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punto, In buona congiuntura, In opportuno momento, A tempo.

Abord, s. m. Abbordo. T. mar. L'urto delle navi nell'incontrarsi, o l' Accostamento di due vascelli. Abbordo e Abbordaggio, propr. è l'azione di un vascello, che investe un altro per isprolungarsi seco ed unirsi con granci o rizzoni, onde potere combattere a corpo a corpo.

Andar all' abord. — Andare all' Abbordo, Abbordare, Investire una nave, accostarsele per combatterla.

Andare all' Abbordo, dicesi anche di una nave, che va all' obbedienza di altra superiore Così Abbordo il Capitano è voce d'avviso quando il Capitano monta o discende dal vascello. Abbordare un vascello nel corpo, vale Cacciare lo sprone nel corpo di un vascello, e Abbordare un vascello di franca fronte, vale investirlo a dirittura di fronte.

Aborimêint. V. ABURIMÉINT.
Aborir. V. ABURIR.

Abort, s. m. Aborto, Sconciatura. Disgravidamento volontario o involontario d'un feto vivo o morto avanti il tempo legittimo del parto.

*Aborto, si dice altresi del feto istesso venuto innanzi tempo, ed anche abusivamente di quello, che morendo nell' utero, continua a starvi oltre il termine naturale.

* Aborto chiamano i naturalisti, qualunque frutto, fiore o altro prodotto della natura, che sia nel suo genere mostruoso. E fig. per Cosa fatta alla peggio, Sconciatura, ed ogni cosa che sia riuscita infeli

cemente.

Parèir un Abort. Detto di persona, Essere una Sconciatura, un Caramoggio, uno Scriato, una Caricatura. — Esser piccolo, contraffatto, venuto a stento. *A bòss, mod. avv. A bussa, A busso. =Abbondantemente.

Avèir di quatrein a biss.

danari in abbondanza.

* Abôurd.

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V. ABURDIR.

Aver

D' prem abourd, mod. avv. Di prima giunta, A prima giunta, Di primo acchito. Senza parole o atti precedenti. *Aboz, s. m. Abbozzo, Abbozzatura, Abbozzamento, Abbozzata. Dicesi di qualunque cosa, la quale sia appena cominciata, ma in cui si veggono le parti principali. Scheda, vale Scrittura abbozzata, Prima scrittura, per lo più si diee a quella de' Notai.

Far un aboz. Dare un' abbozzata, cioè Fare un abbozzo così alla grossa, e fig. Descrivere alquanto o in parte.

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Abranqular, v. a. Abbrancare; propr. Prendere con branca, e comunem. Prendere con violenza e tener forte quel che si prende.

Abraqular cun i deint. - Abboccare, Pigliare co' denti. Assannare, Azzannare. Stringere colle zanne, ed è proprio dei lupi, orsi e simili.

Abraz, s. m. Abbracciamento. Abbraccio. L'abbracciare, Abbracciata.

* A braz, mod. avv. A braccio, co'verbi portare, prendere e simili, vale Sulle braccia.

Predicar a braz, Rezitar a braz. Predicare, Recitare a braccia = Senza preparamento.

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Colla forza

Lavurar un lugh a braza. Lavorare un terreno a braccia Per forza di uomini, Colla forza delle braccia.

A braz avert'. — Colle braccia distese, ed anche Con gran desiderio.

Asptar in a braz avert'. Aspettar alcuno con gran desiderio. Abrazà, s. f. Abbracciata. Vicendevoli abbracciari tra molti.

Dars degli abrazà. Far le abbracciate. Abbracciarsi vicendevolmente. Abrazamêint, s. m. Abbracciamento. L'abbracciare.

Abrazar, v. a. Abbracciare. Circondare. Stringere colle braccia checchessia. Per similit. Circondare. Metaf. Seguitare. - Favorire.

*Abrazar un partè.

partito.

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Seguire un

Abbracciarsi, Acca

-

Abrazars. Abbracciarsi. Appigliarsi, Attaccarsi colle braccia. Abrazar. Abbracciare, per Comprendere, Contenere, raccogliere in sè. St' liber abraza più coss. libro contiene più argomenti. Turnars a abrazar. di nuovo.

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Questo

Rabbracciarsi

*

Chi troppo abbraccia nulla stringe; dicesi di Chi nulla conchiude o manda ad effetto per troppo imprendere. Prov. che molto si ripete fra noi, senza tradurlo in dialetto.

* Abrazar al stomgh. - Abbracciare lo stomaco, dicesi di bevanda e specialmente di vino, che piaccia e che conforti. *Abrazòt. - V. ABRAZA.

*A brêja sciolta, mod. avv. A briglia sciolta. Colle briglie abbandonate; e per metaf. Abbandonatamente, precipitosamente, senza alcun ritegno. *Abresè, (Dal francese Abregé). Compendio, Sunto, Epilogo, Ristretto, Epi

tome, ecc.

In Abresè, mod. avv. ( Dal francese En abresé). Alla breve, per la più breve, In compendio, In ristretto, Brevemente, ecc.

Abreviadura, s. f. Abbreviatura. Accorciamento d' una parola o d'una frase, che si fa ommettendo alcune lettere e sostituendo certi segni o legature in luogo di esse. Se l'ommissione è in principio di parola dicesi Aféresi, come Sprezzare, per Disprezzare. Se in mezzo appellasi Sincope, come Sgombro, invece di Sgombero. E chiamasi Apocope se in fine: come Mar, per Mare.

*

Abreviamêint, s. m. Abbreviamento. L'abbreviare. Accorciamento. * Abreviar, v. a. Abbreviare. Far più breve, Tor via alcuna parte della quantità. Accorciare.

Abbreviare

Abreviar al c' cours. il discorso. Dire in poco. 'Abròz, s. m. Abruzzo e Abruzzi. Plur. Provincia del Regno di Napoli.

*

D'abròz. Abruzzese. *Abrugar, v. a. Abrogare. Abolire, Annullare, Cassare. Abrogare riguarda le leggi ed è l'annullarle del tutto; l' abolire non sempre ha questa idea. L'abrogare è atto d'autorità; l'abolire può essere atto d'autorità ed effetto delle circostanze e del tempo, ma è quasi sempre più lento dell'abrogare. Annullare è effetto per lo più istantaneo, prodotto o da poter superiore o dal consenso d' entrambi le parti. Cassare è traslato dell' atto di cancellare sul foglio una parola od un nome. ToмM.

Abrustlè, add. Abbrostolito, da Abbrostolire. Abbronzato, cioè di color bronzino e scuro. Torrido, Arrostito dal troppo caldo, Secco; ma secco può divenire un corpo, non per l'immediata azione del fuoco o del sole, ma eziandio per quella del vento, del freddo e simili.

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*Abuminar, v. a. Abbominare. Avere in odio, in abbominazione. Talora anche si usa per Detestare, come Abbominar le ricchezze, Abbominare un vizio, tutto che leggiero. E talvolta per Esecrare, che è molto più che Abborrire e Detestare, e più che del semplice aver in odio. *Abuminavol, add. Abbominevole, Abbominabile, Abbominando; degno d'abbominazione, Da dover essere Abbominato. Abbominoso. Che eccita Abbominio. *Abuminaziôn, s. f. Abbominazione, Abbominamento, Abbominanza, Abbominio Lo abbominare, ed è più che Odiare e Detestare.

*Abunà, add. e s. m. Colui che ha preso posto a un teatro per tutto il corso delle rappresentazioni, pagando una determinata somma. V. Abunaméint.

Abunamêint, s. m. Abbonamento, Appalto. V. Abunars.

Abunamêint, s. m. Abbonamento. Lo abbonare. Sconto d'una partita di debito. *Abunar, v. a. Abbonare. T. mercant. Riconoscere per buono, legittimo un conto, una partita e simile. Voce d'uso. Il VIANI nel suo Diz. difende questa voce, e porta un esempio del Catorcio d' Anghiari, poi soggiunge: Ma non dicono i Toscani anche Abbonamento e Abbuono nel sopraddetto significato? Non sono da loro registrati tuttidue nella Crusca? Ma non raccolse da loro e non registrò fino dal 1841 nella sua Nuova Proposta di correzioni e di giunte il TOMMASEO «Abbuono sost. per Lo scontar che si fa sopra una cosa in favore di uno de' contrattanti? » O che? volete insegnare anche agli assennati Toscani antichi e moderni la buona lingua? Vi combatterò sempre a spada tratta, v'infilzerò, vi giravolterò al sole finchè siate arrostiti! E il FANFANI (Vocabolario dell' Uso Toscano) riportandosi alle parole di questo nobile Autore, soggiugne: IVIANI scrisse ottimamente, ed io mi sottoscrivo alla sua sentenza. >>

Abunars, v. n. Abbonarsi, nel linguaggio teatrale usasi per Appaltarsi, cioè Pagare sul principio della stagione una data somma che ti dia il passo a tutte le rappresentanze senz' altra spesa. E l'atto del fare tal cosa è l' Abbonamento. I custodi della purità della lingua vorrebbero che si lasciasse stare l' Abbonare e l' Abbonamento, e si usasse solo Appaltare e Appalto; ma quegli altri caponi fanno orecchi da mercatante; ed io per me gli lascio dir come vogliono. Tanto, sarebbe come un tener Arno che non corra. FANFANI, Vocabolario dell' Uso Toscano..

Abunazà, part. Abbonacciato. Abbonazzato, Messo in calma.

* Abunazars, v. n. Abbonacciarsi. Calmarsi, Tranquillarsi.

* Abundant, s. m. Abbondevole, Che abbonda, Che ha più che a sufficienza, Copioso. In gran copia.

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Abundant. Vantaggiato, detto di vestimento, od altro, che penda piuttosto nel dovizioso, che nello scarso.

Abundanza, s. f. Abbondanza, Abondanza, Abbondevolezza. L'abbondare, Dovizia, Copia. L'aver più che a sufficienza. Abbondanza appartiene a quantità continua di materia informe, e nel traslato a quantità intensiva. Così diciamo Abbondanza di viveri, pioggia abbondante. Copia indica quantità discreta e collettiva. Copia di doni, di beni, ecc. Dovizia è molto affine a Copia. Affluenza, vale Soprabbondanza, e nel fig. esprime concorso di molti a qualche luogo. In bol. Sperfluvi.

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In abundanza, mod. avv. In Abbondanza. = Abbondantemente. Afugar in t' l'abundanza Abbondare nella bonaccia. = Essere in prosperità.

Prov. L'abbondanza fa vile ogni lavoro, benchè sia d'oro. Chi troppo possiede più non apprezza.

Truvars in mez all'abundanza. Trovarsi nell' abbondanza. Abbondare in ogni cosa.

* Abundar, v. a. Abbondare. Aver più che a sufficienza.

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Abundar. Abbondare. Far più di quello che sia richiesto o necessario. Abundar in t'in cossa. V. Truvars in méz all' abundanza.

Abundar in t'la misura. Vantaggiare nella misura. Farla maggior del bisogno.

Quand al péss abónda al pan afónda. Mod. prov. venuto dall' esperienza di vedere, che allorquando si pesca molto

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* Aburacià, add. Abborracciato, per Avvinazzato, Ubbriaco. V. ABURACIAR. * Aburaciar, v. n. Abborracciare. Fare alcuna cosa a strappazzo, senza considerazione, come far sogliono gli ubbriachi.

Aburaciars v.n. Abborracciarsi. Ubbriacarsi. (Dallo spagnolo emborrachar) che vale lo stesso, e che viene da borrache, cioè Fiasco di cuoio ad uso di portare il vino per viaggio.

*Aburdag'.-V. ABÓRD. Aburdir, v. a. Abbordare.

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Aburdir in. Abbordare uno Andare a fargli motto e a conferire con lui, benchè non ti sia molto conoscente. Ciò scrive il FANFANI (V. Vocabolario dell'uso Toscano) e rimanda il lettore a vedere quello che ne scrive il VIANI nel suo Dizionario di pretesi francesismi.

* Aburêvol, add. Abborrevole, Aborrevole. Da far fuggire per orrore. Abominevole.

Aburimêint, s. m. Abborrimento. L'abborrire.

Avéir dl' aburiméint contra a òn Abborrire uno, abbominarlo, odiarlo. * Aburir, v. a. Abborrire. Avere in orrore, Abbominare. Abborrire indica sentimento di avversione per tutto ciò che non è grato. Abbominare è una forte avversione che si ha per tutto ciò ch'è male. L'infermo abborre i medicamenti. Il virtuoso abbomina il vizio.

Abus, s. m. Abuso. Uso perverso, Mal uso Disusanza, Trasandamento.

Abusar, v. a. Abusare. Servirsi della cosa fuori del buon uso, o usare alcuna cosa male o inconvenientemente, e si adopera per lo più in signif. n. pass. Misu

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sare, Soprusare. Non ogni mal uso è abuso. Altro è spender male la cosa, o non ispenderla bene quanto si potrebbe, altro è spenderla a far male. Il primo è usar male; il secondo abusare. Тoмм.

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* Abusiv, add. Abusivo. Mal usato. Detto o Fatto contro l'uso e le regole. Abusivamêint, avv. Abusivamente. Con Abuso ed anche invece d' Impropriamente. Falsamente, Ingiustamente. *Abussàr, v. a. Stagnare. Si stagna una botte, un vaso di legno empiendolo d'acqua, facendo rinvenire il legno, acciò che ingrossi e non lasci fuggire il vino o altro liquore che gli sarà versato dentro: si stagna un recipiente d'acqua fabbricato di mattoni acciocchè più non versi. Toмм. *Abuzà, s. f. Abbozzata. Abbozzamento. Voce dello stile famigliare.

Dar un abuzà. Dare un' abbozzata Fare un abbozzo così alla grossa; e fig. Descrivere alquanto o in parte.

*

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Abuzadôur, s. m. Abbozzatore, Dibozzatore, T. scul. Quell' artefice che digrossa o abbozza la prima forma, ma estendesi pure ad altre cose: LUCILIO abbozzator della satira o inventor d'un poema satirico fatto a caso. Uden. Nis. 5, 16. *Abuzar, v. a. Abbozzare. T. de' Pitt. e scult. Dare la prima forma così alla grossa alle opere di pittura e scultura a cesello. I Pittori dicono anche Imporre. Lo schizzare è Accennare il disegno. L'abbozzare è cominciare a dar forma all' opera schizzata. Digrossare è T. generale delle arti, e dicesi di qualsivoglia lavoro: Si schizza un disegno, Si disgrossa un lavoro di legno, di ferro ecc. S'abbozza una pittura, una Statua, s'impone un quadro che è quella prima fatica sopra le tele cominciando a colorire grossolanamente le tigure per poi tornarvi sopra con altri colori.

* Abuzar, v. n. Abbozzare. Usasi fra noi, come in Toscana, per Astenersi dal fare risentimento, o dal prendere vendetta di cosa a te spiacevole.

Аса Acca. L'ottava lettera dell' alfabeto che esprimesi con questa figura. H. En valéir un' Aca Non valere un' Acca, Un zero, Un' jotta, Un bagattino, Un fico. Espressioni dello stile famigliare per dire, Non valere la più piccola cosa.

*Acacia, s. f. Acaccia, Robinia, Falsa Acacia, Falsa gaggia e Pseudacacia. Albero di alto fusto e spinoso che prestissimo cresce, ed originario dell' America Settentrionale donde fu portato in Europa da Rabin. Fran. verso il principio dello

scorso secolo. LINN. lo chiama Robinia | si comprende come possa questa medesiPseudacacia. ma voce esser tirata alla significazione me'Acadêir, v. n. Accadere. Avvenire taf. di Astretto, Perseguitato, non esseninopinatamente. Avvenire, Addivenire, per dovi relazione alcuna fra tali idee. Laonde aver luogo in conseguenza di cagioni pre-mi pare che fosse da dire presso a poco cedenti. Succedere, venir dopo a molte in tal guisa » Accanato, Part. di Accanaaltre cose. Occorrere propr. Farsi incon- re, Fig. per Circondato e cacciato non altro. Presentarsi, Mettersi in mezzo. Inter-trimenti che una fiera da cani. venire, Venire una cosa fra le altre cose. Con tutte queste differenze però molto sono le volte, che l'uno per l'altro trovansi adoperati.

Essr' acanè al lavurir, al studi Accanito al lavoro, allo studio. Si dice di chi è costretto dal proprio dovere o dalla sua volontà a stare indefessamente al lavoro, allo studio, ecc., quasi come il cane è costretto a stare alla catena. *Acanimêint. Rabbia, Stizza. Essrin t'un acaniméint Essere accanito, arrabiato come un cane. *Acanir, . a. Accanare, propriam. Lasciar il cane con acconcio modo dietro alla fiera Fig. Stizzirsi, Invelenirsi, come quando l'animale è attaccato da' cani. * Acant al mur. Accanto al mu

ΓΟ

Presso al muro.
D'Acant- D'accanto, Allato, A lato,
Appresso, Da presso.

*Acadêmia, s. f. Accademia. Edificio ne' sobborghi d'Atene, che un tempo appartenne ad Accademo, e che da lui trasse il nome. Oggi propr. Vale adunanza di persone a fine di occuparsi intorno alle lettere, alle scienze o alle belle arti, od anche il luogo stesso dove si adunano gli Accademici. E come T. de' PITT. Accademici, o Figura d' Accademia chiamasi un disegno o Abbozzo cavato dal Modello; onde Far accademia, vale Tener il modello per coloro che imparano il disegno. Acadêmicamèint. avr. Accademicamente, in maniera Accademica. Co' verbi Dire o Parlare significa Per puro passatempo, e non con un dato fine o proposito. Dice l'illustre FANFANI in una sua lettera scritta (Vocabolario dell' uso Toscano) al chiar. VIANI «Che volete? ci ho un gusto matto quando sento anche dalle donne del volgo cantarmi: Ma la dica: le mie parole l'ha prese sul serio? io lo dicevo così accademicamente. »> Acadêmich, add. e sust. Accademi-rezzare, Careggiare, Vezzeggiare, Amore

co. In generale, uno del numero di coloro, l'adunanza dei quali dicesi Accademia. Accademico, add. di Accademia.

Acadnazar, v. a. Incatenacciare, Inchiavistellare. Mettere il catenaccio. 'Acadnazars, v. n. Chiudersi a ca

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Acaparar, v. a. Caparrare, Accapparrare, Incaparrare. Fissar la compra di alcuna cosa, o Assicurarsi d'averla avere, dando o ricevendo caparra; e si usa anche in senso figurato.

*AcapararsV. APULARARS.

*

A caprèzzi, mod. avv. A capriccio, Capricciosamente, Senza cagione, Di propria fantasia, Senza determinata regola. Acarezar, v. a. Carezzare, Acca

voleggiare. Propr. Strisciar soavemente la mano sopra un corpo per espressione d'affetto, d'amorevolezza Far carezze, Far vezzi Fig. Coltivare, Custodire con gelosia.

*A cas, Mod. Avv. A caso. Accidentalmente, casualmente, com' ella viene; ed anche Impensatamente, senza pensarvi, senza riflessione.

Acasà, part. di accasare, Accasato. Che ha aperto casa, Che ha preso casa, Che ha fermato il suo domicilio.

Acasù Accasato lo diciamo anche per maritato. o ammogliato.

La s'è Acasà béin, cioè si è maritata bene.

*Acasar, v. a. Accasare. Fabbricare case. Ma in bol. lo intendiamo solo nel senso di Maritare, o Dar marito.

Acasar una ragazza - Accasare una giovane = Maritarla.

Acasars, v. pass. Accasarsi. In signif. di Prender casa, Aprir casa in un

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