118. 119. 120. 121. 122. Ungarelli a Rosellini: Parlerà subito con 1835 8 lug. Pisa-Roma Rosellini a Ungarelli: Vaiuolo della moglie. Ricerca un Salterio copto-arabo. A « 11 lug. Roma-Pisa Ungarelli a Rosellini: Manda un opuscolo scritto del Sebastiani. « Fra pochi giorni avrò compiuto la Grammatica, che anche questa era rimasta indietro con tutte le altre cose. Ne faccio fare una copia, che manderò a Migliarini con istruzione di respingerla a voi per qualche mezzo ch'egli abbia, o che Voi possiate indicargli ». 1 sett. Roma-Pisa Ungarelli a Rosellini: «Vi sia noto che il momento in Roma è favorevole per questi studi: già Sarti (1) è finalmente risoluto di applicarvisi, e conoscendo egli il Copto, presto sarà un valente egittologo. Ho per le mani un giovane (2) pratico dell'ebraico, siriaco, arabo etc., il quale ha un genio eguale a questi suoi requisiti per intraprendere simile carriera; e non attendo che la vostra Grammatica copta per iniziarlo allo studio della letteratura Egizia secondo le mie poche forze; ma vi è questo di bene ch'egli è franco, cioè non ha altri studi che lo occupino in fuori dell'Orientalismo ». 7 sett. Pisa-Roma Rosellini a Ungarelli: «Ho ricevuto la prima dispensa dell'opera [Monuments de l'Égypte ecc.] che fanno a Parigi in concorrenza colla mia: le tavole sono litografiche fatte non male, ma vi è una strana mescolanza di soggetti storici e religiosi, e quel ch'è peggio non vi è tavola che non abbia otto o dieci errori nei geroglifici (3). Si promettono due volumi di testo, ma non è comparso anche il primo. Ho relazioni di colà, che gli speculatori ne sono scoraggiti pel piccolissimo smercio. (1) Sarti Emiliano (1795-1849), archeologo e coptologo,, ellenista ed epigrafista, insegnante di ebraico nella Sapienza di Roma. Cfr. Marucchi Cat. 297 e seg., Benigni, s. v. Puntoni. (2) Il giovane « pratico dell'ebraico » sarà probabilmente Vinc. Castellini, discepolo del Lauci e dell'Ungarelli, scrittore di lingua araba nella Bibl. Vaticana, insegnante poi di lingua ebraica (od araba?) alla Sapienza e socio dell'Accademia Romana di Archeologia fra il 1850-60. Cfr. De Gubernatis Matériaux Ind. Il ms. Vat. Lat. 12942 contiene vari autografi egittologici di questo Castellini; fra cui, insieme con carte ed appunti di mano dell'Ungarelli, una breve notizia intorno a un obelisco (di Amenofi II della 19a dinastia) esistente a Londra nel castello di Alnwick, trasportato in Inghilterra da Lord Prudoe duca di Northumberland che lo ebbe in dono dal Pascià nel 1838. Questa notizia del Castellini è traduzione o rifacimento di quella pubblicata in inglese da G. Bonomi nel 1843, R. Società di Letteratura in Londra, Transactions 2 I 170-175. (3) Cfr. Bibliogr. Rosellini no. 56. 123. 124. 125. « Ho pronta la Grammatica copta, solo non è anche finita la copia, ma lo sarà a momenti e desidero che l'abbiate presto »>. 1835 3 nov. Roma-Pisa Ungarelli a Rosellini: Prepara un articolo per gli Annali [di scienze religiose ?] in difesa di Rosellini contro chi l'accusa di attentare alla cronologia biblica (1). Opuscolo di L. M. [contro Ros. ?] 18 nov. Pisa-Roma Rosellini a Ungarelli: «Ho mandato a 2 dec. Pisa-Roma Rosellini a Ungarelli: È nominato per 12 dec. Roma-Pisa Ungarelli a Rosellini: Non può ottenere al Rosellini la chiesta autorizzazione di conceder licenze agli studenti per legger libi proibiti Dizionari copti di Peyron e di Tattam (3). 1836 5 gen. Roma-Pisa 127. 128. Ungarelli a Rosellini: propone di tradurre in latino e stampare la « Grammatica Copta ». (1) Ignoro se questo articolo sia stato poi scritto e pubblicato. (3) Cfr. nota a n. 183. stissime le proposte difficoltà. Quanto poi ai decreti dell'Indice (1), pregovi a indirizzarmene copia regolarmente, cominciando da quelli del 7 luglio 1835. « Vengo alla seconda lettera, e subito vi dichiaro che non ho punto intenzione di togliere all'uso pubblico quella grammaticuzza, e molto meno di negarla a voi che la desiderate. Ma è da avvertire una importantissima cosa, cioè, che quel metodo e chiarezza dipendente dalla giusta analisi delle radici, è tutto merito di Champollion anzichè mio. << Fin da quando fummo insieme per 4 mesi a Livorno sul principio del 1826, facemmo tra noi un cambio: io gli dava esercizi di ebraico, e ricevevo da lui con doppia usura l'insegnamento del copto, nel quale per l'innanzi avevo capito poco o niente. << Egli ne aveva fatto una grammatica molto ricca di esercizi ed assai ampia; dirò, forse meno chiara di quella mia, ma questa ho interamente estratta da quella e come modellatavi, perchè fin d'allora ne presi tutti gli appunti in foglietti, che lasciai poi là, finchè l'anno scorso li ridussi, per uso dei miei scolari, alla forma che vedete, seguendo interamente il metodo della Grammatica di Champollion, che deve trovarsi manoscritta tra i fogli suoi comprati dalla Bibliot, R. di Parigi. Vi ho aggiunto di mio. alcune piccolissime cose per servire alla chiarezza. Tra le altre, la notarella in principio relativa alle forme alfabetiche prese in prestito dalla scrittura egiziana geratica. Dirò di più, che sebbene io creda che questa piccola grammatica sia la migliore, e la più adatta di quante se ne hanno stampate, per introdursi alla cognizione della lingua copta; pure avrebbe potuto migliorarsi con le seguenti due qualità; la 1a dando esempi, agli articoli, d'ogni genere e numero: ai pronomi, di ogni genere, numero e persona; ai verbi, d'ogni modo, tempo etc. etc., e che tutti fossero tratti dai Sacri Libri che sono stampati. Ciò che non ebbi tempo di fare, e vi apposi solo quei pochi esempi che avevo alla mano, tratti quasi tutti dagli appunti già presi dalla Grammatica di Champollion. La 2a (che dovrebbe consistere in un'appendice), la esposizione generale del come la lingua copta corrisponda a quella dei geroglifici, in ciò che dessa esattamente si conforma alla scrittura geroglifica, e in ciò che se ne allontana: parte importantissima per gli studi presenti, e che si troverà (è vero) nella Grammatica geroglifica di Champollion, la quale sembra che presto sarà data in luce, ma che sarebbe andata benissimo insieme con la grammatica pura copta. E si potrebbe fare con brevità e chiarezza maggiore che non sarà fatto per la grammatica grande di Parigi. E questa parte defi (1) Cioè della Congregazione dell'Indice, istituita nel 1571 per esaminare e, bisognando, condannare i libri, ordinandone l'inserzione nell'Index librorum prohibitorum (prima edizione 1559). 129. 130. nirebbe in poco tutte le questioni, e chiuderebbe la bocca in « Dopo tutta questa dichiarazione vedete bene che io, con- ^ 22 mar. Pisa-Roma Rosellini a Ungarelli: « Quello che avete (1) Fra cui quel candido « Liebhaber der Wahrheit» (cfr. nota a n. 89), che si faceva in Italia pseudonimo portavoce di molti detrattori ed avversari all'interpretazione geroglifica di Champollion, tra noi e sopra tutto in Francia. 1 131. 132. perciò ho tenuto sempre fermo che Grammatica e Dizionario « Pende un trattato perchè Salvolini (1) venga qua e collabori con me; ne fui più voglioso per le relazioni del Peyron; ora però che ho conosciuto in che consistono i suoi lavori, ci metto meno importanza, ma la cosa potrà aver luogo, se egli vorrà essere di buona fede. «< È già da qualche tempo presso di me il dr. Lepsius (2). È un giovane di tanto sapere da stupirne; è nei nostri studì per inclinazione e per debito, e vi ha fatto già gran cammino, Secondo che già lo consigliai, ha studiato i principali Musei d'Europa: è stato a Parigi due anni; ultimamente quattro mesi a Torino, e mi ha portato copie fedelissime di tutto quanto ne' Musei esiste: papiri, monumenti, tutto senza un iota di meno. Ebbe a sua disposizione le carte di Champollion; ed è rimasto sorpreso a vedere le mie, specialmente il dizionario. Lavora nel mio studio per otto o dieci ore continue ogni giorno: questi sarà un altro egittologo di gran potenza ». 1836 26 apr. Pisa-Roma Rosellini a Ungarelli: « M'immagino già che dalla prima parte della Grammatica di Champollion avrete veduto col fatto ciò che io più volte vi ho detto di quello stupendo lavoro. Pure poteva farlo meglio, se avesse avuto più facoltà di occuparsene, e vita men breve! È doloroso il vedere contaminato un sì bel libro da tanti errori d'impressione, che possono far grande imbarazzo ai principianti. — Il dr. Lepsius verrà a trovarvi e parlerà molto volentieri con voi di geroglifici, ne' quali ha fatto gran cammino. Ha copiato tutto il mio Dizionario, e l'abbiamo accresciuto molto insieme sopra le molte copie di mss. ch'egli ha seco. È giovane di straordinaria dot A trina e di cuore eccellente ». 14 mag. Roma-Pisa Ungarelli a Rosellini: « Molto contento sono stato del dr. Lepsius; altro che avvanzato! mi (1) Che fine sortissero codeste trattative, e qual piega prendessero i rapporti fra Rosellini e Salvolini, è detto nell'Appendice delle Lettere di I. Rosellini a C. Gazzera, da me pubblicate in Aegyptus 1925. (2) Su Carlo Riccardo Lepsius (1810-1884) e sulla grande ala che questo insigne egittologo tedesco stese sul campo della Egittologia, mietendovi ampiamente e lungamente la messe seminata e solo vista spuntare da Champollion e Rosellini nella loro corta travagliata esistenza, vedi Pratt 15, e il mio volume sul Diario del Rosellini, nell'Introduzione. |