- Parlare * Batr'a ségn cun un ater nella stessa guisa che un altro parla. Bater sod Durare, Perseverare. * Batr' i dèint Battere i denti = Percuoterli insieme per tremito o rabbia. *Bater la campagna, la pianura Battere la campagna, la pianura = Scorrere la campagna, la pianura. * En bater parola -Non batter parola, Non replicare, Non favellare. Batr' al fer fein ch' l'è cald Prov. Battere il ferro mentre ch'è caldo Non perder tempo, nè occasione. Batr' al teimp-Battere il tempo. T. musicale, lo stesso che Far battuta. * Bater la ritirà Batter la ritirata, dicesi del suonare il tamburo in segno che i soldati debbano retrocedere o tornare ai loro quartieri, e per similit. si dice del ritirarsi che uno fa da qualunque sia intra Batr el man V. MAN. *Bater la cassa Suonare il tamburo. Battere la cassa * Bater I toscani dicono Battitura. Il battere le biade, o la Stagione nella quale si battono. Pral bater, o Al téimp del bater Diciamo assolut. per indicare la stagione in cui si batte il grano. - 1 L'è vgnò l'an passà pr' al teimp dél bater Venne l'anno scorso nella stagione della battitura, direbbero i Toscani. *Batèsta, Battista, Giambattista, Giovanni Battista. Avéir del batesta Motto scherz. Aver del baggèo, del semplice. A i bala batesta - Non ha tutti i suoi mesi, È dolce di sale, Ha più della luna scema, che della piena. Tutti modi che significano che uuo è scemo di cervello. Batèto (Far al) Fare al guancialin d'oro. Giuoco fanciullesco in cui uno posa la faccia in grembo ad un altro, che sta seduto, e questo gli chiude gli occhi in guisa, che non possa vedere chi sia colui che lo percosse in una mano, ch' ei si tiene dietro sulle reni, ma lo debba in dovinare. *Batêz, s. m. Battistero, Battisterio, Luogo dove si battezza. Batfianch, s. m. Battifianco. Asse, ovvero Stanga, che fa separazione di due posti nelle stalle, ed è sospeso alla greppia e a uno dei colonnini. Car. Pront. Batfang V. BatistrÀ. *Batfugh, s. m. Fucile, Battifuoco. Pezzo d' acciaio, con cui si batte la pietra focaia, per trarne faville di fuoco ed accendere l'esca. *Baticor, s. m. Batticuore. Palpitazione di cuore per eccessiva paura o altra cagione; pigliasi ancora per la stessa paura. Batilor, s. m. Battiloro. Artefice che riduce l'oro e l'argento in sottilissime foglie o lame per dorare e inargentare. Pél da batilor Carta di buccio. Quella pellicola che si separa dalla parte esterna delle budella del bue, e che preparasi dal minugiaio, il quale la fornisce al battiloro. * Batiman, s. m. Battimano. Applauso che si fa battendo le mani. L'atto del batter le mani però non è sempre in applauso si battono per far chetare un accademico, un professor cattedratico, uno scienziato da Congresso. Quando il volgo vuol minchionar uno, dice, bravo! battettegli l'ugne. Fuor di celia, tanto il plauso che il battimano sono un segno di approvazione, o di ammirazione. Томм. Batiman è termine del Ballo, ed è uno de' primi movimenti che si fa per istudiarlo. * Batisteri-Lo stesso che BATEZ V. Batistrà, s. m. Battistrada. Voce dell'uso. Colui che si manda innanzi a cavallo, per prenunciare l'arrivo e per soccorenze di chi va in carrozza, e specialmente de' viaggiatori. * Batitura, s. f. Battitura, Percossa. Ciapar del batitur Toccare delle battiture. Batla, s. f. Tabella. Tavoletta di legno, su cui battono cerchi di ferro, lo che produce un suono strepitoso, e che si suona la settimana santa in vece delle campane. Suonar le tabelle dietro ad alcuno, vale dirne male, sbeffarlo. * I toscani chiamano Bàttola quel legno del molino, che nel girare la macina si alza e si abbassa con gran rumore, onde fanno il verbo Battolare, per parlar molto, presto e forte. Certo il nostro vocabolo viene da questo e come dessi ne facciamo il verbo Batlar. Batla, s. f. Mazzeranga. T. d' agr. Strumento rusticano, fatto d' un legno colmo, piano nel fondo, fitto in una sottil mazza a pendìo, e si adopera per ispianare e assodare le aie. Batla V. PISTADURA. * Batla, add. Tabella. Colui che col suo chiacchierare forte assorda le orecchie altrui. Gracchiatore, Ciarlone. *Batlà, s. f. Battellata. La carica di un battello, V. voc. di Napoli. Batlar, v. a. Mazzerangare, Mazzarangare. Percuotere, e Picchiare con mazzeranga la terra. Batlar per Cicalare, Gracchiare, Cianciare. VOL. I. - Téila batò Tela fitta, serrata. Carater batò Carattere serrato. Batò Confitto, Conficcato in muro, in legno a forza di colpi di martello. * Batò, s. m. Battuto. Carne battuta da far ripieni ed anche Erbe battute, o prosciutto battuto per dar odore o sapore a vivande. *Batò, s. f. Battuta, per Strada frequentata, calcata. Andar per la più batò Andare per la via più battuta, più frequentata. E fig. Fare in una tal cosa quello che si fa dal più. * Batò, add. Battuto, da Battere. Or batò Oro ridotto in lama, o in foglia. Furmeint batò Frumento battuto, cioè cavato dalle bucce battendolo. Trebbiato. * Batoc', s. m. Battaglio. Quel ferro attaccato dentro nelle campane, che quando è mosso la fa suonare. La parte più grossa di esso dicesi Pera o Matarozza; quella per cui è attaccato chiamasi Gruccia, o Anello. Dal nome Batoc', i bolognesi han fatto il verbo Sbatuciar ch'è quel continuo percuotere la campana e farla sonare. Batoc' Diciamo in bol. a persona 21 piccola e grossa, e specialmente si dice quasi per vezzo a' bambini. 'Batoc', s. m. Lavatojo, Vivajo, che è come un gran tinozolo costruito stabilmente, in luogo pubblico, con mattoni, o con pietra, col piano superiore delle spallette di cinta inclinato in dentro, talora con tettoja per riparo dal sole e dalla pioggia, insomma fatto acconcio, a ciò che molte lavandaie possano in ogni tempo lavare comodamente i panni:_Carena. Batosta, s. f. Battitura. Percossa, Colpo, Busse-Fig. Perdita, Danno, Travaglio, Castigo. Avéir avò una curiousa batosta Aver sofferto gran danno. Ai ho passà una brotta batosta Ho passato una brutta vicenda. Batosta, s. f. Batosta. Contesa di parole. Far batosta Fare batosta = Com battere. Batosta tere, Percuotimento. * Batudêla, Lo stesso che Batudeina. * Batzà, par. Battezzato. Che ha ricevuto il battesimo. E in forza di sustantivo. Cristiano. Da cstian batzà Da cristiano battezzato, diciamo per modo di giuramento. Batzant, s. m. Battezzante, Battezzatore, Battezziere, Che battezza. Che ha l'ufficio di battezzare. Batzar, v. a. Battezzare. Dare il battesimo Tenere a battesimo; che anche Batosta, per lo percuo- si dice Levare dal sacro fonte, Esser compare Nominare, Appellare, Chiamare, Dare il nome a che che sia Bagnare o Gettare in capo ad uno qualche liquido. Avéir avò una bona batosta Aver toccato molte busse, Essere stato percosso, bastonato. Batram, s. m. Battirame, Calderajo, Facitor di caldaie ed altri vasi di rame. *Batrì, s. f. Batteria, T. milit. Dicesi d'una quantità di cannoni, con ciò che vi è d'uopo, posti in un luogo determinato per battere una piazza, o simile. E batteria si dice per similit. di tutto il corredo di diversi utensili per usi domestici. Batri d' piat, ed bichir, d'scran Serie di piatti, di bicchieri, di sedie. Ed anche semplicemente quantità di piatti, bicchieri ecc. Batzar el campan Battezzare le campane Benedirle dandole il nome di qualche santo. Batzar on per mat Canonizzare uno per scimunito, o simile Essere dal consentimento universale tenuto per tale. Esser sta batzà in dméndga - Prov. Essere stato battezzato in domenica Esser sciocco, Essere senza sale, perchè un tempo la domenica non si vendeva sale. Batzar al vein Battezzare il vino, dicesi scherzevolmente per infondervi dell'acqua, Annacquarlo. Baûl, s. m. Baule. Sorta di cassa da viaggio; per lo più coperta di cuoio. * Essr un baúl Essere un baule Esser Goffo, essere un Minchione e * Viazar in t'un baúl dentro una cassa e tornar dentro un baule Andar vitello tornar bue, Esser come l'ancora, che sta sempre nel mare, e mai non impara a nuotare. Prov. e dicesi a Chi tornato da lunghi viaggi, è stupido, Bat-o ignorante quanto, e più di prima che partisse. Batuda dl'òss, dla fnéstra tente, Battitoio. Quella parte dell' imposta, che batte nello stipite, architrave, o soglia, o nell' altra parte dell' imposta quando si serra. *Batuda Battuta. T. music. Quella misura di tempo, che dà il maestro della musica, in battendo a' cantori. Far al baúl Fare il baule Prepararsi a partire. *Baulein, s. m. Bauletto, Forzierino, Cofanetto. Stipetto. * Batuda d' pons * Battuta. Battito Baûtta, s. f. Bautta. Mantello di se scherarsi. ta o d'altro con suo capuccio, per ma- | Ravenna, Fante della cappellina, Mala lanuzza, Mal bigatto, cioè Furbo, Astuto, Aggiratore. Anche per Bava, s. f. Bava. Umor viscoso, che esce per se medesimo, come schiuma dalla bocca degli animali. Far el bav Far bava, o la bava Sbavare. Mandar fuori dalla bocca la ba * Umarein d' bavéla 1 dire, Uomo di debole complessione, e di poca forza. Baver, s. m. Bavero, Bavaro. Collare del mantello, abito, o simile. *Bavleina, s. f. Bavellina. Tela di bavella. * Bavlôn, s. m. Filaticcio. Una vsteina, una querta d' bavlón Abito, o coperta fatta con tessuto di filaticcio. * Bava di vento. T. di mar. Piccolo soffio di vento. Far el bav dal gòst mod. scherz. per dire che uno dimostra assai piacere in checchessia. V. BAULET. Baza, s. f. Bazza. Buona fortuna. Metaf. tolta dal giuoco delle carte. Avéir una baza Aver di bazza checchessia = Averlo buonissimo prezzo, o Inaspettatamente. L'è una baza È un pan unto. * Baza a chi tócca Bazza a chi tocca, Chi le busca suo danno. E signif. anche Fortuna! Buon per colui a cui tocca una data cosa bramata da molti. Bazana, s. f. Bazzana, Baggiana. T. del commercio e dell' arti. Pelle di castrato assai morbida, colla quale s'usa coprire i libri quando si legano. I calzolai si servono delle bazzane bianche e delle nere. * Bazár, s. m. Bazar. Voce araba che vale Mercato, Luogo pubblico destinato al commercio: tra noi bolognesi, è usata in più significati; Bazár dicesi quel Luogo dove si vendono oggetti di vestiario, minuterie, o altro a prezzo fisso. Bazar chiamiamo anche quel riparo di vetri che si mette all' ingresso d'una porta o in qualsiasi altro luogo. Bazarêla, s. f. dim. di Bazza. Bazzuola. Piccola fortuna. Bazèl, s. m. Voce che viene probabilmente dal latino Baculum; bastone, o da Bacillum, bastoncello, ed è appunto, Un bastoncello un po' curvo, a' capi del quale, mediante intaccatura, si appendono secchie, fiaschi e cose simili per trasportarle in bilico sull'una, o sull'altra spalla. Tor a bazel un qualch' on fig. Lo stesso che Tor sú; Lassars tirar in cariola Levar uno a cavallo. Dire cose ridicole e volergliene dare a credere, per trarne piacere e qualche volta utile. E così la * Bazegòl, s. f. Bazzecole, Bazzicatura, Bazziccherie, Ciammengole, Bazziche, Beccatelle, Carabattole. Cose di poco pregio, o di poco momento. Impulein d' arzéint cun la so baziletta, per la messa - Ampolline d'argento, con sua bacinella per la messa. Bazzilir, s. m. Baccelliere, Baccelliero. Graduato in primo grado in lettere, in armi. Bazgar V. BAZZIGAR. *Baziga, s. f. Bazzica. Specie di giuoco di carte, che si fa in due o quattro persone, e si danno tre carte per uno, che conta ciascheduna il suo numero, e le figure contano dieci: La matta conta a pia-o cimento de' giuocatori dall' uno al dieci; il numero al quale si dee giungere per vincere la posta suol essere il trentuno. Bazofia, s. f. Basoffia, Basina. Minestra abbondante e rozza. Voce bassa: In bol. anche Sbazofia. Bazzigar, v. n. Bazzicare, Conversare, Praticare, Usare in un luogo. * Bazzigar cun on Bazzicare con alcuno Avere fare con quello, e si dice per lo più in mal senso. Bazzil, s. m. Bacile, Bacino. Vaso a similitudine di piatto, di varie grandezze, lavorii e forme, da noi francescamente in oggi chiamato Cabarèt. Tgnir al bazzil alla barba a on Tenere altrui il bacile alla barba Contrastare con alcuno senza timore e con superiorità. Bazzil dalla barba V. CADEIN. Bazzilamêint, s: m. Vacillamento. Il vacillare, Tentennamento Fig. Incertezza, Dubbiezza, Titubazione, E in dialet. Stento, Fatica, Difficoltà. Bazziliràt, s. m. Baccelleria. Grado d'armi, o di lettere, di mezzo tra il donzello, e il cavaliere, fra lo scolare e il dottore. V. BAZZURLÓN. * Bazzurlôn, s. f. Avventato. Che procede nelle sue azioni precipitosamente, senza considerazione Ed anche per Sempliciotto, Scimunito, e simili. - Ope Far del coss da bazzurlón rare senza riflessione, inconsideratamente. Bcà V. PCA. * Bdà, s. f. Pedata. Le pedate sono la traccia che lasciano i piedi sul terreno molle, o sulla sabbia. Orma è pedata anch' essa, ma è vocabolo dello stile più elevato. Andar dời al bdù ử ôn Seguir le orme o le pedate d' alcuno = Andargli dietro: fig. seguire i costumi le opinioni, e simili. Andar drì al bdà di animal — Ormare, T. de' cacc. Cercar la fiera seguendone le orme: dicesi anche Braccare, Braccheggiare, Tracciare. Bdà Pedata. Colpo dato col piede. * Bdàg', s. m. Pedaggio. Dazio, che si paga per passare di qualche luogo. *Bdagna, s. f. Palancola, Tavolone, |