Storia dei Musulmani di Sicilia, Volume 3,Numéro 2

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F. Le Monnier, 1872 - 631 pages
 

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Page 561 - Ruggero a que' di Guglielmo II, fu invidiato da tutta Europa, per la sicurezza pubblica e l'osservanza delle leggi; che quivi, pochi anni appresso la morte di Guglielmo, la rapina, la violenza e la crudeltà furon chiamati costumi tedeschi; e che quando si volesse compilare, sulle cronache ei diplomi la statistica penale dell'Europa nel Medio Evo, non si vedrebbe tra la Germania e l'Italia quel gran divario ch'ei suppone
Page 460 - S'fr, megelhd, eco. dirìiem ciascuno ('), e fevvi incidere i sette climi con le loro regioni e paesi, le marine e gli altipiani, i golfi, i mari, le fonti, i fiumi, le terre abitate e le disabitate, le strade battute, con lor misure in miglia, le distanze (marittime) ei porti : nella quale incisione fu copiato per filo e per segno il planisfero delineato già nella tavola. Ordinò in ultimo si compilasse una descrizione corrispondente alle figure della mappa, aggiuntovi le condizioni di ciascun...
Page 653 - Sicilia (III, 649, Firenze, Le Monnier, 1852], era stata già raccontata più volte in tempi diversi mutando sempre i personaggi : nel IX e X secolo fu attribuita agli Ismaeliani di Persia, nel XII, a que' di Siria quando Saladino andò a trovare Sinan.
Page 892 - Alcamo, io ammetto che verso la metà del duodecimo secolo il siciliano parlavasi tanto o quanto in tutta P isola e tendeva alla forma attuale, >enza esser giunto però, non dico già alla meta, che le lingue vive non si congelano, ma a quel tratto del corso che sogliono varcare quetamente senza notabili alterazioni. Così doveva succedere per la presenza delle colonie testé venute da varie parti della Terraferma, unite da commerci tra loro e molto più strettamente col grosso dell' antica popolazione...
Page 761 - II limone giallo rassomiglia all'amante che abbia passata la notte piangendo per l'assenza (della sua bella). « Le due palme hanno l'aspetto di due amanti che siansi riparati in asilo inaccessibile, per guardarsi dai nemici. « Ovvero sentendosi caduti in sospetto , s' ergan li ritti per confondere i susurroni e lor ma
Page 892 - Nella quale condizione di cose dovea nascere un idioma cortigiano o legionario che chiamar si voglia , non altrimenti che quello che s' ode da dieci anni in qua nel nostro esercito ; e quel parlare dovea, con 1' andar del tempo, sempre più accostarsi al dialetto indigeno, prendendone molto più che non gli desse.
Page 560 - Italia, ma disposto a far plauso, ad ogni costo, al Cesare che la flagellò allo scorcio del duodecimo secolo, volendo provare che Arrigo non fu poi quel perfido tiranno che ognuno ha detto, pon mano alle recriminazioni, allega che i suoi nemici erano cento volte più tristi di lui; che gli abitatori della Sicilia, figli di astuti Normanni, di perfidi Greci e diferoci Musulmani, erano genia sanguinaria e traditora ; che se l'imperatore non li avesse trattati com...
Page 759 - Su, fa girare il (vin) vecchio* di color d'oro; e attacca la bevuta mattutina con quella della sera. Bevi al suon della lira bicorne e de
Page 761 - Oh quanto è bello il mare dalle due palme e la (pen)isola nella quale s'estolle il gran palagio ! « L'acqua limpidissima delle due polle somiglia a liquide perle e il bacino a un pelago. «Par che i rami degli alberi si allunghino per contemplare il pesce nell'acqua e gli sorridano. « Nuota il grosso pesce in quelle chiare onde, e gli uccelli tra que...
Page 413 - Ibn-Khaldùn che fu bandita in Sicilia una grida per la quale era invitato ad emigrare in Tripoli con franchige al certo, chiunque volesse: " onde la gente vi affluì, e la citlà fu ripopolata. " In breve la divenne prospera e ricca,' mentre il rimanente della Barbarla e gran parte del1' Asia anteriore sentian le dure strette della fame. 5 La quale, rincrudita, sì come abbiam detto, il millecenquarantuno, straziò que...

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