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Vaticano. Roma 1839, 8°, pp. 55. È dell'Ung. la sola parte relativa al
Museo egizio.

La parte dell'Ung., a pp. 21-55, era già stata pubblicata in Album, voll. V.VI. Cfr. MORONI, Diz., 47, p. 118-125.

3) Della iscrizione geroglifica incisa sopra un sarcofago Vaticano-Egizio: cioè del nome proprio Sont-tho e della dignità di profeta sostenuta dall'Egiziano cui appartenne il sarcofago in pietra conchigliare del Museo Vaticano, in Atti Pont. Acc. Rom. Arch, 12 (1852), p. 327-369 (già stampata nel 1842).

Riprodotto negli Ann. Philos. Chrét., 7 (1843). Cfr. Bessarione, 4 (1898) p. 48-88 (O. MARUCCHI).

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4) Replica all'articolo inserito nella « Biblioteca Italiana n. 214 sotto il titolo: « Esposizione del sistema di jerografia criptica delle antiche nazioni, di C. Jannelli, sottoscritto B. Poli. Firenze 1834, pp. 12.

5) Della statuetta del re Sabaco e della statua leontocefala esistente nella villa Albani, in Ann. Ist. Corr. Arch., 1834, p. 12-33.

6) Sopra la statua d'un Nubiano, in Album. Roma 1842. Estr. pp. 5. 7) Disegno d'un'immagine egizia funeraria in un nuovo atteggiamento, in Album, 1842. Estr pp. 6.

8) Intorno a quattro vasi funebri di alabastro [di Gnoforo, trovati nel suo sepolcro a Saqqàrah] provenienti dalla necropoli di Menfi, ora posseduti dall' Em.o Sig. Card. Luigi Lambruschini, in Atti Pont. Acc. Rom. Archeol., 12 (1852) p. 311-326 (già stampato nel 1842).

9) Intorno l'opera degli obelischi di Roma: lettera a C. Fea, in Bull. Ist. Corr. Arch., 6 (1834) p. 159-160.

10) Interpretatio Obeliscorum. Urbis, Romae 1842, 4° gr.: pp. XI, 191, XXI, tav. 7. Recensioni: Ann. Ist. Corr. Arch., 1842, p. 161-187 (A. M. Migliarini); Boll. Ist. Corr. Arch. 12 (1843) p. 26-32 (Migliarini). Champollion Figeac pubblicamente accusò l'opera di plagio (cfr. S. DE RICCI, Bibliogr. de Champ. le J., n. 81) in Revue de bibliographie analitique, juillet 1842, pp. 19 di estr. Presero parte alla polemica in Italia il Migliarini ed il Peyron, in Francia il Cabany e il Drach (Univ. Cathol., 1842). Vedi O. MARUCCHI in Bessarione, I (1896), p. 210-229 (1). Tratteremo della questione con qualche particolare ragguaglio nella prima delle nostre Appendici al presente opuscolo.

Il quale si propone nel suo complesso, oltre che d'illustrare la figura l'attività e la lealtà dei due primi egittologi italiani, di mostrare, giacchè

(1) Tra le carte dell'Ungarelli nell'Archivio romano dei Barnabiti va ancora segnalato: C) 1. 8 fogli contenenti « errori d'impressione trovati nella Grammatica, e 6 nel Dizionario geroglifico, opere postume di Champollion. Altra copia pulita di questo Errata-corrige. 2. Ms. della trad. latina della « Grammatica copta», con foglio di appunti del Rosellini, e la trascrizione di due frammenti di papiro copto portati dall'Egitto da Silv. Guidi nel nov. 1839.

3.

Ms. completo del « Saggio di Archeologia Egiziana », tenutosi dagli alunni del Collegio di S. Luigi, di cui fu pubblicato solo il programma o elenco dei quesiti (vedi

in gran parte è pochissimo nota, la cooperazione che l'Italia, o piuttosto gl'italiani diedero all'incremento della nuova Egittologia, con l'interessamento diretto e pronto, con il favore pubblico e privato, con la moltiplice attività di viaggiatori, raccoglitori, mercanti e collezionisti, i quali fornirono i fondi principali a quasi tutti i Musei egiziani d'Europa. È un merito modesto ma non insignificante, che per la storia della Museologia archeologica metteva conto di reclamare e porre in luce. Rendo grazia al Pontificio Istituto Biblico di avermene dato la possibilità.

1

più su A n. 3). La parte propriamente filologica di esso « Saggio » è opera del barnabita P. Notari.

4. Appunto o annunzio della raccolta di ori del Dr. Ferlini, trovati nella Piramide di Meroe.

5.

6.

Ms. originale del Rosellini « Grammatica Copta », in 30 foglietti o dispense. « De Aegyptiorum Scriptura vulgo Sacra, prout Copticae linguae plus minusve congruit. Principia universalia : Epitome latina della prima parte della Grammatica geroglifica di Champollion. 1836.

7. Lettera di L. Frati, Bologna 22 sett. 1842: manda il lucido della « Tavola Isiaca » e di altra tavoletta egizia del Museo Bolognese.

8. 2 lettere di Gius. Bonomi: una in d. nov. 1842 al sig. G. C. H., che ne trasmise un estratto al P. Ungarelli; l'altra in d. 27 lugliò 1843 (Cairo), sulle iscrizioni di Serbat-al Qadam.

9

10.

Lettera di A. M. Migliarini, in d. Firenze 25 gen. 1833 (copia estratto). Una lettera del medesimo in d. Firenze 19 apr 1834, con larghi estratti, intorno al passo di Ermapione relativo all'obelisco romano, dall'opuscolo di Jac. Bailey, Hieroglyphicorum origo et natura. Cantabrigiae 1816 [dal « Classical Journal » XVI].

Fra le varie recensioni che l'Ungarelli fece di vari libri biblici ed egittologici, menzioniamo: Alcuni segni geroglifici spiegati colla lingua ebraica: dissertazione del sig. Rossignol, in Ann. di scienze relig. 3 (1836) p. 33-55.

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