85. 86. 87. 88. 89. 1833 27 dec, Pisa-Parma - Rosellini a Ungarelli: Cartello del papiro 1834 5 genn Pisa-Parma - Rosellini a Ungarelli: Ha perduta la madre. A 23 febbr. Pisa-Parma Rosellini a Ungarelli: «Il povero Jannelli avrebbe veramente bisogno di una cura allơ spedale dei pazzi, e con lui gli scrittori del Progresso! Tuttavia sarà bene che qualcuno gli risponda ». « A Parigi il Champollion- Figeac con una lega di gente che cammina per le sue medesime strade, si dànno gran fatica per screditare il mio lavoro; ma non pare che ci riescano; e quand'anche riuscissero a farlo in Francia, non credo che la scienza ne sarebbe gran fatto pregiudicata, poichè io, dacchè morì Champollion, non ho più contato su quel paese per i progressi di questi studi ». Lopez, direttore di quel Museo, al Rosellini (Ms. Rosell. Pisa 294); dove si parla del papiro illustrato dal Rosellini (v. mia Bibl. Rosell. n. 49) e di un frammento d'una iscrizione geroglifica di Thutmes IV, della quale un altro frammento si trova a Bruxelles. Cfr. nota al n. 103. Nel Mazzatinti, Invent. dei mss. delle Bibl. d'Italia, vol. XIV (Bibl. di Parma), 86, trovo indicato il ms. di tal Gius. Ces. De Lama Memorie storiche e monumentali d'Egitto, 1888 »; con 132 tav. in nero e a colori. Dev'essere figlio o nipote di P. De Lama archeologo, una cui memoria è in Diss. Pont. Acc. Arch. II (1825). — Il Castiglioni su menziato è certamente altra persona dal celebre archeologo ed orientalista, il conte Carlo Ot tavio Castiglioni (1784-1849), al quale « de l'hébreu à l'arabe, au berbère, au copte, au turc, au persan, au mongol, au chinois, presqu'aucune grande famille de langues orientales ne fut inconnue » (De Gubern. Matér. 242-244), e che si occupò anche di geroglifici, ma non saprei indicar quando nè come. Cfr. la biografia che ne scrisse Bernardino Biondelli, che mi duole di non aver potuto consultare. (1) Luigi Cipelli, canonico parmense, avviato probabilmente agli studi orientali dall'esempio e forse dall'ammaestramento del P. Ungarelli, si specializzò più tardi nella numismatica turca (v. mio Manuale di bibliogr. musulmana I. 432); ma cominciò con occuparsi dei geroglifici, e pubblicò a Parma nel 1834, contro le pazze critiche dello Jannelli, una risposta Intorno alcune questioni sui geroglifici degli Egizi esposte sul giornale di Napoli « Il Progresso ». Parma 1834. Nel 1840 egli venne a Roma per perfezionarsi nelle lingue orientali: cf. Ms. Ros. 294 no: 57. (2) X. Liebhaber der Wahrheit. Osservazioni sulle scoperte egizie di Champollion il giovane e di Rosellini Roma, presso Crispino Puccinelli, 1834, -8° pp. 42, precedute da 90. 91. 92. 93. 94. 95. 96. 97. 1834 21 mar. Pisa-Parma Rosellini a Ungarelli: Opposizioni gesuitiche a Roma, che arrivano sino al Pontefice. 29 mar. Parma-Pisa - Ungarelli a Rosellini: X. è il P. Brunati (1) S. J.? » 7 apr. Pisa-Parma Rosellini a Ungarelli: Della sua corrispondenza col Card. Lambruschini. 12 apr. Parma-Pisa Ungarelli a Rosellini: Si adopera con varie lettere a diversi, a sbugiardare l'Allemand (probabile autore delle Osservazioni). << Vorrei scrivere sui Sussidi esterni della sacra cronologia (2) ». 21 apr. Pisa-Parma Rosellini a Ungarelli: Del prof. Allemand e del suo «< cervelluzzo ». 3 mag. Parma-Pisa Ungarelli a Rosellini: Dissertazione del P. Olivieri (3) domenicano in Roma all'Accademia di Religione Cattolica, << sullo studio delle antichità egiziane», nei rapporti con la Bibbia. Della iscrizione sull'Obelisco di Baviera. 12 magg. Pisa-Parma Rosellini a Ungarelli: Molte osservazioni ermeneutiche con richiamo ad interpretazioni di Champollion -- sulle iscrizioni degli Obelischi del Popolo e di Monaco. 31 mag. Parma-Pisa Ungarelli a Rosellini: «Datemi alcune notizie dei Monumenti scoperti in Siria, e nell'Asia Minore, supposti appartenere alle spedizioni militari di Sesostri». una lettera ad un amico Filalete, datata da Aletopoli 25 dec. 1833. Lo pseudomino autore, che si dimostra colto in greco, ebraico, siriaco, ecc., qualifica tutta la teoria interpretativa dei geroglifici di Champollion come un edifizio aeriforme, in puta al Rosellini molti errori d'interpretazione di testi greci, e vari attentati contro la cronologia biblica del V. T. Il libello sembra, nella parte filologica, ispirato da vecchi oppositori di Champollion, quali l'Amati od il Lanci. La voce pubblica presto additò come autore dell'opuscolo anonimo il sacerdote romano Giov. Allemand, il quale poco dopo ammaló gravemente e quasi ue impazzì. Sebbene in una sua lettera al Rosellini (Ms. 294) in d. Roma 6 luglio 1835, dichiari espressamente non esser lui l'autore del libello, nessuno ne dubitò piú. E G. D. Capezzani S. J. ne scriveva da Firenze 21 ag. 1834 al Rosellini (Ms. 294): «Il promotore del libercolo di Allemand è il Card. Zurla [Card. Vicario, prefetto degli studi! vedere il necrologio in Diss. Accad. Pont. Archeol. VII, 1836, 541-577], che fin dal principio si mostrò contrario, e al primo apparire dell'opera [i Monumenti d'Egitto ecc.] disse: Non ci mancava altro che ci venissero a rompere..... coi geroglifici ». Dell'Allemand breve notizia necrologica in Annali delle scienze religiose 1 (1835), 459 ss. (4) Il p. G. Brunati da Brescia, sospettato autore di questo libello anonimo, era già sin dal 1825 in corrispondenza col Rosellini (Ms. 294), e poi da Roma. Sue opere sono: Dissertazioni bibliche. Inscriptiones Musaei Kircheriani, ecc. (2) Ignoro se questo disegno o intendimento sia stato messo in atto. Se ne tratta nel citato articolo del Vercellone, Di alcuni scritti biblici inediti di L. M. Ungarelli. (3) Olivieri Maur. (1769-1845), dotto domenicano, commissario generale del Sant'Uffizio « sommo nell'erudizione (lo dice qua e altrove il p. Ungarelli. v. nn. 55-57), ed uomo infinitae lectionis », « arde dal desiderio di proseguire e leggere l'opera dei Monumenti »: cfr. Taurisano, Gerarchia Domenicana, Roma 1924. 98. 99. 100. 101. 102. 103. 1834 11 giu. Pisa-Parma - Rosellini a Ungarelli: Sull'Obelisco di Monaco. << Godo sopratutto che troviate [nei Mon. Civ. I] la materia importante. Vedrete come in seguito si va più sempre estendendo. Ma le fila sono innumerabili, ed io non posso presumere altro che dare uno sbozzo, ed aprire un campo vastissimo attorniato da mille vie, che io procurerò di aprire, ma spetterà poi ad altri a farci cammino. Io invero prediligo un poco questa parte dei Mon Civ., prima perchè mi pare la più fiorita, e la più positiva; e in secondo luogo perchè è tutta tutta fatica mia. Voi credete quanto studio addomanda ancora per sè sola la filologia negli studi Egizi; eppure nel mio lavoro, non è certamente la sola a cui debbo badare. E il pubblico ha diritto di avere in pronto i materiali col minor ritardo possibile. Perciò mi sforzo di rinunziare più che posso alla vanità di trovare io qualche cosa di più, studiandovi più lungamente; lo che forse potrò fare anche dopo se mi resterà un po' di lena. Ma altri faranno... ». « Vi assicuro che tanto più io mi persuado, che meglio è vivere negli studi delle cose da noi lontane, che travagliarsi delle miserie degli uomini presenti. Però faccio più fermo proposito di chiudere gli occhi ad ogni frastuono, e di restringermi alla continuazione del mio faticoso lavoro. Purchè non mi s'imbarazzino ostinatamente nel mezzo della mia strada, che camminando io con molto abbrivo, potrebb'essere che ricevessero un grande urtone. Al contrario (2) in Francia vogliono screditare le cose mie, dicendo che accomodo i monumenti alle vecchie idee dei teologi romani: che faccio violenza ai fatti monumentali, che mi sforzo di dar peso alle fole di Mosè ». 9 ag. Parma-Pisa - Ungarelli a Rosellini: Cavedoni e Cipelli (1) Il letterato genovese Franc. Ricardi fu oppositore di Champollion, che nelle sue Lettres lo chiama " Iupiter Asinarius.,: cfr. Hartleben Ind. I suoi scritti vedi in Ibrahim Hilmy II 172; Calderini Ind. (2) In Italia cioè, e particolarmente in Toscana, i zelanti di tipo Allemand e compagni accusavano il Roséllini di contradire nella sua opera la cronologia mosaica e il racconto biblico, Cfr. n. 104. 104. a Modena, contro il libello falsamente (?) attribuito ad Allemand (1). 1834 15 ag. Pisa-Parma Rosellini a Ungarelli: Noie, fastidi e ca lunnie presso i Vescovi della Toscana procurategli da prelati romani. Per contro, « le accuse di Parigi gli dànno coraggio: sono una specie di ameno compenso alle persecuzioni di Romą. 6 sett. Parma-Pisa Ungarelli a Rosellini: Di un cartello dell'Obelisco di Piazza Navona (2). 15 sett. Pisa-Parma Rosellini a Ungarelli: Autore del libello contro Rosellini sarebbe stato l'Allemand, « spintovi da persona di altissimo affare ed autorità in Roma ». 2 ott. Parma-Pisa Ungarelli a Rosellini: Non può, non vuole attender da solo alla illustrazione degli Obelischi. 8 ott. Pisa-Parma ་་ Rosellini a Ungarelli: « L'Accademia di Ber.. lino ha decretato una temporaria provvisione al prof. Lepsius, per recarsi qui a studiare le cose Egiziane ». (1) Mgr. Cel. Cavedoni (1795-1865) da Levizzano, numismatico ed archeologo, bibliote cario della Estense di Modena, era stato, alla scuola del Mezzo fanti in Bologna, condiscepolo del Rosellini, col quale serbò corrispondenza amichevole. Nel Carteggio Rosellini (Ms. Pisa 294) sono otto lettere di lui: in una delle quali, in d. 4 maggio 1832, acchiude il lucido di alcuni geroglifici tratti da una cassa di pietra durissima o sarcofago senza mummia, « trovata, si dice, presso le piramidi di Sacara », e da due canopi o idrie. « Questi monumenti, con scarabei e figurine e con oggetti di storia naturale furono mandati all'ottimo nostro Principe da un Pietro Gennari, di Reggio che da qualche anno abita in Egitto ». Quantunque, in d. 22 giugno 1831, si dichiari <«< affatto nuovo in questi studi di geroglifici », pure il Cav. se ne occupò più volte, sia per renderne conto nella benemerita rivista modenese Memorie di religione, di morale e di letteratura, sia per l'interpretazione dei simboli numismatici sulle monete romane d'Africa, di cui discorre anche in queste lettere al Rosellini. Vedi i suoi scritti egittologici in Calderini Ind. Citiamo in particolare le seguenti memorie del Cavedoni d'argomento egittologico od affine: Cenni sul vantaggio che dal riscontro dei Monumenti egiziani si ritrae per lo studio della S. Scrittura, in Mem. relig, mor. e lett. 2 I (1832) 339-404. Osservazioni intorno alle consonanze dei monumenti dell'Egitto con la S. Scr. ibid. 3 I (1845) 95-138; 272-300. Sul Cavedoni manca, a mia notizia, un buono studio bibliografico. (2) Su cui, oltre il citato lavoro generale del Marucchi, vedi lo studio recente di G. Farina, L'obelisco di Domiziano nel Circo Agonale, in Boll. Comm. Arch. Com. 1908, 254-274, e quello anche più recente di A. Erman in Römische Obelisken (Abhandl. PreussAkad., Phil.-Hist. Kl. 1917 n. 4), dove il testo e l'interpretazione dell'Ungarelli son men. zionati < nur noch als kuriosum anzusehen ». (3) Champollion Figeac, Égypte ancienne. Paris, Didot, 1839; traduzione italiana di A. Fr. Falconetti: Venezia, Antonelli, 1840. Non s'intende come sin dal 1834 l'Ung. parlasse di quest'opera come già fatta e pubblicata. Della quale, a conferma di quanto dice il Rosellini, la Hartleben (II 601) osserva autorevolmente: << Hätte unter dem Namen von François Champollion erscheinen müssen ›. 110. 111. 112. 113. 114. 115. 116. 1834 5 dec. Pisa-Parma Rosellini a Ungarelli: «Io non credo di << Mi scrivono da Parigi che si sta lavorando colà, ma ... 1835 13 feb. Parma-Pisa A Ungarelli a Rosellini: « Consolante fu per 4 mar. Pisa-Parma Rosellini a Ungarelli: «Io non so di avervi 6 apr. Pisa-Parma - Rosellini a Ungarelli: Risponderà all'ultimo 24 apr. Pisa-Parma Rosellini a Ungarelli: La risposta a (1) Cfr. Bibliogr. Rosellin. n. 42, che va messo sotto l'anno 1835. (2) Cfr. p. 65, corrispondenza dell'Angiolini. (3) A questo concorso si riferiscono le lettere del Rosellini e del Mortillaro, di cui a p. 59. |