Supplimento a'vocabolarj italiani, Volume 1Stampería di G. Bernardoni di Gio, 1852 |
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Expressions et termes fréquents
abominio abondanza ACCOMMODARE acconcio addietro addosso ADORARE aféresi Aggett agio Agric ajuto alcuno amore Amsterd ANDARE animo APPICCARE appresso AQUA aque Archit Arios Ateis avéa avverb Bern Bocc botan Buonar cagione canz catal certi ch'egli chè chiamano co'l commodo communemente Crus Cultiv d'aqua Dant Davanz detto dice Dicesi dimin dire Dittam donna ediz Ellitticam Eneid Esop fare Fier figuratam fior forza di sust Franc Gerus Giambul gran Grassi Iliad insù l'animo l'aqua l'armi lascia Lessigr Lett Locuz luogo Machiav Magal Malm medesimo mente Morg parentesi parlandosi Partic particella pass Passav Petr piglia poco portogh Pros Provenz proverbio pur si usa quà Rifless Salvin Segner senso anal signif significante Silves simili Sinon Soder spagn su'l Targ Teat term terra Tozz vale vece vedere Verb vero Viag
Fréquemment cités
Page 297 - Amor, che a nullo amato amar perdona, Mi prese del costui piacer si forte, Che, come vedi, ancor non m'abbandona. Amor condusse noi ad una morte : Caina attende chi a vita ci spense.
Page 115 - Dell' umana natura posto in bando : Che in la mente m' è fitta, ed or m'accora La cara e buona imagine paterna • - Di voi, quando nel mondo ad ora ad ora M...
Page 166 - Aborro in su la scena un canoro elefante che si strascina a pena su le adipose piante, e manda per gran foce di bocca un fil di voce. Ahi péra lo spietato genitor che primiero tentò di ferro armato l'esecrabile e fiero misfatto onde si duole la mutilata prole! Tanto dunque de...
Page 268 - Carro già era sparito, vidi presso di me un veglio solo, degno di tanta reverenza in vista, che più non dee a padre alcun figliuolo. Lunga la barba e di pel bianco mista portava, a' suoi capelli simigliante, de' quai cadeva al petto doppia lista.
Page 19 - Io son già stanco di pensar si come I miei pensier in voi stanchi non sono ; E come vita ancor non abbandono, Per fuggir de...
Page 100 - Per vomitar, quand'egli ha pieno il sacco; Poi lo riempie, e poi di nuovo accocca; Ma finalmente, quand'egli era stracco, E che pel naso la schiuma trabocca, E' conficcava il capo in sul primaccio, Unto e bisunto come un berlingaccio.
Page 256 - Ma i ludi aspri di Marte ? Invan presaghi i venti II polveroso agghiacciano Petto e le reni ardenti Dell' inquieto alipede , Ed irritante il morso Accresce impeto al corso.
Page 563 - Ed egli a me: quanto ragion qui vede, Dir ti poss' io; da indi in là t' aspetta Pure a Beatrice, ch
Page 333 - E se voi volete sapere perch'io a mio fine sono venuta, ciò è per lo migliore Cavaliere del mondo, e per lo più villano, cioè Monsignore Messer Lancialotto de Lac, che già nol seppi tanto pregare d'amore, ch'elli avesse di me mercede. E così, lassa, sono morta per bene amare, come voi potete vedere. » 95> Se fosse piaciuto al Boccaccio di abbellire e allungare per via di dizioni abbondanti e numerosa orazione questo racconto, com'ei pur fe...
Page 19 - Imbratta, il quale era più vago di stare in cucina che sopra i verdi rami l'usignuolo...