Storia della letteratura in Italia ne' secoli barbari, Volume 1Tip. del R. Istituto sordomuti, 1882 - 430 pages |
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... terra nelle tre novissime fasi della vita cristiana del poema dantesco . Con Severino Boezio la lingua latina manda ancor suoni armoniosi : ma son questi pur troppo gli ul- timi canti del cigno che muore . CAPO II . CASSIODORO E IL ...
... terra nelle tre novissime fasi della vita cristiana del poema dantesco . Con Severino Boezio la lingua latina manda ancor suoni armoniosi : ma son questi pur troppo gli ul- timi canti del cigno che muore . CAPO II . CASSIODORO E IL ...
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... terra . Il nome Amalo dall ' indico amalas suona incorrotto . E di questo andare potrei continuare lungamente . È fama che Attila preso alle bellezze del goto , volle in sua corte preferirlo al mongolo , e divisasse sostituirlo al ...
... terra . Il nome Amalo dall ' indico amalas suona incorrotto . E di questo andare potrei continuare lungamente . È fama che Attila preso alle bellezze del goto , volle in sua corte preferirlo al mongolo , e divisasse sostituirlo al ...
Page 53
... , che fu imperatore dopo la morte di Massimo . In quella occasione ei trasse a Roma , e innanzi al senato ne disse il panegirico in versi , e volgendosi al sole - o Febo , esclamava , tu - che alfin vedrai un tuo eguale sopra la terra 53.
... , che fu imperatore dopo la morte di Massimo . In quella occasione ei trasse a Roma , e innanzi al senato ne disse il panegirico in versi , e volgendosi al sole - o Febo , esclamava , tu - che alfin vedrai un tuo eguale sopra la terra 53.
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Emanuele Celesia. - che alfin vedrai un tuo eguale sopra la terra che circondi , riserba i tuoi splendori pel cielo : per la terra basta il sole d'Avito . Per questa sua concione . decretarongli i senatori una statua di bronzo che ...
Emanuele Celesia. - che alfin vedrai un tuo eguale sopra la terra che circondi , riserba i tuoi splendori pel cielo : per la terra basta il sole d'Avito . Per questa sua concione . decretarongli i senatori una statua di bronzo che ...
Page 56
... terra , ei venne a mani de ' suoi nemici ; ma benchè prigioniero , giunse ben presto a cattivarsi l'animo d ' Enrico , re loro , del quale scrisse pur anche il panegirico in versi . Ridonato alla sua cattedra epi- scopale , morì nel 489 ...
... terra , ei venne a mani de ' suoi nemici ; ma benchè prigioniero , giunse ben presto a cattivarsi l'animo d ' Enrico , re loro , del quale scrisse pur anche il panegirico in versi . Ridonato alla sua cattedra epi- scopale , morì nel 489 ...
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Storia della letteratura in Italia ne' secoli barbari, Volume 1 Emanuele Celesia Affichage du livre entier - 1882 |
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Fréquemment cités
Page 364 - A' miei portai l' amor che qui raffina. O, dissi lui, per li vostri paesi Giammai non fui; ma dove si dimora Per tutta Europa, ch' ei non sien palesi? La fama che la vostra casa onora, Grida i signori, e grida la contrada, Sì che ne sa chi non vi fu ancora. Ed io vi giuro, s'io di sopra vada, Che vostra gente onrata non si sfregia Del pregio della borsa e della spada.
Page 239 - Fra Dolcin dunque che s'armi, Tu che forse vedrai il sole in breve, S' egli non vuol qui tosto seguitarmi, Si di vivanda, che stretta di neve Non rechi la vittoria al Noarese, Ch' altrimenti acquistar non saria lieve.
Page 364 - Ed io vi giuro, s' io di sopra vada, Che vostra gente onrata non si sfregia Del pregio della borsa e della spada. Uso e natura sì la privilegia, Che, perchè il capo reo lo mondo torca, Sola va dritta, e il mal cammin dispregia.
Page 82 - Quel monte a cui Cassino è ne la costa fu frequentato già in su la cima da la gente ingannata e mal disposta; e quel son io che su vi portai prima lo nome di Colui che "n terra addusse la verità che tanto ci sublima; e tanta grazia sopra me relusse, ch'io ritrassi le ville circunstanti da l'empio cólto che '1 mondo sedusse.
Page 404 - La parladura francesca val mais et [es] plus avinenz a far romanz et pasturellas, mas cella de Lemosin val mais per far vers et cansons et serventes. Et per totas las terras de nostre lengage son de maior autoritat li cantar de la lenga lemosina qe de neguna autra parladura; per q'ieu vos en parlerai primeramen.
Page 86 - Et modo Pompeium, modo te, Donate, legebam, Et modo Virgilium, te modo, Naso loquax. In quorum dictis quamquam sint frivola multa, 20 Plurima sub falso tegmine vera latent.
Page 311 - Franceschin, che fur sì umani come ogni uom vide; e poi v' era un drappello di portamenti e di volgari strani: fra tutti il primo Arnaldo Daniello, 4 o gran maestro d' amor, ch' a la sua terra ancor fa onor col suo dir strano e bello.
Page 340 - Né t' entend chiù d' un toesco O sardesco o barbari, Ni non ho cura de ti. Vo' ti cavillar con mego ? Se lo sa lo meo mari, Malo piato avrai con sego. Bel messer, vero ve di, Non voll' io questo lati : (3) Frare, zo aia una fi.
Page 406 - Allegat ergo pro se lingua oil quod, propter sui faciliorem ac delectabiliorem vulgaritatem, quicquid redactum sive inventum est ad vulgare prosaycum suum est : videlicet Biblia cum Troianorum Romanorumque gestibus compilata et Arturi regis ambages pulcerrime et quamplures alie ystorie ac doctrine.
Page 311 - E mille altri ne vidi , a cui la lingua Lancia , e spada fu sempre , e scudo , ed elmo . E poi convien ehe'1 mio dolor distingua ; Volsimi a' nostri ; e vidi '1 buon Tomasso , Ch' ornò Bologna , ed or Messina impingua.