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sulle mie deboli spalle. Confido nella Provvidenza e mi faccio
coraggio. Ho scritto, riscritto e confortato perchè a Parigi diano
subito in luce la Grammatica... ».

1832 30 giu, Roma-Pisa

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Ungarelli a Rosellini: Statua naofora del
Vaticano; frammento di statua egizia a Nepi con iscrizione (del
re Nefrite), identica a quella dei leoni dell'Acqua Felice. Sar-
cofago o frammento di statua virile con iscriz. geroglif, nei ma-
gazzini del Vaticano.

19 lug. Pisa-Roma Rosellini a Ungarelli: Risponde a vari
quesiti d'interpretazione geroglifica. << Le mando una 2*
ediz. della Necrologia di Champollion, in fondo alla quale
si trova un certo reclamo (1) che gl'Italiani non debbono ignorare ».
25 ag. Roma-Pisa Ungarelli a Rosellini: Cartello del re Sa-
bacone nella statuetta di plasma di smeraldo di Villa Albani (2).
Iscrizione e lettura del Colosso capitolino.

3 sett. Pisa-Roma Rosellini a Ungarelli: Id. Id. « Posseggo
l'iscrizione del Colosso, copiata dallo Champollion: si tratta
della sorella, non della moglie di Ramses III».

6 sett. Roma-Pisa Ungarelli a Rosellini: Della Grammatica
copta già quasi finita di tradurre; del Lepsius; del Salvo-
lini (3) e della sua scoperta del segno geroglif. indicante le voci
straniere. Aspetta da Bologna il calco di due pietre con
leggenda, portate dal Ferlini.

11 sett. Roma-Pisa Ungarelli a Rosellini: Ancora della iscrizione
del Colosso capitolino.

15 sett. Roma-Pisa Ungarelli a Rosellini: Statua o Colosso della
Regina Twèa, madre di Ramses III: la sorella di lui Achenchéres.
20 sett, Pisa-Roma Rosellini a Ungarelli: Sul cartello di detto.
Colosso, già imperfettamente copiato da Champollion Statua
naofora d'un sacerdote nel Museo Vaticano e sua iscrizione. — I
signori Lewis e Alkousci visitano Ros. — Il modio sulle teste
delle regine egizie.
25 sett. Roma-Pisa

Ungarelli a Rosellini: Ancora del detto.
cartello, e di quello dell'Obelisco di piazza della Minerva.

25 ott. Firenze-Roma Rosellini a Ungarelli Pubblicato il
primo tomo dei Monumenti. « Il lavoro è erculeo; perciò im-
ploro da tuttti i miei più dotti amici sincere osservazioni... ».

(1) Questo << reclamo » non ho potuto leggere. non essendomi riuscito di consultare detta seconda edizione.

(2) Sulla raccolta d'antichità egiziane in Villa Albani, oggi Torlonia, e sulla loro provenienza (già al tempo del Winkelmann ?) ed ulteriori trasferimenti (prima a Parigi per appropriazione napoleonica, poi al Museo di Monaco per vendita) mi mancano particolari notizie precise.

(3) Di Fr. Salvolini egittologo faentino ho discorso nell' Append. alle Lettere di I. R. a C. Gazzera, pubblicate in Aegyptus, 1925. Quanto qui in più luoghi se ne dice (vedi Indice) è complemento alle notizie ivi raccolte.

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1832 8 nov. Roma-Pisa

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Impressioni e pri

Ungarelli a Rosellini: 22 nov. Roma-Pisa Ungarelli a Rosellini: me osservazioni cronologiche (Dicearco, Eusebio..,) sul detto tomo primo e sulla prima dispensa dei disegni. « Una lettera di. Migliarini (1) ci toglie la speranza della pubblicazione in Parigi della Grammatica Geroglifica di Champollion ». 29 nov. Pisa-Roma Rosellini a Ungarelli: «Nel piano del mio lavoro entra una carta dell'Egitto e della Nuh.. per comodo della descrizione topografica dei monumenti ». Cartelli

dell'Obelisco della Minerva.

«Io non conosceva affatto il passo di Dicearco; esso è ottimo, e ne farò uso in qualche luogo opportuno; le ne sono gratissimo. Io ho l'ingegno il più ottuso per trattare le cifre numeriche, ed è un martirio per me quando debbo occuparmene: i calcoli, che ho dovuto fare e ripetere mi hanno veramente straziato; eppure non mi è sempre riuscito di farli corretti; poichè è verissimo ciò ch'Ella mi avverte intorno alla lista della pag. 171. Mi accorgo ora che per due volte ho preso i 23 anni residui al Regno di Apachnas, invece dei primi 13. Ne cadono i 76 eusebiani. Fortuna che quella coincidenza non serve di base ad alcuna deduzione! Ho la disgrazia di non aver qui alcuno che getti un occhio su queste cose, e sono solo a badare a tutto: tipografi, incisori, tiratori di stampe, coloritori, litografi, circa sessanta persone alle quali tutte debbo badare. In Egitto per condurre la spedizione ho penato più, ma ho impazzito meno ». 11 dec. Roma-Pisa Ungarelli a Rosellini: Ritrovati e ricopiati i cartelli della Statua Naofora Vaticana (2). Mezzofanti (3), leggendo il primo volume dei Monumenti, ripete il verso d'Omero (*) και ποτέ τις εἴπῃσι· πατρὸς δ ̓ ὅγε πολλὸν ἀμείνων.

(1) Migliarini Mich. (1779-1865) romano, antiquario; archeologo e conservatore dei monumenti egizi a Firenze: uomo di vastissima dottrina (numismatica, filologia semitica, geroglifici, etruscologia) e di grande modestia, amico e corrispondente di Champollion, di Rosellini, di Lepsius, il quale ultimo scrisse che non andava mai da Migliarini senza imparar da lui ogni volta qualche cosa: cf. p. 64. La sua opera multiforme meriterebbe una speciale illustrazione. Cfr. Calderini Ind.; Arch. Stor. It. 3 II (1865) II, 215-216: piccolo cenno del Capei. (2) Sulla celebre statuetta naofora del sacerdote Utaḥorressent cfr. la descrizione e illustrazione riassuntiva del Marucchi, in Catal. del Museo Egizio Vatic, 79-102.

(3) Mezzofanti Gius. Gasp., il celebre poliglotta bolognese (1774-1849) e maestro di lingue orientali a vari valorosi filologi (Rosellini, Salvolini, Cavedoni ecc.), cardinale dal 1839. Ne scrissero la vita A. Manavit, Paris, 1853; più compiutamente l'inglese Russel. London 1859; altre notizie in Mem. relig. Modena 3 XVIII (1855) 451 454: Arch. Stor. Ital. 2 II (1855) 220-226; C. Cavedoni, Rimembranze della vita e degli studi del Card. Gius. Mezzofanti, in Opusc. relig., lett. e mor. IX (1861) 161-194. Il Mezzofanti fu amico e patrocinatore di Champellion, di Rosellini; diede in Italia al loro sistema geroglifico l'autorità del suo nome. Cfr. Hartleben Lettres, passim; Champollion Leben Ind.

(4) Iliade 6. 479.

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1833 11 gen. Pisa-Roma

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Rosellini a Ungarelli: Entra già nel piano del mio lavoro una carta dell'Egitto e della Nubia. È un necessario corredo che preparo per quella parte che conterrà la descrizione topografica dei Monumenti; materia vastissima e pienissima di cose nuove e interessanti, che, se Dio me ne concede la grazia, tutte esporrò al luogo loro. Ma temo di non poter soddisfare in quella carta a tutto il suo desiderio, relativamente al determinar tutti i luoghi che meritano ancora illustrazione, o correzione. Le mie ricerche si limitano ai monumenti superstiti; dove questi mancano (per fortuna ve ne sono nella più gran parte del paese), io non ho studi sufficienti da sperare di poter dire, o mostrar cose migliori delle già pubblicate da altri. D'Anville (1) vale meglio di ogni altro in questa materia ». 22 gen. Roma-Pisa Ungarelli a Rosellini: Giudizio lusinghiero, intorno al I dei « Monumenti », dell'ab. Leopoldo Sebastiani, << uomo di acre ingegno, esperto nelle cose orientali, come quegli che in qualità di Prefetto delle Missioni in Persia, ha viaggiato da erudito tutto l'Oriente... ».

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8 apr. Pisa-Roma

Rosellini a Ungarelli: Sui cartelli su detti.
Quello dei leoni dell'Acqua Felice esprime Nectanebo, non
Neferite.
Sullo studio del copto.

« Le dico sinceramente che io non conosco un libro, ove si possa studiare il copto con facilità e sicurezza, nè credo che esista, almeno pubblicato. Lo Champollion fece una buona Grammatica, ed è manoscritta, sulla quale io studiai; ma egli l'ha rifusa e corretta nella sua Grammatica geroglifica, che ora, mi dicono, si va stampando a Parigi. Se ciò è vero, io non saprei proporre miglior libro per iniziare nel copto e nei geroglifici, studio che vuol essere necessariamente congiunto per trarne qualche frutto. Io ho ragioni di credere che a questa grammatica copta

(1) J. B. Bourguignon D'Anville è il più autorevole geografo e cartografo (Aegyptus antiqua, Parigi, 1765) dell'Egitto nel sec. XVIII. Cfr. Michaud, Hoefer, s. v.; Ibrahim Hilmy I 85. Questa carta archeologica dell'Egitto il Ros. non ebbe il tempo nemmeno di tracciare.

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geroglifica manchino delle cose essenziali, che lo Champollion vi avrebbe certo aggiunto; e se così sarà, intendo di ripubblicarla come parte della mia Opera. Ma il mucchio è immenso, e bisogna cavarne un grano alla volta; pure mi vado lusingando di potere, a Dio piacendo, arrivare alla fine tra i quattro e i cinque anni ».

1833 15 mag. Bologna-Pisa Ungarelli a Rosellini: Ha visitato con Migliarini il Gabinetto dei Monumenti egiziani in Firenze (1). 24 mag. Pisa-Bologna - Rosellini a Ungarelli: « La collezione di di Firenze a niun'altra cederebbe, se avesse buone raccolte di preziosi manoscritti (2), nella ricerca dei quali non fui fortunato ».

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<«< È sotto il torchio a Parigi la Grammatica di Champollion. Spero che non vi mancherà nulla di ciò che è necessario. In caso diverso, mi propongo di ristamparla con aggiunte ».

9 giu. Bologna-Pisa Ungarelli a Rosellini: Sarà tra giorni a Firenze per incontrarlo.

18 lug. Roma-Pisa Ungarelli a Rosellini: Gli annunzia il suo << Saggio di antichità egiziane (3) ».

22 lug. Pisa-Roma Rosellini a Ungarelli: Arriva a Livorno, proveniente dall'Egitto, il Wilkinson (4), « uno dei dotti che sono andati più addentro in questi nostri studi ».

Sulla menzione della Fenice negli Annali di Tacito. 6 ag. Roma-Fisa Ungarelli a Rosellini: Osservazioni al vol. II

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(1) Com'è noto, i primi fondi principali dell'attuale Museo Egizio (sez. del R. Mus. Archeol. di Firenze sono: la raccolta Nizzoli, acquistata, per 23520 franchi, dal Granduca il 26 sett. 1824 (cfr. Catalogo ed inventario in Docum. inediti per servire alla storia dei Musei d'Italia IV, VIII-XI, 346-376); gli oggetti riportati dalla Spedizione toscana del 1828-29 (elencati e brevemente descritti dal Rosellini, Firenze 1830); quelli acquistati da Al. Ricci. Tutta la raccolta, affidata alle cure di M. Migliarini, era distribuita tra gli Uffizi (fondo Nizzoli) e l'Accademia di Arte e Mestieri in S. Caterina (fondi Rosellini e Ricci) : fu poi riunita e trasportata nel 1855 presso il < Cenacolo di Foligno », e nel 1880 alla sua sede attuale. Cfr. W. B. Berend, Principaux monuments du Musée Eg. de Florence. Paris 1882; première partie (la sola pubblicata); E. Schiaparelli, Antichità egizie del Museo Archeol. di Firenze, I, Roma 1887, Introd.; A. Pellegrini, in Bessarione 2 V (1903) 23, nota 5, ecc.

(2) Cioè di papiri geroglifici, ieratici e demotici: due ne portò il Rosellini dall'Egitto nel 1829, che illustrò A. Pellegrini in Sphinx VIII (1905) 216-222, Due papiri funerari del Mus. Eg. di Firenze. Invano più tardi il Rosellini tentò di assicurare alla collezione fiorentina i celebri Papiri Sallier, che finirono al Brit. Mus. (vedi più oltre p. 64) — Quanto ad altri mss. orientali (copti, arabi ecc.) il piano e programma della spedizione (Diario 188) se ne proponeva la ricerca e l'acquisto; ma nè la Commissione toscana nè la francese ebbero mai occasione e tempo d'occuparsene.

(3) Cfr. p. 6 n. 2.

(4) Sir J. G. Wilkinson (1797-1875), viaggiatore inglese ed illustratore della storia e dell'archeologia egizia: cfr. Ibrahim H 1my, II, 330-337; Pratt Ind.

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72-74. 1833 ott. Roma-Roma

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Rosellini a Ungarelli. Tre biglietti non

datati. [È ricevuto dal Papa].

2 nov. Roma-Pisa Ungarelli a Rosellini: Mandi due o tre copie dei Monumenti per il [libraio] Archini.

6 nov. Pisa-Roma Rosellini a Ungarelli: (altra mano). Ha il grippe. Scriverà una lettera d'accompagno, per la copia dei Monumenti da presentare al Papa [Gregorio XVI].

8 nov. Pisa-Roma Rosellini a Ungarelli: Manda la lettera per il Papa. - Manderà le correzioni degli Obelischi.

15 nov. Pisa-Roma

zioni da farsi ai due

16 nov. Roma-Pisa

Rosellini a Ungarelli: Acchiude le correobelischi del Popolo e Lateranese.

Ungarelli a Rosellini: Sul testo di Ermapione (1) nei Mss., e l'obelisco di Baviera (già Albani)

19 nov. Roma-Pisa Ungarelli a Rosellini: «A Fea (2) lascio copie esattissime delle correzioni da voi ricevute ».

21 nov. Pisa-Firenze-Roma Rosellini a Ungarelli: Ancora della iscrizione dell'obelisco di Baviera. « Si può veramente sostenere che il Libro della Sapienza non sia di Salomone, ma scritto posteriormente ? »

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2 dec. Bologna-Pisa - Ungarelli a Rosellini: « La materia è di
Salomone, la disposizione ed espressione d'un anonimo» fine
del 2o, o principio del 1° sec. av. Cr.?
9 dec. Pisa-Parma

Rosellini a Ungarelli: Lungaggini di Fea.

<< Non si può mai contare sulla prontezza, quando non si fa da sè. Ed io, che non amo le cose fatte lentamente (come anche voi non le amate), ho la disgrazia d'imbattermi sempre in gente che non ha mai fretta ».

<< Io non so se vi siano al mondo studi più lontani dal far male alla gente che questi d'Egitto. Eppure mi hanno suscitato nel mio paese qualche nemico accanito. Sono vecchie e nuove gelosie di persone forse non buone, ma certamente incapaci di fare alcuna cosa di buono ».

14 dec. Parma-Pisa — Ungarelli a Roselini: Aspetta da Hirschfeld, dov'è l'unico Ms. completo, copia del passo d'Ermapione relativo ai geroglifici. — Esigue antichità egiziane nel Museo di Parma (3): cartello di papiro ieratico. La collez. Derossiana dei Mss. ebraici.

(1) Su Ermapione e la sua traduzione greca dell'Obelisco romano (quale?), v. l'ultimo studio di J. P. A. Erman, Die Obeliskenübersetzung des Hermapion, in Sitz. Preuss. Ak. d. Wissen. 1914, 245-273.

(2) C. Fea (1753-1836) prelato romano, avvocato, archeologo, commissario delle Antichità in Roma, amico e fautore di Champollion. Cfr. Tipaldo, Hartleben Champ.'s Leben Ind., Lettres I pass. Parecchie sue memorie di archeologia sono pubblicate nelle Dissert. Pont. Acc. Arch. III-V (1829-1835).

(3) La piccola pregevole collezione d'antichità egiziane nel R. Museo di Parma fu acquistata nel 1830 e 1832 da un Fr. Castiglioni di Milano, « il quale viaggiò parecchie volte l'Egitto », e da Pietro Gennari. Queste notizie ricavo da alcune lettere (1838-1840) di Mich.

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