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Persone, intensità e durata del dolore.

Mogli per l'omicidio del marito
Marito per l'omicidio della moglie
Madri per l'omicidio de' figli
Padri per l'omicidio de' figli
Figli per l'omicidio de' padri
Fratelli per l'omicidio de' fratelli.

III.

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Trovare una somma pecuniaria che, giusta le regole dell' equità, possa compensare nelle famiglie il dolore del

l'omicidio.

Il lettore non dimenticherà che la legge non può ascoltare i consigli del risentimento, nè dare de' valori assoluti; ella ha fatto il suo dovere, quando tra la serie de'danni e la serie de' soddisfacimenti ha stabilito corrispondenti proporzioni. Per calcolare di sangue freddo fa duopo dunque allontanare dall'animo e l'orrore che eccita il delinquente e la compassione dovuta agli offesi.

Chi mi taglia una mano,

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1. Mi cagiona un dolore immediato;

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2. Mi toglie ana sorgente di piaceri.

Il soddisfacimento deve corrispondere al danno emergente e al lucro cessante.

Per uguale ragione il soddisfacimento per l'omicidio debb' essere considerato

1. Come rimedio al dolore immediato prodotto dall'omicidio, senza riguardo al futuro (pag. 7, nota 1);

2. Come compenso alla perdita de' piaceri morali che avremo gustato, se fosse rimasta in vita la persona uccisa.

Soluzione della prima parte del problema.

Il dolor morale risultante immediatamente dalla perdita del padre, del figlio, della sposa, è molto più forte che il dolor fisico prodotto dalle ferite semplici; il primo ci conduce non di rado alla morte, il secondo molto meno.

Dunque il soddisfacimento pel dolore immediato ed emergente dalla perdita di persona a noi cara, debb' essere

maggiore del soddisfacimento che sarebbe dovuto a noi stessi pel dolore d'una ferita sanabile.

Trovato il valore del minimo soddisfacimento, sono trovati tutti gli altri, giacchè sono noti i loro rispettivi rapporti (pag. 197 ).

Il minimo soddisfacimento si è quello che è dovuto ai fratelli per l'omicidio d'un fratello (pag. 196, 197 ).

Dando ai fratelli dell' ucciso per due mesi lire 40 al giorno (il doppio di quanto è dovuto per dolore fisico, p. 164), appena diamo loro quella somma che è necessaria per viag giare nello spazio suddetto, viaggio che a voce comune proclamasi come sovrano ed unico medio ai rimali morali.

Saranno dunque i crediti di ciascun membro della fami glia dell' ucciso a titolo d' immediato dolore morale, e giusta i rispettivi rapporti ed i casi stabiliti alla pag. 197, come segue:

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I viaggi riguardati come rimedio al dolore impediscono l'esercizio di qualunque professione, quindi i corrispondenti lucri.

Dunque alle suddette partite fa duopo aggiungere il valore delle mercedi giornaliere od i consueti proventi, per tutto il tempo che dura od è supposto durare il viaggio.

Soluzione della seconda parte del problema.

Alla morte d'una persona cara si chiude una sorgente di sensazioni piacevoli, e la nostra esistenza rimane inaridita come i prati nella state per mancanza di pioggia. Queste sensazioni però

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1. Non conservano negli istanti successivi quell'intensità che ebbero ne' primi,

2. Non vanno scevre di dispiaceri ;

3. Vogliono talvolta qualche sacrifizio.

Fa duopo dunque che il valore destinato a compensarne la perdita non sia calcolato dall'entusiasmo sempre esageratore,

ma dalla ragione che, senza passare i limiti della realtà, sceglie tra' più variabili un valor medio.

La legge presentando una somma pecuniaria per compensare la perdita delle affezioni, somministra un mezzo per procurarsi il più nobile di tutti i piaceri, il piacere di beneficare.

Per valutare la perdita delle affezioni di famiglia non si può assumere per base la mercede o la rendita, giacchè le affezioni non crescono in ragione delle ricchezze.

Abbiamo detto di sopra che il piacere morale che gustano i membri d'una famiglia seduti a parco desco, è molto maggiore del piacere di qualunque più squisita vivanda.

Sia A il valore del minimo consumo annuo per testa; saremo certi che il valore della perdita delle affezioni debb'essere un multiplo di A.

Se il minimo multiplo di A, destinato come soddisfacimento al fratello, è 2; quello pe'figli sarà 4, pe' padri 6, per le madri 8, pe'mariti 10, per le mogli 12 (quantità annuale).

Il conseguimento del multiplo di A deve durare tanti anni quanti sarebbe durato il godimento estinto.

Dunque se, per es., è stato ucciso il figlio, avrà il padre diritto a tanti annui valori quanti anni restano a lui di vita, e non più.

All'opposto, se sarà stato ucciso il padre, non avrà il figlio diritto a tanti valori quanti restano anni a lui, ma quanti restavano al padre estinto.

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LIBRO SECONDO.

SODDISFACIMENTO PER INGIURIE

ALL'ESISTENZA MORALE.

SEZIONE PRIMA.

INGIURIE ALL' ANIMO.

ARTICOLO Primo.

Rammarichi e timori.

Il I rammarico pe' mali successi o beni perduti, il timore pe'mali che stanno per succedere o beni che si perderanno, sono le sorgenti delle inquietudini dell' animo.

Varia l'intensità dell' inquietudine, ed anche assume diverse tinte, secondo che il bene o il male ha radice nell'affezione, nell' amor proprio o nell' interesse.

CAPO PRIMO.

Effetti delle inquietudini dell'animo.

Seguiremo dapprima la progressione de'fatti; ricercheremo poscia le regole per sottoporli alle leggi del calcolo.

Dalla riunione de' fatti e de' fatti più comuni risulterà una teoria che, a scorno de' moderni giustifica i codici barbari, allorchè questi vollero la restituzione del doppio, del triplo, del quadruplo del valor tolto, ed anche più, in ragione delle alterazioni cagionate all'animo dalla rapina, dal terrore, dall' ingiuria.

I.

Ogni intoppo al desiderio che move verso l'oggetto vagheggiato, produce un dolore.

Il dolore cresce in ragione dell' intensità del desiderio non soddisfatto.

Quando l'intensità del desiderio non soddisfatto giunge a certo grado, che è variabile ne' diversi individui, cagiona sensibile alterazione nel corpo.

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a) « Ho conosciuto un sapientissimo uomo, dice Mar<< tinelli, il quale essendo uno de' primi ministri d'un regno "molto considerabile, ogni volta ch'ei vedeva uno de' suoi consigli ottenere diverso fine da quello ch' ei ne aveva concepito, se ne affliggeva sino a venirgli la febbre » (1). L'alterazione nel corpo prodotta da desiderio non soddisfatto suole crescere in ragione dell' affezione che ci stringe all' oggetto perduto.

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a) Non è raro il caso che una giovine cui venne promesso uno sposo, e poscia negato, succumba al dolore e seriamente ammali.

b) Guarino da Verona, che incominciò i suoi studj di greco in Costantinopoli, al suo ritorno in patria riportava due casse di manoscritti greci, frutto delle sue indefesse ricerche, allorchè una di esse fu ingojata dal mare in un naufragio; il dolore di vedere perdute tante ricchezze letterarie acquistate con tanti sudori, fece incanutire in una notte tutti i capelli del Guarino.

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Allorchè il desiderio è fortissimo, l'evento contrario soprattutto se inaspettato, può cagionare la morte o renderci insopportabile la vita.

a) Le gazzette di Madrid del marzo 1820 dicono: a S. Sebastiano il generale Arizaga è morto di dolore per vedere succumbere il partito contrario alle cortes.

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b) « Un Anglois se tua dans le dixseptième siècle, par « ce qu'il avoit conçu un très-vif régret de ce que les Espa"gnols et les Portugais étoient maîtres de la plus belle et de la plus riche partie de l'Amerique (2) ».

(1) Storia critica della vita civile.
(2) Londres et la Cour, tom. 1.er, p. 262.

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