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tuna, sulla fatalità degli avvenimenti e su altre circostanze che nascono sotto la penna la meno farnetica in considerando un taglia-legna che ieri era un re. Ma noi lasciamo alla sagacità ed alla saviezza del lettore la cura di apprezzare quanto v' ha d'importante per l'insegnamento della filosofia nella situazione dello sfortunato Carlo II. Ieri esso comandava una splendida armata; sembrava vicino a ricuperare tre potenti regni, triplo retaggio della sua real condizione; eccolo oggi, solo, abbandonato, tremante pe' suoi giorni, una ronca in pugno, tagliando fastelli in mezzo ad un bosco... instabilitas rerum humanarum!!

Ecco il testo. Il lettore lo commenti, se gli conviene. Ritorniamo ai fatti.

Le truppe di Cromwell eransi date a perseguire il re vinto; ed un giorno, mentre Carlo lavorava nella foresta, alcuni soldati penetrarono nella tenuta di Pendrill, dove fecero minute ricerche; ma non venne in mente ad essi di perlustrare il bosco, per cui Carlo, segretamente avvertito, vi rimase fintanto che i soldati si fossero allontanati.

Un nuovo ospite sopraggiunse, ed era il colonnello Carless, uno de' più illustri capi della regia armata, che fuggiva come il suo giovine re. Erasi egli avventurosamente sottratto alle ricerche dei soldati di Cromwell gettandosi fra

alcuni cespugli. Si fu esso certamente che aveva favorita la fuga di Carlo dal disastro di Worcester, e sapendo poi che il suo real padrone trovavasi nascosto nella foresta, provò un'immensa gioia, e tosto si diede a farne ricerca. I due fuggitivi si ricongiunsero in un recondito sentiero, e si abbracciarono con tutto l'affetto. Dopo essersi abbandonati alla gioia nel rivedersi, entrambi travestiti, si dirigevano verso la tenuta di Pendrill, ove Carlo già da qualche giorno aveva trovato un asilo, quando parve loro di distinguere un rumore di numerosi passi di cavalli che facevano scricchiolare i rami e le foglie secche di cui era ingombro il suolo. Tanto Carlo che il vecchio colonnello cambiarono cammino e penetrarono più addentro fra le piante in luoghi sino allora inaccessibili a passi umani. Ed è in questa inquieta situazione che abbiamo trovato i due illustri fuggitivi al principio di questo capitolo; e da questo punto di partenza, i cui fatti anteriori abbiamo rapidamente spiegati, noi seguitiamo ormai il nostro racconto.

Gli emissarii di Cromwell, abbandonando la tenuta che avevano perquisita, finsero di allontanarsi, ma nella speranza di farvi qualche cattura importante, dopo un lungo giro rientrarono nel bosco. Ad ogni momento alcuni drappelli di soldati s'insinuavano nei luoghi

più remoti delle piantagioni, e percuotevano i cespugli colle loro spade. Avvenne più volte al vecchio Carless ed al giovine re di scorgere delle splendide armature e delle vesti che brillavano fra il folto fogliame, le cui parti più oscure parevano insufficienti a nasconderli. La posizione dei fuggitivi diveniva molto critica... Carless tentò di uscirne, o, per lo meno, diminuire il pericolo rifugiandosi sopra una gran quercia, i cui rami folti e rivestiti abbondantemente delle ultime foglie autunnali pareva dovessero celare il giovine re agli sguardi degli emissarii del suo vincitore. E ben propizia fu a'due amici tale inspirazione, chè prima che calasse il sole la foresta di Boscovel fu invasa dalle truppe, che il tradimento di alcuni servi avevano messo sulla traccia di Carlo. I fuggiaschi rimasero ventiquattr' ore nel loro aereo nascondiglio, da dove vedevano ad ogni istante passare drappelli di soldati sotto l'albero protettore, e dal quale ascoltavano le speranze che nutrivano i capi per il buon successo della loro vile missione.

Dice la storia che Carlo, estenuato dalla fatica per le tante corse che aveva fatte nella foresta, prima e dopo il suo ritrovo con Carless, avendo sommo bisogno di riposo e non azzardandosi di scendere dall' albero per abbandonarsi al sonno, si adagiò fra le braccia del vec

chio colonnello, il quale lo sostenne così addormentato, proteggendolo attentamente contro i pericoli che lo circondavano. «< Quale spettacolo, dice uno storico commosso, doveva offrire quel vecchio guerriero dalla fronte austera, sostenendo, come una madre inquieta, il suo re giovine ed infelice!... Attento al minimo rumore, tremante ad ogni falso allarme, mentre riposa fra le sue braccia il destino della causa legittima della sua patria! »

Infatti qui pure la posizione del legittimo re d'Inghilterra offre campo all'immaginazione di meditare sull' instabilità delle vicende umane. Adesso l'avvenire di Carlo II non dava certamente troppo belle speranze; ma sarebbe stata presunzione d'altra parte s'egli avesse fatto calcolo di risalire ben presto il trono stesso da cui era rotolata la testa insanguinata di suo padre Stuart. Egli è però certo che se Carlo, addormentato sul suo albero, sognasse qualcosa, non doveva essere nè potenza nè dignità reale. In appresso, l'albero sul quale erasi rifugiato il re fuggitivo, fu venerato nel paese; lo si chiamò la Quercia reale, e si veniva a visitarlo da lontanissime contrade. Più tardi, allorchè Carlo II risalì il trono, egli volle che il colonnello Carless, da lui ricolmo di beni e di onori, portasse sullo stemma una quercia verde in campo d'oro, ed appendesse alla fascia

del collo tre corone reali aventi per cimiero una ghirlanda di quercia con la spada in croce. Lo scudo ebbe per divisa una frase che suona così: Un buon cittadino basta a conservare un buon re ed a salvare la patria. La poesia poscia consacrò qualche canto a questa celebre quercia, e l'astronomo Halley diede il nome di Quercia reale ( Royal-Oak) ad una costellazione da esso scoperta nel 1675.

Appena parve Carless che la foresta fosse evacuata dai soldati nemici, fece discendere Carlo, che, come lui, morivasi d' infralimento, e come sopraggiunse la notte, uscirono dal bosco, evitando i sentieri scoperti e scavalcando siepi e fossati, quasi malfattori che sfuggono in fretta il teatro del loro delitto. Percorsero così all' oscuro otto o nove miglia e trovarono infine una capanna abitata da un cattolico romano, che Carless, già per lo addietro, aveva avuto sotto i suoi ordini in qualità di sott' ufficiale. Costui nascose i due illustri ospiti e fornì loro ogni sorta d'informazioni sullo stato del paese. Carless ed il re pensarono che restando ancora insieme si sarebbero esposti ad essere entrambi riconosciuti, e quindi risolvettero di separarsi: Carless parti pel primo onde precedere il re nei luoghi ove doveva assicurargli un' ospitalità. Carlo desiderava portarsi in Francia, e voleva perciò av

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