subita, e Taffe esprime un atto che si fa presto e con forza; ma queste due voci, quantunque si possano in qualche modo sostituire alla bolognese, non ne rendono l'intero significato; altra non saprei ritrovare. Barnabà, n. p. Barnaba. Baròch, s. m. Barocco. Sorta d' usura e di guadagno illecito, che si pratica col dare trista mercanzia a credenza, e ripigliarla per pochissimo. *Viver d' stoch e baroch di usura, di traffico. Vivere *Baroch, odd. Barocco. In bel. arti dicesi il superlativo del bizzarro, l'eccesso del ridicolo; ciò che annunzia la depravazione del gusto. di Esser d'un gost baroch Essere cattivo gusto, di gusto depravato. Baroch Per scadente, in cattivo stato. 20 * Baròffa, s. f. Baruffa. Confuso azzuffamento d' uomini, o d' animali. Baruffo, Accapigliamento, Abbaruffamento. farsi. Atacar baròffa - Appicar baruffa. * Barometer, s. m. Barometro. Strumento noto per misurare la gravità dell'aria, e la sua pressione sui corpi, detto anche Tubo Torricelliano, dal famoso suo inventore Evangelista Torricelli di Faenza, matematico del secolo XVII. Barôn, s. m. Barone. Signore con giurisdizione, e Uomo di gran qualità E per ironia si dice a colui che vagabondo va mendicando, e chiamasi anche birbone - Uomo gagliardo, Forte. Titolo che gli antichi davano ai santi Marito di nobile donna. Barônda V. BARANDLA. * Barucata CHISOM. -- Barunzêla, s. f. Baroncella. Nome di una strada di Bologna, e proveniente. da due voci latine, (Labarum Coeli) che si leggono sopra la porta d' una piccola Chiesa, a un tempo parocchia, che porta per titolo Santa Maria Labarum Coeli. Il nome di detta chiesa è passato anche alla strada dove è posta, facendo delle due parole latine una sola voce corrotta. *Barzlêtta V. BARZELÉTTA. Barzelêtta, s. f. Barzelletta. Detto faceto, Cosa non vera, ma detta per ischerzo. On ch' dis del barzlét Motteggevole, Motteggioso, Scherzevole, Sollazzevole. * Dir del barzlét Barzellettare. Dire delle barzellette, Discorrere burlando e scherzando. = * Metr' incossa, o Tor incossa in barzelétta barzelétta Mettere o Pigliare in barzelletta Volgere in celia quello che uno dice anche seriamente. Far poco conto, poca stima di quello che altri dice. L'usano anche i Tosc. * Bas, s. m. Bacio. L'atto del baciare, o l'aver baciato. Bas ch' cioca Lo stesso che Bertelmì. * Baruchisòm, s. m. per Cosa ridicola o bizzarra. Che baruchisòm! cola! Che cosa ridiBarulè, s. m. Barulè. Voce derivata dal franc. Bas roulés Cercine o Ravvolgitura fatta insieme delle estremità delle calze e de' calzoni sotto o sopra il ginocchio. Baciare. Baciozzo. Bacio for Appiccare un bacio, Dar un bas alla spagnola, o alla franzéisa Baciare alla francese, o alla spagnola, vale Prendere gentilmente colle dita amendue le guance e baciare. Dar un bas e un calz - Da una banda ungere, e dall' altra pungere, Avere il miele in bocca, e il coltello alla cintola, cioè Mostrarsi amico per ingannare. * Bas, s. f. Base, Basa. T. d' archit. Sostegno e quasi piede, sul quale posa la colonna o simile. Metaf. Fondamento, Principio, ma è meglio non usarlo. In terap. L'ingrediente principale di cui componesi una medicina, o simile; ovvero sostanza sull' azione della quale si fa maggior conto in un rimedio composto. * Basà, part. da baciare. Baciato Basadon, s. m. Brezza. Piccol venticello; ma gelato e crudo, specialmente la notte e la mattina di buon' ora e che regolarmente soffia in certi tempi dell' anno. Al tira un zert basadon certa brezza. |