Images de page
PDF
ePub

Ivi la scienza dei fatti naturali e competenti consiste in una notizia particolare, che appellar si potrebbe la statistica naturale e propria dei popoli. Suo dovere sarebbe di dare una esposizione individuale e ragionata delle particolarità di fatto fisico-morali interessanti ogni popolo, per adattarvi poi le regole di dovere e di utilità scoperte antecedentemente.

§ 25. Necessità e metodo nel distinguere la scienza dei fatti relativi
all'ordine teoretico, da quelli relativi all' ordine pratico.

In tutto il corso dei gradi fin qui descritti è d'uopo avvertire ed operare in modo che la scienza dei fatti naturali adempia sempre a due diverse incombenze.

La prima si è di soddisfare alle esigenze dell'ordine teoretico; la seconda a quelle dell'ordine pratico. Nella prima, altro non avendo in mira che la necessità di ottenere un dato fine coi mezzi convenienti, deve aver riguardo solamente a quello che la natura del fine medesimo richiede; e però l'attenzione, madre della scienza, debb'essere perpetuamente ed unicamente rivolta a rilevare nei fatti naturali quei soli aspetti e rapporti reali ed attivi che sono necessarii ed efficaci al conseguimento del finę medesimo, prescindendo intanto dall'indagare se ciò riesca comodo o piaccia all'uomo, o no.

La seconda incombenza poi consiste nel riguardare questi stessi fatti e circostanze naturali dal canto delle forze o dell'interesse umano, per muovere e dirigere più che si può spontaneamente e liberamente l'uomo ad agire in un modo uniforme ai rapporti del fine medesimo. Quindi l'attenzione, quasi dimenticando la rigidezza indeclinabile dell'ordine teoretico, sta qui interamente rivolta a studiare il sistema dei motivi nello stato necessario di fatto delle cose. Essa talvolta si occupa anche a farli naed a maneggiarli con accuratezza, per congiungere l'interesse col comando, la giustizia coll'utilità.

scere,

E siccome l'economia delle facoltà umane, e l'ordine con cui si sviluppano ed agiscono, sono fino ad un certo punto necessariamente legate al sistema indeclinabile dell' universo; così la sfera di questi fatti naturali e dei rapporti loro, e quindi dell'ordine pratico, costituisce una scienza distintissima da quella dell'ordine puramente teoretico, sebbene l'una e l'altra non formino che un solo soggetto ed un solo complesso.

§ 26. Necessità della notizia di una storia precedente dell'uomo di fatto. Dal fin qui detto si scopre adunque che alla scienza dei fatti naturali ad uso del completo sistema di Diritto deve precedere la storia au

tentica dell' uomo di fatto, e delle sue relazioni necessarie e naturali; il che comprende anche quella della società. Essa costituisce il fondo reale e solido, sul quale si esercita la ragione umana per creare la scienza dei fatti ad uso del Diritto e della Politica. La notizia di tale storia viene necessariamente presupposta in questa scienza. Nella scienza posteriore, di cui parliamo, altro non si fa che delibare quei tratti e quegli aspetti che sono necessarii ed opportuni a somministrare i dati di ragione teoretici e pratici, dai quali risulta l'idea dell' orbita morale, cui gli uomini, gli Stati e le genti debbono percorrere, e la notizia del modo e delle forze con cui possono e debbono in ciò procedere.

§ 27. Necessità di trattare distintamente dell'ordine teoretico
e dell'ordine pratico, quantunque l'utile sia connesso col giusto.

In forza delle due distinte operazioni sovra prescritte (§ 25) non si deve temere che nascano mai collisioni o ripugnanze. Il vero utile e il giusto sono fra loro troppo strettamente legati, o, a dir meglio, sono così unificati, che l'espressione dell' uno si può con tutta fiducia assumere come l'espressione dell'altro. Per lo che in forza di questa considerazione sembra che l'esposizione di questa scienza potrebbe essere assaissimo abbreviata, attesochè si potrebbe restringere alla sola dottrina dell'ordine teoretico. Ma considerando dall' altra parte che il genere umano per legge indeclinabile di natura non è, nè può essere, nè sempre, nè da per tutto preparato, e, per dir così, idoneo a conformarsi al modello del miglior possibile sistema teoretico assoluto; considerando inoltre che la cognizione della linea, la quale gli uomini e la società debbono seguire, non somministra quella delle forze, dei motivi e del modo onde possano farlo così egli è d'uopo entrare nelle indagini che concernono specialmente l'esecuzione, per effettuare praticamente e colla maggiore esattezza possibile il sistema del detto ordine assoluto teoretico.

§ 28. Storia razionale dello sviluppamento dell'umana perfettibilità,
fondamento dell'ordine pratico.

Quest'ultima considerazione guida il filosofo ad occuparsi di un grande ed indispensabile oggetto, il quale costituisce, dirò così, il soggetto fondamentale, da cui la parte pratica del Diritto riceve il suo reale compimento. Questa si è la storia razionale dello sviluppamento dell'umana perfettibilità sì dello spirito che del cuore, e dello stato politico. delle nazioni della terra. Quali oggetti debba contenere, quale ne sia la estensione, quali i confini, la maniera di trattarla e l'uso, ci verrà fatto

di additarlo a suo luogo in questo scritto. Basti per ora accennare, che senza la cognizione di questa storia e dei risultati di lei non è possibile il dare verun sistema di Morale, di Legislazione e di Governo, che possa essere conforme alla ragione, acconcio alla pratica, e giovevole alla potenza e prosperità delle nazioni.

$ 29. Dell' analisi e ricomposizione di tutta la scienza.

Un solo momento di riflessione basta a convincerci, che infatti nel lavoro progettato fino a qui interviene una perpetua analisi, sia che separiamo e subordiniamo le grandi parti giusta il piano divisato, sia che le trattiamo ognuna separatamente. Nè a ciò osta che si proceda dall'astratto e generale al concreto e particolare, perchè tanto l'uno quanto l'altro genere d'idee è suscettibile d'analisi. Io posso separare coll'attenzione tanto le idee semplici ch'entrano nella nozione della virtù, quanto quelle che compongono l'idea di una rosa ch'io rimiro. L'analisi altro non è che l'esercizio dell'attenzione umana in quanto partitamente e successivamente s'impiega sulle parti, ossia sulle idee singolari di qualsiasi soggetto a lei presente, e ne rileva le particolarità.

Invece, ponendo mente al dovere logico da questa osservazione impostoci, faremo riflettere che tutto il corpo della scienza del Diritto pubblico, mercè le indicate operazioni, rimane così decomposto, ch'egli rassomiglia ad un albero, i di cui rami non sono insieme uniti che coi vincoli delle prime e più confuse viste generali esprimenti l'assunto della scienza. La ragione quindi e l'utilità esigono ch'egli venga ricomposto, per ravvisare il tutto insieme del soggetto, e soprattutto gli effetti che in senso unito ne debbono nascere.

ARTICOLO III.

Prove fondamentali della necessità di usare del metodo sovra indicato, dedotte dall' indole di tutto lo scibile umano.

Siami concesso a questo luogo di sviluppare tutto lo spirito ed i rapporti di questo pensiero. Parmi che l'unità sistematica dello scibile, e la dignità e l'importanza della scienza ch'io tratto, richieggano che almeno una volta si riconoscano quelle competenze logiche, le quali non solamente possono raccomandarla alla mente degli uomini pe' suoi titoli di verità anche estrinseci (cioè per quelli che derivano dal metodo con cui debb'essere trattata); ma ancora per dare a tutto il magistero logico sovra esposto i suoi fondamenti necessarii di ragione; senza di che rimar

rebbe ancora l'arbitrio di trattare la scienza della cosa pubblica in modo, ch'ella non farebbe mai que' progressi che sono necessarii alla sua integrità, a danno infinito del genere umano.

§ 30. A che veramente si possa ridurre ogni scienza.

Io domando in primo luogo: a che propriamente ridurre si può e si deve qualunque scienza specialmente risguardante le cose pratiche? È chiaro che la risposta a questa ricerca debb'essere tratta dalla natura del soggetto della scienza medesima posta in relazione colla capacità dell'umano intendimento. Ora egli è certo che niente in natura esiste o si fa in astratto, ma tutto esiste e si fa in concreto; e però niente esiste e si fa in una maniera generale, ma tutto esiste e si fa in una maniera particolare. Niente in natura si fa in senso diviso, specialmente nell'azione delle forze cospiranti, ma tutto si fa contemporaneamente e in senso unito; e in questo senso unito, specialmente nelle azioni complesse di progresso, niente si fa per salto, ma tutto si eseguisce colla massima continuità. La possibile perfetta scienza di un essere intelligente dovrebbe dunque consistere nel conoscere e ritenere le cose nelle loro apparenze concrete, unite, particolari, continue (1).

Ma l'uomo nell'apprendere le cose tutte, nel formare e nell'esprimere la scienza si trova per necessità di natura costretto a procedere in una maniera del tutto opposta. Egli in forza della natura sua vede l'universo, ossia l'orbe a lui conoscibile, come dentro una torre ottica, in cui le imagini di un vario orizzonte entrano per un pertugio mobile all'intorno della torre medesima. Solamente quello che entrato pel foro si va a dipingere nella carta sottoposta al fuoco della lente viene da lui simultaneamente ravvisato. Conviene movere intorno la lente per vedere ciò che rimane; ma le antecedenti imagini non esistono più sotto lo sguardo. In questa situazione egli supplisce coll'industria; o, a dir meglio, la natura lo fornì di facoltà e di maniere, onde possa supplire alla corta comprensione simultanea, e gli somministrò pur anche incentivi a farlo. Ciò consiste nel trovare e nell'usare di certi modi e segni, i quali in breve risveglino, il più che si può, i tratti delle cose vedute. Simile in ciò al ragno, che coi fili della sua tela supplisce alla brevità delle proprie gambe, e stando al centro, sente ed è avvertito del passaggio degl'insetti nei diversi punti dello spazio a cui la sua corporatura non si estende. Ecco

(1) Ecco il principio fondamentale che autentica le mie intenzioni sulle competenze del Diritto pubblico accennate di sopra, § 23.

le nozioni ed i principii generali di risultato, cioè formati dalla ricomposizione succedente all'analisi, e la loro necessità.

§ 31. Valore dei risultati di ricomposizione, e quindi
dello scibile umano in generale.

Queste forme accorciate, per dir vero, non sono che emblemi o simboli di quello che lo spirito umano vide veramente; ma in questi propriamente consiste la sua scienza. Le varie collezioni di questi emblemi o simboli, giusta la varia specie degli oggetti osservati, costituiscono le scienze diverse, alle quali s'imposero varii nomi a proporzione che s'andò discernendo le cose a parte a parte. La collezione di queste collezioni ristrette in forme ancor più accorciate, e perciò più semplici e generali, costituisce la Metafisica universale. Ivi sta la massima scienza unita colla massima ignoranza, perchè ivi appunto sta il massimo di semplicitù accoppiato col massimo di generalità. Quando però essa sia il risultato genuino dell'andamento della natura, racchiude il massimo di utilità direttrice, perchè essa è il centro di tutti i fili dello scibile, dal quale si può discendere senza traviare alle scienze più speciali e complete.

Ogni scienza ha dunque la sua metafisica per ciò stesso che ha i requisiti di scienza. Questa metafisica altro non è che l'espressione generale e sistematica degli oggetti nella scienza stessa partitamente esposti. Possedendo adunque la collezione dei principii e delle nozioni, si possiede per ciò stesso virtualmente, ed in una forma ristretta ed ordinata, tutto il tenore conoscibile della scienza medesima. Ora le forme accorciate sono necessarie alla limitata comprensione umana; l'ordine graduato e connesso è indispensabile per agevolare e provocare i passaggi. Quindi la mente ha tanti punti di progresso proporzionati alla larghezza dei passi ch'essa può fare; ed in tanto appunto le proposizioni, i risultati, i sistemi sono necessarii, in quanto pongono gli oggetti della cognizione in una vicinanza proporzionata alle forze ed alla latitudine comprensiva, ed in quanto rappresentano entro d'uno spazio, che sta, dirò così, sotto alla mano, il soggetto che si brama conoscere.

Ecco il valore e l'effetto della ricomposizione indispensabile al possedimento di ogni scienza particolare.

§ 32. Osservazioni logiche che derivano in conseguenza
delle antecedenti riflessioni.

Ma se questa è la natura, questo il valore di tutto lo scibile umano in conseguenza dei rapporti fra lo intendimento nostro e lo stato reale

« PrécédentContinuer »