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l'altra; lavoro che troppo eccederebbe <«< i limiti prefissi a questo Proemio» (1)·

Or noi nel tessere la biografia del La Farina, abbiamo dovuto convincerci dell' esattezza del giudizio espresso dal Franchi; dimodochè all' esposizione dei casi che riguardano la vita del nostro A. abbiamo accoppiato quella sommaria delle vicende d'Italia dal 1848 al 1860, cui la vita stessa del nostro Messinese intimamente si lega; e ciò per la ragione, che resterebbero oscuri ed incompresi certi atti da lui compiuti, ove non venissero opportunamente chiariti alla scorta della storia contemporanea; diciamo eziandio, che la storia stessa prende in taluni punti nuova e più viva luce da' documenti editi ed inediti (2) che il La Farina lasciava, sia scrivendo ad amici, sia discutendone nei giornali che egli dirigeva, come l'Alba e il Piccolo Corriere d'Italia. LUIGI ZINI, Storico reputatissimo (3),

(1) Pag. XXXV.

(2) Degl' inediti dirò, che ho scelto quelli di maggiore importanza politica, e che giovano specialmente alla storia o alla fama del nostro Messinese, giustificando così la sua condotta iniquamente denigrata da costanti nemici.

(3) Storia d' Italia dal 1850 al 1866 continuata da quella di Giuseppe La Farina Volumi tre Casa editrice italiana di Maurizio Guigoni

Milano

1869.

ed intimo amico del La Farína, continuatore della Storia d'Italia dal 1850 al 1866, si avvalse in molti luoghi dell'Epistolario per rendere maggior credito al suo meditato lavoro, ma non quanto, a nostro avviso, si conveniva, perchè non poche lettere lasciò indietro nel suo racconto; degli Scritti Politici poi non diede alcun cenno. Nè il BERTOLINI fece dippiù dell oZini. CESARE CANTU', illustre storico, ha rispetto al La Farina accumulato giudizî che si direbbero preconcetti, per menomarne la fama, e che a volte mi duole il dirlo, tolgono dignità ad uno scrittore che ha obbligo di guardar gli uomini e le cose con serena imparzialità e con civile temperanza. Oltre il sarcasmo, ch' io non saprei adoperare per chiunque abbia onestamente avuto parte, piccola purchessia, nel periodo del nostro risorgimento, egli accoglie le più volgari calunnie, che allora si scagliarono addosso al nostro Messinese, per colorirle col magisterio della sua parola; quindi ci ha posto nella necessità di combatterle alla scorta di documenti irrefragabili; il che faremo nelle Illustrazioni alla parte IV di questo lavoro. Se non vi foss'altro fin da ora a rispondere al Cantù, che pur grandemente onoriamo, vi sarebbe questo: che il La Farina tenne in grande stima

lo scrittore Lombardo, e non si sarebbe aspettato certamente, dopo morte, tanta inurbanità e tanta ingiustizia! (1).

Non così ha giudicato LUIGI CHIALA nelle Illustrazioni alle lettere edite ed inedite del Conte Cavour (2), del qual lavoro abbiamo cavato profitto per ciò che concerne il tratto storico 1859-60.

Il primo periodo della Vita del La Farina, che corre dal 1815 al 1848 (febbraio) è per l'Italia un periodo di preparazione. Il trattato del Congresso di Vienna, restituendo i tirannetti nei loro dominî, avea sagrificato ogni libertà, e nel silenzio fatta ritogliere alla Sicilia la costituzione del 1812; donde le sètte, le congiure, la Giovine Italia e il neoguelfismo; cose tutte che il La Farina magistralmente descrisse nella citata Storia dal

(1) STORIA DEGLI ULTIMI TRENT'ANNI, continuazione della Storia Universale Torino Unione tip. edit. 1880 pag. 86. E più specialmente la CRONISTORIA — Vol. III, pag. 437 e seg. - Torino ec. Il Cantù avea detto nel Cap. 1o dell'opera ora citata, a pag. 55, ch'egli si sarebbe fatto custode di buon senso e di urbanità, e che avrebbe distinto l'energia della frase dalle ingiurie. Come tosto dimenticò pel La Farina la sua promessa!

(2) LETTERE EDITE ED INEDITE DI CAMILLO CAVOUR raccolte ed illustrate Volumi quattroTorino per Roux e Favale 1882-85.

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1815 al 1850; e che noi abbiamo tracciate nei PROLEGOMENI alle presenti Memorie.

A questi Prolegomeni fan sèguito le cinque PARTI in cui è divisa l'opera, della quale presentiamo qui il disegno.

Nella prima PARTE vien tratteggiata la biografia del La Farina dalla nascita, educazione, studî e prime congiure fino all'emigrazione in Toscana; nel qual periodo pubblica egli un numero infinito di scritture tanto in Messina, servendosi di giornali letterarî allora in voga, come lo Spettatore Zanclèo, il Faro, l'Amico delle Donne, la Sentinella del Peloro, quanto in Firenze con l'Alba; nella qual dimora diede anche mano a discorsi e ad opere drammatiche, storiche ed etnografiche di non poca importanza.

A 24 febbraio 1848, scoppiata di poco la rivoluzione Siciliana, trovasi egli in Messina componente del Comitato rivoluzionario, poi in Palermo Deputato; di plomatico e Ministro vi dura fino alla fine del periodo storico memorando. Questa materia abbraccia la 2.a PARTE del lavoro.

L' emigrazione a Parigi è segnalata da un'attività letteraria veramente prodigiosa, e dalle sofferenze d'una vita stentata e quasi buja nell'avvenire politico; fin quando si risolve di recarsi a Torino;

e lì si schiude veramente un' êra luminosa, nella quale brilla egli per farsi campione d'un grande partito nazionale, che operò prodigî per la redenzione d'Italia; brilla ancora per l' intrinsichezza ch'ebbe col Cavour, come collaboratore intimo di lui (1), e come capo di un ufficio riservato. Commissario nelle Romagne, a Como ed a Venezia, presta il suo ajuto al trionfo della guerra contro l' Austria, già iniziata con grande successo per la unificazione e l'indipendenza nazionale; roseo sogno di tutta la sua vita - Fin qui la PARTE 3a.

a

La 4. corre dallo scoppio della rivoluzione Siciliana (4 aprile 1860), e dalla eroica spedizione di Quarto nell'isola nostra con l'invitto Garibaldi, fino alla parte presa dal La Farina per affrettare le annessioni, alla sua espulsione dalla Sicilia, al ritorno ivi come Consigliere di Stato e della Luogotenenza, alle dimissioni date per l'opposizione del partito mazziniano e garibaldino, alla nomina a Deputato nel primo Parlamento Italiano e a Vice-Presidente della Camera elettiva a Torino, al

(1) Epistolario - Vol. II, Lett. 30 Maggio 1859 del Conte di Cavour N° 463 Altra del 17 Luglio stesso anno di N.o 475 Una terza del 19 Giugno 1860 di N.o 614.

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