*Agunì, s. f. Agonia. L'ultima lotta del corpo e dell' anima, o della vita con la morte; L'estremità del dolore, o della malattia che precede immediatamente il morire. Dal greco Agonia, Combattimento, Ambascia. Anche in Tedesco è detto Todes Kampf combattimento con la morte Per similit. Angoscia, Ansietà, Passione che nasce da eccessivo timore o simile affetto Brama ansiosa, Il parer mille anni Incertezza, Perplessità. Essr' in aguni, o Essr' ai estram Essere in agonia, Essere agli estremi Essere sul punto di morire: Vedi però differenza: Si può essere agli estremi e non ancora in agonia. Molti di può durare quel primo stato. E si può morire senz' agonia, come i tisici spesso, que' che periscono di morte violenta. Questi non hanno propriamente agonia; ma presso a morire si può dire che siano agli estremi. Toмм. *Agunizant, add. Agonizzante. Che agonizza, Che trovasi in agonia. Agunizar, v. n. Agonizzare. Essere in agonia di morte. * * Agurar V. AUGURAR. Agustan, add. Agostivo. Nato, o maturato nel mese di Agosto; ma l' usiamo solamente parlando d' animali irragione voli, come cavalli ecc. Aqua agostana - Pioggia del mese di Agosto. Far agoz Aguzzare, Fare aguz Fare_aguzzo, Appuntare, Fare la punta Per similit. Render più sottile, più penetrante. Aguzèin, s. m. Aguzzino. Presso i Mussulmani vale Direttore di schiavi, e donde è pure l'alguazil degli Spagnuoli. Colui che ha in custodia gli schiavi Per similit. Carceriere. Custode delle carceri E per metaf. Uomo crudele, che tiranneggia. *A g' vantaz, mod. avv. A disvantaggio, A disavvantaggio. Con disavvantaggio. Ahn! viglia. Oh! Esclamazione di mera Ai, s. m. Aglio. Pianta notissima detta da Linn. Alliun. Sativum, è considerato fra gli agrumi, ed è una specie di cipolla piccola, di sapore acutissimo, le cui frondi sono di bellissimo color verde: è il suo bulbo composto di spicchi. Co d' ai - Capo d'aglio. Tutto l'Aglio intero, tolte le frondi. -- Spiguel d'ai Spicchio d'aglio o Cantuccio. Uno de' piccoli bulbi dell'aglio, e che uniti formano un Resta d'ai Resta Filza d'agli. Una certa quantità d'agli intrecciati insieme col gambo. 'Ai, Ah, Ahi - Interiezione che s'usa per esprimere diversi affetti In segno di esclamazione - Di dolore In segno di Svillaneggiare, Dir villania In segno di Pregare, Raccomandarsi Di gridare minacciando - Di sospirare vigliarsi Di rammemorarsi mentarsi, ecce. Di mera- Aja, s. f. di Ajo V. METRES. Aià, s. f. Agliato. Specie di salsa fatta di noci peste, aglio pane e sale. Aiarôn, s. m. Airone Aghirone, Arione. Uccello acquatico del genere delle Ardee, e detto da Linn. Ardea Alba. Aiaron, dicono i bolognesi propr. il pennacchio formato delle penne del ciuffo di questo animale, e che portano in capo le donne per ornamento. Aib, Aibarola Abbeveratoio, Beveratoio, Truogolo, Trogolo, Albio. Ogni sorta di vaso, entro il quale bevono le bestie. * Aibò V. OIBÒ. Aidar Voce antica rimasta in contado. Ora dicesi Aiutar. Ajir leri, avv. di tempo indicante il giorno preceduto immediatamente a quello in cui siamo. Ajir l'alter-Ier l'altro Il giorno preceduto a quello di jeri. Ajir mateina mattina di ieri. Ier mattina = La Ajir d' not, Ajir sira — Ieri notte, ler sera La notte, La sera di ieri. Aio, s. m. Aio. Colui al quale è commessa la cura di custodire, educare, e in-lirizzare alcun figliuolo di qualificati personaggi, ne' buoni costumi e nelle belle creanze. *Aiulein, s. m. Agliettino, Aglietto. dim. d'aglio. Ajutant, s. m. Ajutante, Ajutatore. Che ajuta altri nell' esercitare qualche ufficio, come Ajutante di studio, di Segreteria, del campo, ecc. Ajutar, v. a. Ajutare. Porgere o Dare ajuto Concorrere a rinforzare, a ravvivare, a promuovere, ecc., checchessia Giovare Affrettarsi Diffendere, Liberare. Al II, articolo del genere maschile nel numero singolare de' nomi non comincianti da vocale, o da S seguita da altra consonante Quando si pospone a' monosillabi A, Che, Co, Da, De ecc., lascia la sua vocale e si congiunge con quelle che precede. dicendosi e scrivendosi Al, Che il, Col, Dal. In bl. però rimane quasi sempre separato p. e. Cun al pensir Ope- Col pensiero, o Con il pensiero. Al5 *Ajut, s. m. Ajuto Soccorso. Mezzo per il quale s' alleggeriscono. o si scampano i mali, o si agevolano le operazioni Favore, Protezione, Difesa VOL. 1.o ---- cune volte s'usa in forza di ripieno e talora per maggior espressione o più precisa distinzione di persone Il posto avanti a' nomi di tempo vale, Da, Di, Nel Talora vale Per, pure avanti a' nomi di tempo. Al, in dialet. oltre al caso retto ed al quarto caso, serve anche al terzo caso; onde si dice egualmente Al can, Il cane primo caso, Al can, Al cane, terzo caso Al can. Il cane quarto caso. Al, fa l' uffizio di pronome mascolino della terza persona del singolare ne' verbi, e vale Egli, Esso. Al fa, al dis Egli fa, Egli dice. Ma quando la parola comincia per vocale, allora s' adopera apostrofato, L'ama l'ascóulta Egli ama; Egli ascolta. V. LA. Nel plur. fa I p. e. I amen, 1 disen Essi, Eglino, Coloro amano, dicono. Usato alla francese co' verbi impersonali Al piov; al néiva; al trouna. Piove, Nevica, Trona. Al léz al Dant, al Petrarca Legge il Dante, il Petrarca, L'articolo è dato qui non alla persona, ma al nome del libro. *Alabarda o Lumbarda, s. f. Alabarda, Labarda. Sorta d'arma in asta guernita in cima d'un ferro tagliente ed aguzzo, ed attraversato da un altro pezzo di ferro fatto a foggia di mezza luna. *Alabaster, s. m. Alabastro. Pietra o sostanza calcaria della natura del marmo, ma trasparente e più tenera, ed è raro il trovarlo perfettamente bianco. Ce n'è di varie specie, come Cotognino. Diacciato, Occhiato ecc. Alabastro gessoso T. st. nat. Deposito gessoso, che si forma d' ordinario nelle cavità delle montagne dove trovansi grandi cave di gesso. Alabastro vitreo, T. st. nat. si dà questo nome a una calce fluatica concreta formata a zone. I bolognesi quando vogliono indicare un oggetto bianco, dicono L'è cand cm' è un alabaster, cioè ha il color bianco dell' alabastro. D' alabaster, add. Alabastrino - Per similit. e poetic. Petto, Braccio e simili Bianchissimo. Alarmar on Metterlo in apprensione, Cagionargli sospetto, affanno. Alarmars Allarmarsi, fig. Spaventarsi, Mettersi in affanno. -- * Alàrom, s. m. Allarme, T. milit. Grido o Strepito qualunque, come suono di tamburri, di trombe, ecc. con cui si chiamano e incitano i soldati a prender l'armi, a combattere; dicesi anche All'arme, o All' armi, disgiuntamente. Fals alarom Falso allarme. Il far ch' altrui s' intimorisca senza vera ragione. Meters in alarom Mettersi in allarme, per Mettersi in affanno, in apprensione; che anche dicesi Allarmarsi. * Alatar, v. a. Allattare, Lattare. Nudrire con latte, come fanno le madri e le balie i piccoli figliuoli - Fig. Alimentare, Nutrire E n. pass. Prendere il latte, cioè Poppare. *Alazar, v. a. Allacciare, propr. Legare e stringer con laccio; ma prendesi anche per semplicemente Legare. Alba, s. f. Alba. Quel chiarore che appare tra il mattino e il levare del sole; così detto dallo imbiancar che fa il cielo quando il sole s' approssima all' orizzonte Per estensione, Mattino. Al' alba o In t' l'alba Allo spuntar dell' alba. Alba, n. p. f. Alba. - All'alba = Albeina, Albôcia, Albêtta, n. p. f. Albina, dim. di Alba. * Albagì, s. f. Albagia, Boria. Pomposa estimazione di sè stesso; e che sta tra la vanità e la superbia. ToмM. Albana, s. f. Albana. Sorta di uva bianca, comune per tutta Italia. * Albanèsta V. EBANESTA. ....V. Albaraz, s. m. Gattice, Gattero, Albare, Albarello, Alberello. Linn. Popu'us alba. Spezie di pioppo che fa per lo più Jungo i fiumi ed altri luoghi umidi ed arenosi; ha il tronco diritto, molto elevato grosso, con la scorza bianco-cenerino; le foglie bianche al di sotto; e indigeno nell' Italia, nella Germania, nella Svezia. Il legname è buono per edifizii in luogo asciutto. Ha una varietà con le foglie bianche come la neve al di sotto detta Pioppo d'Olanda. Albaraz, s. m. Alberaccio, pegg. di Albero. Albarêl — V. ALBARÈT. Albarêt, Albarein, s. m. Arbuscello, Arbucello, Alberino, Alberetto, Arboretto. Piccolo albero Arbusto o Frutice. Nome generico di quelle piante, che tengono il luogo di mezzo fra gli alberi, e le erbe, e che mettono molti rami dalle radici come il Ramerino, il Lentisco, il Terebinto e simili. Al bass, mod. avv. Al basso, coi verbi Venire o Cadere e simili. In basso; e fig. Cadere in basso stato, in povertà. Andar alla bassa, tot i sant ajuten A buona seconda ogni santo aiuta, Ognuno sa navigar col buon vento. Proverbio di chiaro significato. Alber, s. m. Albero, Arbore, Albore. Nome generico di tutte le piante che hanno un fusto ritto, solitario, grosso, lenoso, il quale nella parte superiore si spande in rami a guisa di braccia, o in una chioma di frondi aperte. * L' armour di alber-Frascheggio, Romore che fa l vento, o altra cosa tra le frasche. Frascheggiare, Il romoreggiare delle frasche. * En truvar alber da impiccars Non trovar cappa che gli cappi, o brache che gli entrino, dicesi di Persona fastidiosa, o d' Uomo che non può trovar donna in moglie. Aber d'una nav Albero della nave. Lo stile che regge le vele nelle navi. Quattro sono gli alberi maggiori stabiliti nel piano d'un vascello, cioè Albero di maestra, di trinchetto, di mezzana, di bompresso. Chiamansi Alberi soprapposti quegli altri alberi che si stabiliscono sopra i primarii, e diconsi, Alberi di gabbia, di parrocchetto, di contramezzana, di pappafico. L'alber dla cà Albero. La descrizione de' nomi delle famiglie, posti per ordine di discendenza. * Albergar - V. ALUZAR. Alberges, s. f. Alberges. Nome di una pesca, primaticcia, venutaci di Francia, d' onde pur trae il nome. Albergh, s. m. Albergo. Propriamente quella Casa che riceve, e alloggia pubblicamente i forestieri per danari, e vale anche qualunque altro luogo, dove s' alberghi. V. ALOZ. Alberigh, n. p. m. Alberico, Alberigo. Albert, n. p. m. Alberto. *Albis, (in albis) Dicesi così la domenica e gli altri giorni della settimana dell'ottava di Pasqua di Resurrezione. Albòm, s. m. Alburno. Cerchio di legno novello, che ogni anno si aggiunge al corpo legnoso, e giace fra la corteccia ed il legno perfetto. Libbro, Libro. Quella parte della scorza che si dee convertire in alburno. * Albòm V. CIARA. * Album, S. m. Album. Voce tolta dal lat. in significato di Registro, Libretto sopra il quale certe persone invitano i forestieri, o letterati, o li artisti, a scrivere il loro nome o alcuna cosa in prosa, o in versi, o a far qualche disegno, o notar qualche arietta musicale. GHERARDINI. *Al bur, mod. avv. Al buio = All'oscuro, Senza lume. Essr al bur d'una cossa — Essere al buio di una cosa = Non esserne informato. Far el coss al bur - Far le cose al Far le cose e Vivere senza con buio siderazione. *Alcà, s. f. Leccata, Leccamento, Leccatura, ma Leccamento è l'azione, Leccata è l'atto di leccare. Leccatura s'adopera nell' uno e nell' altro senso. Alcadura, s. f. Leccatura. Lecca- | fine di renderli fertili. E Sanicare o Sanimento. Il leccare Ferita superficiale, ficare il terreno, vale Ridurlo in buona qualeggerissima. lità. * Alcars el dida Leccarsi le dita Dicesi di cibo che piaccia sommamente; e fig. Di cosa qualsiasi della quale si abbia gran piacere. * Alchermes, s. m. Alchermes. T. farm. Liquore composto di alcool e giubebbe; tinto con cocciniglia, datogli odore aromatico per mezzo di droghe tenute in fusione nel detto alcool. * Alchimesta, s. m. Alchimista. Che esercita l'alchimia, che è Nome di quella scienza vanissima, per via della quale gli uomini si avvisavano di poter convertire i metalli ignobili in nobili, e di comporre medicamenti atti a guarire ogni malattia ed a prolungare la vita oltre i naturali suoi confini. *Alcide, n. p. m. Alcide. Primo nome di Ercole, che secondo la Mitologia è uno de' Semidei decantato per la prodigiosa sua forza; onde parlandosi di un uomo rubostissimo si suol dire: Egli è un Alcide. Alcol Alcool V. SPIRIT. *Al côulum, avv. Al colmo A misura colma. Essr' al coulum dla g' grazia sere al colmo delle disgrazie nell' eccesso delle disgrazie. = | -- EsEssere *Al cuntrari, mod. avv. Al contrario A rovescio. Aldamara, s. f. Letamajo. Luogo dove si raduna il letame. Aldamadura, s. m. Letaminamento. Letaminazione. Il letaminare. Al dè d'in cù, mod. avv. Al dì d'oggi Oggidì. * Al di dri Il di dietro; usato sustant. come ne accenna un esempio il Gell. Lett. 1 Lep. 5 Voltando il dinanzi ove egli aveva il di dietro E in bol. per certa riservatezza s'intende Il deretano, le natiche, il Sedere. *Al dôpi, avv. Al doppio = Doppiamente, A doppio. Aldvigh, n. p. m. Lodovico. *Aleà, add. e s. m. Alleato, che è in alleanza. *Aleanza, s. f. Alleanza. Unione, Lega, Congiunzione. * Alegar, v. a. Allegare. Citare e Produrre l'altrui autorità a corroborazione delle sue opinioni. Alegat, s. m. Allegato. Voce d'uso. Documento, Scrittura, Atto che si riunsce ad una supplica, ad un conto. Alêint, add. Lento, Pieghevole, Flessibile. Che non è disteso o tirato, o stretto quanto dovrebbe o potrebbe esserlo. Alêss, s. m. Lesso. Vivanda di carne lessata. *Alêss, add. Lesso, Lessato. Bollito e cotto nell' acqua. Far aléss Far lesso Lessare. Un om da metr' aless o arest cum s' vol. Uomo di buona pasta. *A lêss, mod. avv. A lesso, Allesso. Dicesi di quella cuocitura che si fa in acqua per allessamento. Essr' aléss diciamo di Persona in N ésser ne aléss, ne arost istar troppo bene, Essere alquanto incomodato. *Alestir, v. a. Allestire. Porre all' ordine. Preparare. Mettere in punto. *Alestirs Allestirsi. Apparecchiarsi Mettersi in ordine, Mettersi in punto. * Aletamêint, s. m. Allettamento. Lo allettare. Allettativo, Allettanza - Desiderio. * Aletar, v. a. Allettare. Invitare, Chiamare, Incitare con piacevolezza e con lusinghe Desiderare, Bramare. *Al fein, mod. avv. Al fine = Finalmente, Alla fine Alla per fine, Alla fin fine. |