Il conte di Cavour

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Tipografia eredi Botta, 1873 - 461 pages
 

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Page 413 - ... libertà che avete invano chiesta da tre secoli a tutte le grandi potenze cattoliche ; di questa libertà voi avete cercato strapparne alcune porzioni per mezzo di concordati, con cui voi, o Santo Padre, eravate costretto a concedere in compenso dei privilegi, anzi, peggio che dei privilegi, a concedere l'uso delle armi spirituali alle potenze temporali che vi accordavano un po...
Page 32 - L'ora suprema per la monarchia sarda è suonata, l'ora delle forti deliberazioni, l'ora dalla quale dipendono i fati degl'imperi!, le sorti dei popoli. In cospetto degli avvenimenti di Lombardia e di Vienna, l'esitazione, il dubbio, gl'indugi non sono più possibili; essi sarebbero la più funesta delle politiche. Uomini noi di mente fredda, usi ad ascoltare assai più i dettami della ragione che non...
Page 413 - Ebbene, o signori, non per ciò noi cesseremo dal proclamare altamente i principii che qui ora vi ho esposti, e che mi lusingo riceveranno da voi favorevole accoglienza ; noi non cesseremo dal dire che, qualunque sia il modo con cui l'Italia giungerà alla città eterna, sia che vi giunga per accordo o senza, giunta a Roma, appena avrà dichiarato decaduto il potere temporale, essa proclamerà il principio della separazione, ed attuerà immediatamente il principio della libertà della Chiesa sulle...
Page 388 - ... indipendenza, senza passare per le mani dittatoriali di un Cromwell, ma svincolandosi dall'assolutismo monarchico senza cadere nel dispotismo rivoluzionario. Ora non v'ha altro modo di raggiungere questo scopo che di attingere nel...
Page 225 - Governi costituiti, nè con re, nè con presidenti, nè con imperi, nè con repubbliche ; la nostra grande alleata è la rivoluzione. Insensati! che credono che la rivoluzione, che metterebbe nuovamente in pericolo i grandi principii su cui riposa l'ordine sociale, potesse essere favorevole alla causa della libertà in Europa ! Insensati ! che non veggono che una tale rivoluzione avrebbe per effetto quasi sicuro di far scomparire ogni...
Page 411 - Noi dobbiamo andare a Roma, ma a due condizioni: noi dobbiamo andarvi di concerto colla Francia; inoltre senza che la riunione di questa città al resto d'Italia possa essere interpretata dalla gran massa dei cattolici d'Italia e fuori d'Italia come il segnale della servitù della Chiesa. Noi dobbiamo, cioè, andare a Roma, senza che per ciò l'indipendenza vera del Pontefice venga a menomarsi. Noi dobbiamo andare a Roma senza che l'autorità civile estenda il suo potere all'ordine spirituale.
Page 68 - Cavour è ricco di questa dote. Quel brio, quel vigore, quell'attività mi rapiscono; e ammiro lo stesso errore magnanimo di trattare una provincia come fosse la nazione, se lo ragguaglio alla dappocaggine .di coloro che ebbero la nazione in conto di una provincia. Perciò io lo reputo per uno degli uomini più capaci dal lato dell'ingegno di cooperare al principe nell'opera di cui ragiono. Ben si richiede che deposte le preoccupazioni di municipio, egli entri...
Page 372 - Egli allora vi avrebbe detto che avversaria del conte di Clarendon fu quella famosa consorteria di uomini politici, non uniti fra loro da nessun antecedente, da nessuna comunanza di principii, da nessuna idea politica, uniti solo dal più sfacciato egoismo ; di quegli uomini sorti da tutti i partiti e che professavano tutti i principii, che furono a vicenda puritani, presbiteriani, episcopali...
Page 413 - Rimane a persuadere il pontefice che la Chiesa può essere indipendente, perdendo il potere temporale. Ma qui mi pare che, quando noi ci presentiamo al sommo pontefice, e gli diciamo: santo padre, il potere temporale per voi non è più garanzia d'indipendenza; rinunziate ad esso, e noi vi daremo quella libertà che avete invano chiesta da tre secoli a tutte le grandi potenze cattoliche; di questa libertà voi avete cercato strapparne alcune porzioni per mezzo di concordati, con cui voi, o santo...
Page 174 - Stato italiano, essi sanno che loro incumbe il dovere, come loro spetta il diritto, di promuovere con ogni onesto mezzo il bene d'Italia. Da questo proponimento non li distoglieranno né le ingiurie, né le minacce che scagliano contro di essi i fogli ufficiali d'oltre Ticino.

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