REGESTO ED ESTRATTI DEL CARTEGGIO (4) 1. 1824 2 nov. Bologna- Pisa Ungarelli a Rosellini: «Ho ricevuto ordine di portarmi a Roma, dove sarò occupato in una cattedra di Teologia, per gli nostri ». - Di lingua Ebraica « molto più innanzi ora ne so, da che ebbi la bella sorte di aver Lei a mio duce ad inoltrarmi nei reconditi arcani di questa lingua... » — Della « Bibbia di Londra » (1822), conforme « al piano già esposto dal De Rossi per una nuova e più corretta edizione » dei Libri (1) Le parche note, biografiche e bibliografiche, da me apposte a quest'elenco o regesto del Carteggio, mirano precipuamente alla illustrazione storica degli studi egittologici, in particolare in Italia. Le principali fonti d'informazione qui utilizzate, oltre alle biografiche generali e più note (Michaud, Hoefer, Tipaldo ecc.), sono, in ordine alfabetico di citazione: Balboni - Gl'italiani nella civiltà egiziana del sec. XVI. Alessandria d'Egitto, 1906; vol. I. Bibliogr. Rosell. Bibliografia Roselliniana, pp. XXXI-LIV della mia Introd. al Giornale della Spedizione letteraria toscana in Egitto. Roma 1925. Calderini. Arist. Calderini e M.a Calderini Mondini, Rassegna degli studi italiani di egittologia e papirologia. Milano 1920. Cat. Bibl. Khéd. Catalogue de la Bibl. Khédiviale. Section Européenne. Le Caire 1901. Champollion Lettres. Lettres de Champollion le jeune recuieillies et annotées par H. Hartleben. Paris 1909, voll. 2. De Gubernatis. Matériaux pour servir à l'histoire des études orientales en Italie, par A. De Gubernatis. Paris 1876. Hartleben. Champollion: sein Leben und sein Werk. Berlin 1906, voll. 2. Ibr. Hilmy. The literature of Egypt and the Soudan..,, by H. H. Prince Ibrahim Hilmy. London 1886, voll. 2. Lumbroso. Descrittori italiani dell'Egitto e di Alessandria. I. II. Roma 1879-1892. Marucchi Cat. Catalogo del Museo Egizio Vaticano. Roma 1902. Pratt. Ancient Egypt. Sources of information in the New York Public Library. Compiled by Ida A. Pratt. New York 1925. S. de Ricci. jeune. Paris 1922. Seymour de Ricci, Essai de bibliographie de Champollion le Cf. Supplemento a p. 73. sacri. Della Fionda di David, e di quel « cotai saccente » suo critico (1). 1824 15 nov. Pisa-Roma Rosellini a Ungarelli: «Ho cominciato le lezioni settimanali di Letteratura Orientale; presto inizierò quelle di lingua ebraica»: sette gli scolari. - Impegno assunto col giornale di Pisa, cioè il Nuovo Giornale dei Letterati, per un'assidua collaborazione orientalistica ed archeologica, 1825 3 mar. Roma-Pisa Ungarelli a Rosellini: Aggiunge allo studio dell'ebraico qualche applicazione al caldaico ed al siriaco: << sopra i principii da Lei ricevuti ». « Un Bentivoglio, addetto alla Biblioteca Ambrosiana abbondantissima di codici arabi, è venuto qui per apprenderne la lingua, ma ha penato assai a ritrovare un dotto in arabismo; finalmente si è dato alla disciplina di un nazionale Siro-Caldeo, che sa di arabo, ma non so però se fino al segno d'intendere il Corano » (2). Sull'opera d'Olivet, « della vera maniera d'intendere e spiegar l'ebraico ». - Vindiciae di J. Jahn. 20 mar. Pisa-Roma Rosellini a Ungarelli: Non vuol restare << negl' increscevoli limiti della mediocrità ». Fa esercizio di arabo volgare «< con un nostro canonico che nacque e fu educato in Aleppo (3) ». Ha 200 uditori alle sue lezioni di Lettera 4. 5. 6. (1) La Fionda di David è il primo lavoro filologico orientale di I. Rosellini ventitreenne: cfr. mia Bibliogr. Roselliniana n. 2. Il << saccente », a cui qui si accenna, è quasi certamente il can. Luigi Chiarini, « prof. di storia ecclesiastica e di lingue orientali nella R. Università di Varsavia e presidente della censura ebraica nel Regno di Polonia > il quale ne scrisse una critica acerba sotto il titolo di Considerazioni, pubblicata nella « Nuova collezione d'opuscoli letterari » Bologna 1824, pp. 183-202, alla quale il Rosellini rispose quell'anno stesso (cfr. Bibliogr. Rosell. n. 3). Il Chiarini, nato ad Acquaviva in Valdichiana nel 1789, studiò a Montepulciano, poi a Pisa l'ebraico sotto il Malanima; donde fu da Sebast. Ciampi (1769-1842) chiamato ed occupato in Polonia. Qui presto si rese noto per i suoi studi di archeologia ebraica ed il suo piano, o Théorie du judaïsme (1830), per la rieducazione biblica degli Ebrei mediante una completa traduzione, da lui iniziata, del Talmud. Attese a una Histoire de l'astronomie orientale e ad una Paléographie orientale et occidentale, dove si occupó molto della scoperta di Champollion; ma io non ho potuto consultarla. Morì a Varsavia nel 1832. Cfr. P. Capei in Antologia XLVIII (1832) a 145-152; Tipaldo I 178-180; Michaud VIII 133-134; Hoefer X 244-25; Jew. Encycl. IV 21-22. (2) Non ha altra notizia su questo Bentivoglio, pur avendone richieste alla Direzione dell'Ambrosiana. (3) Non son riuscito ad appurare chi fosse questo canonico Aleppino di Pisa; ma sospetto che si tratti di G. Fantoni, di cui vedi nota a n. 185. (4) I nomi dei più assidui alunni dei Rosellini in questi anni, per l'ebraico e l'arabo, vedi in Bibliogr. Rosellin. n. 70. 7. 1825 11 luglio, Roma Ungarelli a Rosellini: Manda la versione ebraica da lui fatta di un pezzo (i due ultimi capitoli) di Daniele nel testo greco ». - Spera di vederlo nel promesso passaggio di lui alla volta di Napoli nel prossimo autunno. Quanto mi avvilisce l'ignoranza dell'arabo!». 27 ag. Pisa-Roma Rosellini a Ungarelli: « In niun tempo mai gli studi orientali offrirono un campo sì vasto quanto al presente... La fama dei geroglifici chiama su questi tutta l'attenzione degli orientalisti... Recandomi, non ha molti giorni a Livorno insieme con Champollion per osservare una grandissima collezione (che è quella di Salt) di cose egizie colà giunta, vi trovammo molti passi con doppia iscrizione, geroglifica e greca. Uno presceltone. fu coperto il lato delle greche lettere, e dando io stesso, secondo il sistema dello Champollion, una spiegazione per mezzo di parole copte (alle quali ho dovuto darmi con molto impegno) ai'geroglifici fonetici, abbiamo poi riscontrata la sostanziale conformità della greca iscrizione. Il sistema è certo ancora imperfetto, ma è senza verun dubbio il vero, dopo che si è veduto che il copto è in sostanza la lingua antica d'Egitto espressa talora con geroglifiche scritture ». 1 ott. Pisa-Roma Rosellini a Ungarelli: «I miei studi di arabo e dei geroglifici, de' quali adesso mi occupo molto ». Rimanda la versione di Daniele, con osservazioni e correzioni. 23 ott. Roma-Pisa Ungarelli a Rosellini: « L'intendere che Ella si occupava delle nuove ricerche sui geroglifici di Egitto mi colmò di piacere. Chè oltre all'essere materia proporzionata al suo sapere, è anche gelosa in se stessa, e domanda uno spirito senza pregiudizi, ed amante della verità, com'è il suo... Il peso che le sovrasta è grande, ma valent humeri... ». matica ebraica » del ginevrino Cellerier. d'una dissertazione sulla lingua ebraica (1). Della « GramPiano e traccia 2 nov. Montefoscoli (Pisa)-Roma Rosellini a Ungarelli: « Il sistema geroglifico ha fatto fino a qui sventare le ciarle di coloro che facevano rimontare ad un'antichità sognata gli zodiaci di Dendera, e di Esneh (2), e il dottissimo autore di quello è stato il primo a dimostrarne l'assurdo; della qual cosa, anzichè dargli lode, si sono mosse voci di fantastici timori per l'avvenire; quasi ch'egli mediti insidie alle Sacre Lettere (3). Se questo sia, non lo so, nè lo credo. Ma quando fosse, è certo che non risulta da alcuno suo scritto; e queste voci preventive han fatto torto a chi le ha (1) Non so se mai distesa: cfr. Vercellone, in Annali scienze relig., 1846, l'articolo su citato. (2) Vedi su questa questione lo scritto, più avanti citato (nota a n. 38), di Mgr. Testa, amico e corrispondente di Champollion. (3) Vedi su questo proposito Champollion Lettres I, 229-232. 12. 13. 14. 15. suscitate, quasi che la causa della Verità abbia a temere qualcosa dai nuovi trovamenti... >> Dell'ab. Lanci (1) « che io molto stimo », ecc. « Mi sono occupato a scrivere una esposizione del sistema geroglifico adattato alla capacità dei meno istruiti lettori... ». 1825 30 nov. Roma-Pisa Ungarelli a Rosellini: «Mi rallegro che ella abbia fatto di pubblica ragione la notizia intorno al sistema geroglifico (2) ». A 12 dec. Pisa-Roma Rosellini a Ungarelli: « Come vanno le ostilità tra Lanci e Mai? Il vero (com'è solito) starà nel mezzo: confesso però che io son più vicino a Mai (3) che a Lanci; non già perchè il primo possa paragonarsi in dottrina orientale all'altro, ma per la natura della causa ». 20 dec. Roma-Pisa Ungarelli a Rosellini: Sepolcri ed iscrizioni degli Ebrei a Monteverde. La Sinagoga degli Augustali illustrata da Gaet. Migliore nel 1748, in una ms. della Bibl. pubbl. di Ferrara. 1826 2 mar. Roma-Pisa Ungarelli a Rosellini: Gli parla della collezione egizia (papiri, gemme, scarabei ecc.) del greco Demetrio Papandriopulo, in vendita a Roma, e lo invita a venire a vederla (*). — Insegna italiano in ebraico al rabbino neoconvertito Isacco Jéllos, oggi Niccola Kiristi, Ben Moscé dalla sinagoga di Verona è passato a quella del Ghetto di Roma. (1) Sull'ab. Michel. Lanci, archeologo semitista fanese (1779-1867), emulo di Ang. Mai (1782-1854), e oppositore ostinato di Champollion, che lo chiamava « il Cufico », e del suo sistema d'interpretare i geroglifici, manca a tutt'oggi una degna monografia. Ne scrissero L. Ciocchetti in Nuovo Giorn. Arcad. 3 II (1889) 1-39 (con bibliografia), e Isid. Carini nel 1867. Vinc. Tommasini ne parlò nel 1890 nelle Conferenze per la Soc. degli studi biblici, in d. 27 apr. e 25 maggio, toccando degli studi orientali in Roma al principio del secolo, e dei meriti orientalistici, in specie paleografici, del dotto ma iroso abate. I cui mss. e carte sono conservati in parte nella Vaticana, in parte maggiore nella Biblioteca Fridericiana di Fano; fra le cose inedite rileviamo: una « Autobiografia » o Memorie autobiografiche, che vedranno la luce tra breve per cura di quel bibliotecario A. Mabellini; un'opera biblica Le simboliche vie dell'A. e N. Testamento, ecc. Cfr. Luzzatto Filoss., Studi esegetici in Vessillo israelitico 30 (1882), 208. (2) Nel Nuovo Giorn. dei Lett., di Pisa XI-XII (1825-26): cfr. Bibliogr. Rosell. n. 14. (3) Il Mai favoriva Champollion, il quale ebbe a sostenere lunghi e velenosi attacchi da parte del Lanci (v. Antologia XXV b 689: lett. dell' Orioli), contro di cui naturalmente si schierò il Rosellini. Cfr. Hartleben Lettr. de Champ. I passim: Champollion Leben Ind.; Bibliogr. Rosell. no. 12. Sul Mai vedi gli articoli del Cozza-Luzzi G., in Bessarione 2 VIII-X (1905-906). Cfr. la bibliografia in Calderini Ind.; Michaud XXVI 108-110; Hoefer XXXII 857-861. (4) La coll. Papandriopulo comprata da O. Launitz, poi dal Barone Fr. di Koller nel 1826, fu trasportata in Boemia, ed è conservata a Zagreb: Ljubić S., Popis arkeologičkogu odjela Nar. Zem. Muzeja u Z. Odsj. I. svezak I: Egipatska Sbirka (1899), pp. 1-25. Cfr. M. Lanci, Lettera sopra uno scarabeo ecc.; E. P. Visconti, Monumenti egiziani della raccolta del signor Di Papandriopulos descritti e con brevi annotazioni esposti. Roma 1828, fol., 14 tav. con poche pagine di testo o commento iniziale. Una parte di quella raccolta fu acquistata da Giov. d'Athanasi, che ne pubblicò una Catalogue a Londra nel 1837. |