Far d'anticamera Aspettar nell'anticamera per essere ammesso all' udienza, alla prezenza, ecc. È di uso comune anche in Toscana. V. FANF. VOcab. dell' uso Toscano. In bol. Anticamera comunemente dicesi II Salotto da ricevere. * Anticòr, s. m. Anticuore. Dolore di stomaco accompagnato da nausea e sfinimento di cuore. Malattia de' cavalli così detta perchè consiste in un tumore che si forma nella parte anteriore del petto vicino al cuore. T. marit. Bracciuolo di forte dimensione, che serve a legare la ruota di poppa colla estremità posteriore della chiglia, occupando l'angolo formato da que' due pezzi. Ch' a t' vegna l'anticor, Dio faza ch' a t' ciapa l'anticor Che ti colga il malanno, Canchero che ti mangi, Che Dio t'ammazzi. Modo d'imprecazione. * Anticrest, s. m. Anticristo. Seduttor de' popoli nella fine del mondo predetto nella scrittura. Nemico di Cristo. Far l'anticrest - Suolsi dire dalle donne volgari per moteggio di qualche sposa novellina di età sopraffatta, che sia supposta gravida; e significa Non essere gravida, o atta a ingravidare. *Antidata, s. f. Antidata, Data anteriore al giorno in cui si scrive. Data posteriore è il suo contrario. Far un' antidata Mettere una data anteriore ad una scrittura. Retrotrarre. Supporre che una cosa sia avvenuta in un tempo anteriore. Antidiluvian, add. e s. Antediluviano, Che, o Chi fu avanti il diluvio. Antigaja, s. f. Anticaglia. Nome generico di cose antiche, come edifizi, iscrizioni, statue, medaglie, e loro frammenti. Oggidì però si usa questa voce solo in senso disprezzativo. E dicesi anche per dispregio di Donna o Uomo vecchio; e giocosamente per Antenati. * Antigaja - Arcaismo, e s' intende di parole e maniere di dire rancide ed antiquate. Vecchiume, Vecchiaia. V. art. Usanza antica. Antig, add. Antico. Che è stato gran tempo avanti, o trapassato da più secoli, ed è opposto a Moderno, Recente. Vecchio che è passato; ma in tempi a noi più vicini, e si oppone a Giovane. * Vecchia è una moda passata. Antica quando è passata da lunghissimo tempo. ToмM. I antigh Gli antichi, Gli antenati, I nostri maggiori, I nostri antecessori, cioè I nati avanti di noi. L'antichità, Gli avi nostri, ecc. All' antiga, avv. All' antica, all'anticaccia Secondo l'uso antico. * Pinsar o Andar all' antiga Anticheggiare, Essere del taglio antico, Preferire le vecchie usanze. Affettare le maniere antiche. vola in principio della mensa avanti l'altre. Secondo l'uso Toscano, è Quella pietanza che ne' famigliari pranzi viene dopo la minestra e il lesso; p. e. Il mio desinare è liscio: minestra, lesso, antipasto e dei frutti. V. FANF. Voc. dell' uso Toscano. Antipatì, s. f. Antipatia, Avversione o Ripugnanza o Contrarietà naturale e non ragionata che una persona ha per un'altra; e per analogia dicesi pur delle cose. *Avéir dl' antipati -Avere antipatia. Antipatizzare è voce d' uso. Avere dell'avversione per alcuna cosa. Antipatich, add. Antipatico, Voce dell' uso. Spiacevole, Avverso, Odioso. Il FANF. Scrive: « Colui che desta antipatia, o n'è l'obbietto. Vocab. della ling. Ital. E aggiunge nel suo Voc. dell' uso Tosc. Antipatia e Antipatico, contrario di Simpatia e di Simpatico; sono voci tutto giorno sulla bocca del popolo, la prima per Avversione naturale che proviamo verso una persona, l'altra aggiunta alla persona per cui proviamo avversione. * Antipatizar V. ANTIPATÌ. somma. Antizipar on - Anticipare uno = Prevenirlo, Fare una cosa prima di lui. * Antizipaziôn, s. f. L' anticipare, cioè il vantaggiare di tempo nel far checchessia. * Antologi, s. f. Antologia. Propr. signif. Raccolta di fiori. Ma per l' ordinario si dice d' una raccolta d' epigrammi d' autori greci. E per Raccolta delle migliori composizioni di vari autori, che si chiamano pure il Fiore. Antoni, n. p. m. Antonio. I dim. bol. diversificano dagli italiani. Tugnein, Tugnét, Tugnol. * Poca spéisa, poch sant' Antoni Mod. fam. Qual ballata tal suonata = Dare secondo che si riceve. Essr cm'è al fugh d' sant Antoni, o ch' al scotta, o ch' al brusa - Far come il carbone, che egli cuoce, o egli tincioè sempre far male altrui. * Antipenultum, add. Antepenulti-ge, mo, Antipenultimo. Posto innanzi al penultimo. * Antiport, s. m. e f. Antiporto, Antiporta. In dialet. Quella porta che nell'ingresso delle case è posta di contro a quella che mette sulla strada. In italiano Quella porta che s'incontra prima d' un' altra, quella, per esempio, che nell' ingresso delle stanze è posta di contro ad un' altra. - Prendesi anche per Androne o Andito che è tra l' una porta e l'altra o di casa o di città. Quello spazio che s' interpone tra la scala e la sala. Essr' un zei.... Jacm Antoni - Giuoco di parole, con cui si finge, compitare un Czei) formandone i nomi Giacomo Antonio, evitando così parola più sconcia cominciante per C.... E si dice a persona come per ingiuriarla scherzevolmente. V. Anualità, s. f. Annualità. Provvisione, o Salario, o Entrata annuale. FANFANI. Voc. della ling. Ital. * Anudadura, s. f. Annodatura, Annodamento. L' Annodare, ed anche il nodo stesso. Aggruppamento, Aggroppamento. Più nodi l' un sopra l'altro, che formano quasi come un gruppo. Anudar, v. a. Annodare. Far il nodo, Legare o Stringere con nodo. Aggruppare. Fare più nodi a similitudine di gruppo. Incappiare, Annodare con cappio. Rannodare. Rifare il nodo, o Farne un secondo Congiungere, Unire insieme. Anudars Congiungersi, Unirsi insieme. Anudars Annodarsi Chiudersi alcuna cosa nella gola. * Anudarar, v. a. Annotaiare, Far notaio. Anudarars - Annotaiarsi, Farsi matricolare, e ascrivere nel numero de' notai. Anuêinza, s. f. Annuenza per Approvazione. Acconsentimento. Voce derivata dal lat. annuare, usata appropriatamente da alcuni moderni scrittori; ed è Anular, v. a. Annullare, Abolire, Cassare. Annullare è più generale di abolire, e degli altri; si applica alle leggi, alle convenzioni, agli atti pubblici, e a tutte le cose che sono ridotte e che si riducono a nulla, quasi che a nulla. S'annulla un testamento, un decreto, un contratto. Si abolisce e una legge e una consuetudine e un ordine religioso o altro istituto. Abrogare riguarda le leggi, ed è l'abolirle del tutto. Cassare dicesi di cosa scritta o segnata, è affine a cancellare. Estinguersi dicesi più sovente di consuetudini, che di leggi o istituzioni. Poi dicesi specialmente de' debiti e degli effetti. Tomм. Anum V. ANOM. Alzaio, colui che a piedi o a cavallo tira l'alzaia, che anche dicesi Bardotto. Anzein s. m. Uncino. Strumento per lo più di ferro adunco e aguzzo, ad una o più punte, per attaccarvi alcuna cosa o per ripescar cose cadute nell' acqua. Gancio chiamasi l' uncino per lo più di metallo per afferrare o ritenere checchessia. Ganci da camino, da portiere, ecc. RAMPEIN. - V. Anzein Ranfione, quel rametto secco a forma d' uncino di cui un lato è attaccato al paniere, mediante una funicella, e dall' altra si appicca agli alberi o alla scala su cui s'ascende, per comodo di riporre i frutti nell' atto di spiccarli. Una cossa fatta a anzein Uncinato, Adunco. Uncinare. Uncino per Occasione, Tirar cun i anzein Anzein Appicco. cino Truvar di anzein Attaccar l'un Trovar pretesto, occasione. Tirar fora el parol cun i anzein Cavar fuori le parole colla tanaglia = Strapparle a forza, o con istento. Anzel, s. m. Angelo, Agnolo. Creatura puramente spirituale ed intellettuale, che da Dio non fu accompagnata a corpo Fig. Uomo bello, e di costumi illibati, d'una pietà straordinaria - Si dice anche comunem. e fig. per esprimere qualche perfezione straordinaria di canto, di beltà o simile. * Cantar cm' è un anzel, Béla cm'è un anzel Cantare come un angelo, bella come un angelo. - * Andar cun i anzel Andare a cena cogli angeli = Morire. Mandar on a zénna cun i anzel Mandare alcuno a cena cogli angeli = Ucciderlo. Andar pr' anzianità Mod. fam. Distribuire per diritto d' anzianità Cariche, Uffici e simili. * Anzinêl, s. m. Gangherello. Specie di gancietto. di sottil filo metallico, addoppiato, i due capi ripiegati in fuori a foggia di magliettina. Gangherella, Femminella, è una maglietta dello stesso filo metallico, non addoppiato e similmente ripiegato ai due capi, per poterla cucire al panno, in corrispondenza del gangherello, il cui gancietto s' introduce nella maglia della gangherella, per affibbiare. Anzinêt, s. m. Uncinello, Uncinetto dim. di Uncino. Anzinlein, dim. d'Anzinêl V. ANZINEL. Anziprêss - V. ARZIPRĖSS. * Anzĺa, s. f. Angiola. Uanzla In agronom. Uva angiola. Specie d'uva. Anzlein, s. m. Angiolino, dim. di Angiolo. Anzlein bambino morto. Angiolino, diciamo a un * Anzlêt, s. m. Angioletto, dim. di Angiolo. *A oc', posto avv. A occhio, lo stesso che A vista. Senz' altra misura che della considerazione oculare. *A òf, posto avv. A ufo modo basso, e vale a spese altrui, Senza propria spesa. La s'è messa in t'un aparéc' La si è messa in grande abbigliamento. * Aparêint, add. Apparente. Ciò che apparisce, Che è visibile. Si dice pure di ciò che si mostra all' intelletto, ed ha faccia di vero Dicesi anche di cosa ragguardevole e di bella comparsa. *Aparêinza, s. f. Apparenza. L'apparire. Quel che apparisce, ed è in vista -Aspetto Finzione, Simulazione Ostentazione, Millanteria, Vanità. Tutte le cose visibili hanno un' apparenza, più o meno conforme alla sostanza; se l'apparenza è splendida e piacente, si dirà appariscenza. L'appariscenza della bellezza degli onori, sovente non è che apparenza; ma può essere anche fedele. Molte cose che sono di poca appariscenza nell' apparenza loro, hanno nell' intrinseco e bellezza e valore. Тoмм. Om d' béla aparéinza, d' bel aspet Uomo di bell'aspetto, vale Di forme piacevoli, d'aria manierosa, riguarda insomma, più il corpo che il morale; Uomo di bell' apparenza, o meglio Di belle apparenze, riguarda piuttosto il morale, e fa pensare che le apparenze siano migliori della sostanza, e che sotto all'esteriore bontà si copre un' anima fredda e maligna. Toмм. -- * In aparéinza - In apparenza, Apparentemente, In vista, In sembiante. * Sotta l'aparéinza Sotto sembianza, Sotto pelle, Sotto apparenza. L'aparéinza inganna L'appa renza inganna. Ogni lucciola non è fuoco, ed in altro signif. Dentro è chi la pesta. Prov. che si usa quando noi crediamo, che l'interno di chi al di fuori mostra sanità, o letizia non corrisponda all' esterno. * Molta aparéinza e poca sustanza Gran rombazzo e poca lana, Assai pampani e poc' uva, Molto fumo e poco arrosto Grandi dimostrazioni e pochi effetti. * L'aparéinza en basta Parere e non essere e come filare e non tessere, Il fatto de' cavalli non istà nella groppiera. Il fondamento delle cose non consiste nell' apparenza. * Aparigliar * V. PARIGLIAR. Aparir, v. n. Apparire, Comparire. Farsi vedere, Presentarsi all' altrui vista Far pompa Cominciare a venire, Mettersi, Avvenire. V. CUMPARIR. Apariziôn, s. f. Apparizione, Apparimento. Manifestazione d' un oggetto, il quale per sè stesso invisibile, si rende visibile. |