Storia del processo politico di F.D. Guerrazzi ed altri imputati di perduellione, corredata di documenti, Partie 1

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Giuseppe Mariani, 1851 - 495 pages
 

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Page 390 - Se l'unità d'Italia ci pare oggi una chimera, la sua unione ci sembra possibilissima; se abbiamo la repubblica per un sogno, stimiamo egualmente che il principato non può durare se non viene informato dal genio del Popolo. Quindi è che levammo sin da principio la doppia insegna della Costituente federativa e della democrazia. Da queste avvertenze voi potete raccogliere, o signori, quali siano le note proprie della nostra amministrazione. Essa si...
Page 385 - La politica moderna dei paesi più ingentiliti consiste nell 'incarnare coi fatti il senno dell'universale; ond'è ragionevole che l'indirizzo degli affari sia palese, e che movendo dalla pubblica opinione colà ritorni onde nacque. Che se anche oggi i riguardi che corrono tra i potentati, la natura di certi negozi che abbisognano di segretezza, la gelosia propria delle pratiche diplomatiche, non ci consentono di dir tutto; le nostre parole basteranno a chiarirvi che la politica da noi seguita è...
Page 48 - Affidiamo alla sua nota prudenza ed onestà di prevenire della nostra partenza il ministro Galletti, impegnandolo con tutti gli altri ministri non tanto per premunire i palazzi, ma molto più le persone addette e Lei stessa, che ignoravano totalmente la nostra risoluzione.
Page 403 - La democrazia fu spesso disonorata dagli eccessi demagogici presso le altre nazioni; e testè guastava i preludii grandiosi della dieta di Francoforte. Se anche in Italia la democrazia trionfante riuscisse alla licenza e minacciasse di trascorrere al terrore ed al sangue, il suo regno sarebbe spento per ogni dove. Le sorti della democrazia europea forse da noi dipendono. Tocca a noi, che siam gli ultimi ad assaggiarla, il far miglior prova, rendendola cara e commendabile col nostro esempio a tutta...
Page 389 - Il volerle affrettare è un indugiarle; perchè ogni progresso precipitoso e non secondato dalla natura delle cose, viene, tosto o tardi, seguito da un regresso. Quanto alla repubblica, noi confessiamo ingenuamente, che negli ordini della civiltà moderna essa ci pare una forma di reggimento assai meno perfetta della monarchia costituzionale bene ordinata, come quella che la vince a grande intervallo di unità, di forza, di credito, di prosperità, di quiete e di sicurezza. Laonde non ravvisiamo...
Page 49 - Affidiamo alla sua nota prudenza ed onestà di prevenire della nostra partenza il ministro...
Page 311 - L'uno di essi è palese e legale, l'altro occulto e fazioso; ma questo prevalendo a quello nel fatto, ne segue che la nostra costituzione è un'ombra, e che le sètte in realtà ci governano. Capo essenziale della monarchia civile si è che i governanti siano sindacabili delle loro azioni; il che presuppone che da loro dipenda tutta l'azione governativa. Ma chi non vede che tal sindacato vien meno e seco perisce la prima guarentigia costituzionale, se i ministri non reggono che in apparenza, e una...
Page 29 - Stato , e non a creare i poteri costituenti della nazione; il partito democratico, che dichiara incompleta la rappresentanza degli Stati come non fondata sul voto universale, tanto più troverebbe questo vizio nella rappresentanza della nazione. Il suffragio universale, come fu praticato in Francia, è il solo modo di avere una costituente , nella quale la nazione si senta rappresentata. Questo sistema ha i suoi pericoli, ma sono molto maggiori quelli dell' adottare ogni altro sistema di convocazione.
Page 385 - Il divorzio delle provincie e dello Stato dalla patria comune e dalla nazione, ci pare innaturale e funesto. Nei tempi addietro esso invalse, perché il senso della nazionalità era languido, e predominava il vezzo municipale. Oggi questo non è tuttavia spento; ma viene contemperato dal genio contrario. Noi ci studieremo di svolgere quest'ultimo, di educarlo con sollecito zelo; onde il primo carattere della nostra amministrazione sarà quello di essere nazionale.
Page 24 - Quindi preparandola, noi non intendiamo togliere che venga convocata in città più inclita della nostra comunque nobilissima essa sia; e neppure vogliamo proseguirla in guisa che non riesca per poca autorità del nostro stato, o turbi le relazioni fraterne coi popoli vicini.

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