Storia dei Musulmani di Sicilia, Volume 3,Partie 1

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F. Le Monnier, 1868
 

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Page 2 - Mediterraneo, portò i cittadini ad autonomia, non che non sospetta, gratissima ai signori della patria, i quali non avendo forze navali, volentieri ne accattavano da loro. Certamente i privati armatori si associarono; certamente deliberarono le imprese navali e provvidero ai mezzi, nella stessa guisa che avean fatto quand'era scopo principale il traffico; la preda si spartì come i guadagni; e la compagnia, qual che ne fosse il nome e la forma in quei primi tempi, die nascimento al governo della...
Page 3 - Christi, esto signifer et compugnator, et quod armis nequis, consilio et opum auxilio subveni. Quid est quod das aut cui das? Nempe ex multo modicum, et ei qui omne quod habes gratis dedit, nee tamen ingratus recepit.
Page 120 - ... li choses royals et paradis terrestre. Et quant li Sarrazin issoient virent novelle chevalerie, et li Normant les orent atornoiez, et les pristrent et vendirent pour vilz prison. Et de là lo conte s'en ala à lo chastel Jehan, més maintenant se clame lo chasté Saint-Jehan.
Page 204 - Malaterra con la denominazione di cristiani e cristiani greci; o meglio li distingue l'Amato con quelle di cristiani e cattolici che hanno appo lui significato contrario all'odierno, designando la prima i popoli italici ed oltramontani seguaci della chiesa romana, e il vocabolo cattolici i Greci di lingua e di setta...
Page 203 - Le Pergamene greche esistenti nel Grande Archivio di Palermo, tradotte ed illustrate da Giuseppe Spala.
Page 225 - Arrigo ei suoi compatriolti seguita in Sicilia (1089) l'Adelaide, ultima moglie di Ruggiero; parendomi più verosimile, al contrario, che i parentadi del conte e de...
Page 44 - Quorum [Normannorum] legitimam bcnevolentiam vir apostolicus gratanter suscipiens, de offensif indulyentiam et benedictionem conlulit, et omnem terram quam pervaserant et quam ulterius versus Calabriam et Siciliani lucrari posse.nt de S.
Page 303 - I che fu l'iniziatore di questa grande politica non potè ignorare le dottrine canoniche di Costantinopoli, le quali attribuivano al principe una suprema giurisdizione sulla Chiesa, e l'autorità di istituire sedi vescovili, tramutare e deporre vescovi metropolita.oi e patriarchi.
Page 218 - Balermu le colonie italiane di Terraferma, se queste seguirono al conquisto Normanno secondo pur dice l'Amari, argomentando che "basterebbe il fatto della lingua che fiorì in Sicilia in su lo scorcio del duodecimo secolo a provare la venuta di grosse colonie dalla Terraferma; poiché le antichissime popolazioni italiche dell'isola, dopo cinque secoli di dominazione bizantina e musulmana, né avrebbero potuto parlare idioma sì vicino a que' dell'Italia di mezzo, né imperlo agli altri abitatori...
Page 2 - Nuova Antologia, Voi. II, Firenze, 1866, pag. 46. . ne accattavano da loro. Certamente i privati armatori » si associarono; certamente deliberarono le imprese na• vali e provvidero ai mezzi , nella stessa guisa che avean . fatto quand'era fine principale il traffico; la preda si « spartì come i guadagni, e la compagnia, qual che ne • fosse il nome e la forma in quei primi tempi , die...

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