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Granarol, s. m. Granajolo, Granajuolo. Colui che vende grano.

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* Grandegiar, s. m. Grandeggiare.
Essere, Mostrarsi grande. Aver grandi-
gia, Far del grande.

Grandessom, add. superl. Gran-
Legna-dissimo. Sommamente grande.

* Granasôn V. GRANIDURA. * Granatelia, s. f. Granatiglia. me nobile, di cui si usa per impiallacciare tavole, casse e simili.

* Granatir, s. m. Granatiere (fr. Granadier). Soldato, che anticamente si adoperava a tirar granate a mano. Ora i Granatieri sono tratti dal fiore de' reggimenti, ed ogni battaglione n' ha una compagnia. Sono armati come gli altri, ma distinguonsi nelle vestimenta dai segni delle granate, dal berrettone, ed in alcuni luoghi dagli spallini rossi, e dalle piastre d' ottone, che portano sulla bandoliera, entro la quale una volta si chiudeva la miccia, con cui si dava fuoco alle granate prima di lanciarle. V. Grass. diz. milit.

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Grand, add. Grande. Che ha molta altezza, o molta profondità, o molta larghezza o molto volume, o capacità. Per similit. signif. Abbondanza, Copia - Nobiltà Maggiore degli altri in dignità o scienza o simile Alto di statura Glorioso, Eccellente per fama o virtù Potente, Autorevole Detto di Famiglia bile, illustre.

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No

Ingran

Far grand dire. Far al grand Fare il grande = Darsi aria di grandezza, o di ricchezza, ostentarla senza averla. Stare in gravità.

Fars grand Farsi grande Crescere, fig. Presumersi, Reputarsi da più degli altri.

Alla granda, mod. avv. Alla grande Conforme alla maniera de' grandi signori.

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Tratarsla alla granda grande Trattarsi con lusso.

Stare alla

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Gran cosa, Gran fat gran fatto Cosa o fatto meraviglioso, straordinario.

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Grandêt, add. Grandetto, Grandicello, Alquanto grande.

* Grandezza, s. f. Grandezza. Contrario di Piccolezza. Qualità di ciò che è grande Grandezza di animo, Magnanimità Grandezza, detto in mala parte, vale Eccesso. Usato in buon senso Nobiltà e Altezza di stato.

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Far del grandez - Far spacconate Far atti di millanteria per far credere altrui di esser grande e molto ricco. *Grandiôus, add. Grandioso. Che ha del grande, Che sta sul grande. Magnifico.

Grandiusità, s. f. Grandiosità. Qualità di ciò che è grandioso. * Grandócca, s. f. Granduca. Titolo di principe sovrano di un Granducato.

Dars l'aria d' grandócca - Darsi aria di granduca = Stare in superbia, in alterigia.

* Grandôn, add. Grandone. Molto gran

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Grant, diciamo al plur. i Testicoli degli animali volatili.

Granf, s. m. Granchio. (dal ted. Krampf). Contrazione morbosa di uno o più muscoli, che per lo più succede tutta in un tratto, ed è accompagnata da intormentimento doloroso, e dura per solito poco tempo.

Avéir i granf alla bisacca - Avere i granchi alla saccoccia Esser tenace del danaro.

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* Paréir ch' l'ava i granf — Parere che Uno abbia i granchi, diciamo a Chi Gran mercato Vil | è intirizzito dal freddo. Il voc. di Napoli registra anche la voce Crampo.

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me.

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Granir, v. a. Granire. Far la grana. Semenzire Dar la grana, dicesi dagli orefici l'andar percuotendo i panni delle figure, con un piccolo martellino e con un ferrolino appuntato, per rendere scabra la superficie.

Granisôn - V. GRANIDURA.

Granita, s. f. Gramolata, Granita. Voce toscana. Acqua concia con zucchero, sugo di limone, o simile e congelata in modo che venga granellosa, e più sciolta del sorbetto.

Granlein, s. m. Granellino, Granelletto. Piccolo granello.

Granlôus, add. Granelloso. Pieno di granelli o fatto a granelli - Detto di superficie, vale Ruvido, Scabro, com'è l'impasto di materia in granelli.

Granzêla, s. f. Grancella. Specie di piccol gambero di mare, detta da LINN. cancer feriatus.

Grap, s. m. Grappolo. Ramicello del tralcio, detto Raspo, sul quale siano appiccati gli acini dell' uva E più estesemente, Riunione di fiori, o frutti ravvicinati lungo una rachide comune e sostenuti ciascuno da un peduncolo, semplice o diviso.

Grapa dêl zês - Rimasuglio, del gesso stacciato.

Grapadein, s. m. Grappolino, Grappoletto, dim. di Grappolo.

Grapar V. GRAMPAR.

Grapêla dêl car, s. m. Granchio. T. de' magnani, Così chiamano Un ferro ripiegato, che abbraccia e stringe checchessia. VOL. 1.°

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tarro.

Grassòl, detto scherzevole per Ca

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canta.

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Star le a gratars la panza - Grattarsi la pancia Starsene ozioso. Gratar un istruméint Grattare uno strumento Suonarlo malamente. Star lè a gratars al cul Lo stesso che Star lè a gratars la panza. Modo basso.

Gratar

Grattare. Gratugiare. Sbricciolar checchessia col mezzo della gratugia.

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Gratôn, s. m. pl. In dialet. Raschiatura della madia che si cava dopo fatto la pasta. Ed anche Bricciolo di pasta seccata.

Gratôn V. GRATUNA.

* Gratunà, add. Butterato. Pieno di butteri, Che porta nel volto i segni rimasti dal vaiuolo.

Gratusa, s. f. Grattugia. Arnese fatto di lamina di ferro bucato, cui il riccio de' buchi lo rende ronchioso da una banda, e su questa banda si gratta cacio, pane o altro che si voglia ridurre in briccioli.

* Védr' una cossa pr' un bus d'gratusa Vedere una cosa per un buco di gratugia Vederla poco e alla sfuggita. Pr' un bus d' gratusa Per un

*

punto.

* Passar pr' un bus d' gratusa, diciamo di Chi dando un esame passa con grande difficoltà.

Avéir un mustaz ch' par una gratusa Avere un viso che pare una gratugia, diciamo a Chi ha il viso bucherellato dal vaiuolo.

*

* Gratusôn V. GRATUNÀ. Grav, s. m. Grave. Cosa che ha gravità, corpo grave.

Om grav Uomo grave, serio.
Star in t' al grav
Star sul grave

Contenersi con gravità.

Grav, add. Grave. Che ha gravezza.

Pesante.

Malati grav Pericolosa, mortale.

Malattia grave =

Un amalà grav- Ammalato grave, dicesi Quello ch'è preso da malattia pericolosa, difficile ad essere debellata.

Grav d'età Grave d'età

chio, avanzato in età.

Grav Grave, Molesto.

= Vec

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GR

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Asptar la grazia - Aspettare la grazia Aspettare una cosa che indugia o non viene.

*

Avéir per grazia grazia Ricevere per favore.

Avéir d' grazia d' on cessità dell' aiuto d' alcuno.

giunger grazia.

Avere per

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Dar grazia

*Far grazia

Far grazia

ceder favore.

Avéir in grazia

Avéir per grazia. V.

*

Aver ne

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Vgnir in grazia d' on Venire in grazia d' alcuno Acquistarne il favore. Paréir d' far una grazia, diciamo per dinotare che una cosa la si fa con aria di sostenutezza, come chi crede di concedere una grazia, p. e. Al par ch' al faza grazia a salutar, cioè Pare ch' egli non saluti volontieri, ma come per fare un favore.

La si bona grazia, dice una persona del nostro volgo, prima di assaggiare un bicchiere di vino, o un tozzo di pane o altro simile che gli abbi presentato; ed è Locuzione cerimoniosa che equivale a «< Se me lo permetti, Se ti piace, e simili, Grazia Grazie, a modo di dire ellit., il cui pieno è Sieno rendute grazie.

In grazia ed - Per grazia di, si dice talvolta invece di Per cagione di. In grazia del cativ teimp an ho Per cagione del pssò vgnirv a truvar Dar grazia Agcattivo tempo non ho potuto venirvi a trovarvi. Grazie, Grazie, Tante grazie Tante grazie, dicesi per atto di ringraziare, ed anche per significare altrui, con qualche vivezza che la cosa da lui affermata, o è nota a tutti o non poteva essere altra da ciò ch' egli dice.

Lo stesso che

Aveir in t' la sò grazia

nella sua grazia alcuno

marlo.

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Amarlo, Sti

Cascar d' grazia, o Cascar in

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Storzr' al grèf Torcere il grifo. Con volto torvo mostrare disapprovazione o disprezzo per alcuna cosa.

Onzers al gref al spal di alter Ungersi il grifo alle spese altrui Man= giare lautamente alle spese altrui.

Greinfa, s. f. Branca, Artiglio, Unghione, Grantia Grifa registra il GHERARDINI (Suppl. a' voc. it.) Nell' idioma gallese Griff vale Mano; in tedesco Griff, sust., importa Il dar di piglio, e Greifen, verb. Ghermire, Dar di piglio, Afferrare; Griffe in franc. è per appunto Unghione, Branca, Artiglio.

Avéir un que tra l'greinf - Avere alcuna cosa tra branche Averla in

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Greinta, s. f. Ceffo, propriamente Muso del cane Dicesi anche per Volto, ma in senso dispregiativo Ira, Collera, Stizza, Rabbia.

* Far la greinta Fare il ceffo = Storcere la faccia per segno di fastidio o disapprovazione, vedendo o sentendo, cosa che non garbi.

* Essr' una greinta buzaróuna Essere un brutto ceffo Essere stizzoso, iracondo.

Grinta è voce Toscana, usata per Faccia, Viso, ma non direbbesi se non di volto d' uomo o tristo o cruciato, o pieno di mal talento, d'audacia e simili. La usò il RICCIARDI e il GIUSTI. V. FANFANI. Vocabolario della ling. ital.

Greinza, s. f. Grinza. Ruga della pelle e specialmente della faccia - Dicesi anche delle pieghe del panno e d' ogni altra cosa raggrinzita.

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En far una greinza Non far una grinza, dicesi di una cosa che sia tal quale è stata disegnata, o quale debb' es

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* Saltart al grél - Saltarti il grillo Venirti la stizza, la bizzarria. *Indovinala, o Trovala grillo Indovinala o Trovala grillo. Modo che si usa allorchè si ha alle mani cosa difficile ad essere intesa o spiegata.

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