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3. Serqua, specie di unità commerciale in numero di dodici, e dicesi di uova, pani, pere, noci e simili; in altro caso chiamasi Dozzina.

4. Sperare, opporre al lume una cosa per vedere se ella traspare. Cresc. 9: " A sperare le uova, quelle che tralucono sono vane, quelle che non tralucono sono piene».

§ 6. — Salumi', Insalate, Condimenti.

La carne salata. Carne salata L'insalata. Nzalata La spalla di maiale. Spalluzza Scuotere l'insalata. Scotolià de puorco

Condire l'insalata. Concià Il presciutto, prosciutto ? Pre- Rivoltare l'insalata. Votà sutto

Giusto di sale. Iusto de sale Il salame 3. Salamo

Salato, amaro di sale. Salato La mortadella. Murtatella Scipíto, scipido, insipido. SciaLa salsiccia, salciccia. Saciccio pito Un rocchio di salsiccia , un sal- L'olio. Uoglio

sicciuolo. Capo de saciccie Il lardo ? Lardo La cervellata. Cerevellata Il lardo, lo strutto. N:ogna Il salsicciotto 4. Capecuollo La conserva di pomidoro. CunIl cotichino 5.

zerva de pummarole La soppressata. Sopressata La conserva di peperoni. CunImbudellare la carne. Nzaccà zerva de peparuole Tagliare a sghembo il salame. Il mazzetto. Mazzetto d' ervaTaglià de renza

iuolo La ventresca, panzetta. Ven- Le spezie; droghe 8. Tutte spetresca

zie. Il baccalà secco. Baccalà sicco Il pepe. Pepe – rinvenuto - spugnato Impepare, aspergere di pepe ec. Rinvenire pesce, pane ec. sec

Npepà co. Mettere a spugnà I garofani. Cape de carofane Lo stoccofisso. Stocco

La cannella. Cannella

SCHIARIMENTI

1-2. Salume, è genere; Salame, prosciutto, salcicce ec., sono specie. 3. Presciutto, coscia del porco salata e secca.

4. Salsicciotto o Salcicciotto, grossa salsiccia, che si fa ne' più larghi budelli di maiale. Es. Buonarroti: « Capito al pizzicagnolo, chieggo un pezzo di salsicciotto, ed ei mel taglia a sghembo».

5. Cotichino, spezie di salume che si fa di cotenne e carne di porco battute, aggraziate con droghe, e insaccate in budella grosse.

6. Rinvenire, si dice anche dell'Ammollare e Rigonfiare le cose secche e passe messe nell'acqua. Es. Lambruschini, Letture: La vecchierella già costretta a guardar sempre per terra a motivo degli anni che le pesarano sulle spalle, scoprì un tozzo di pan secco, lo fece raccogliere al bambino che s'atteneva alla sua gonna, e poi s'accostò tutta lieta ad una fonte per mettere a rinvenire nell'acqua quel seccherello.

7. Lardo, in Toscana quello che negli Stati romani strutto, e in Napoli nzogna; cioè il grasso del maiale strutto al fuoco e messo in vesciche. Larđo in Toscana, anche il grasso non strutto: attaccato alla cotenna e salato. I Romani e i Napoletani chiamano anche così. Sugna è il lardo fetente, con cui si ungono i mozzi delle ruote ed altro.

8. Spezie, mescuglio d'aromati in polvere per condimento dei cibi.-Droghe, mome generico d'ogni sorta di spezierie, d'aromi, ed altre merci che ci capitano specialmente dal Levante.

$7. — Frutta (V. Alberi pag. 66 e 67).

Il frutto; frutti-e-a". Frutto La buccia della mela, della peFrutte primaticce. Frutte prim- sca ec. Pellecchia marule

Sbucciare. Spellicchià - tardive, sérotine - tardive Scorza di limone, arancia. acerbe acerve

Scorza mature, fatte

ammature Guscio di nocciuola, noce, uomacolate ammaccate vo ec. Scorza - magagnate, bacate 3, co li La polpa. Porpa

vierme

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SCHIARIMENTI

1. Frutta, frutte diconsi nel numero del più i frutti, colti che siano dall'all'albero. Pero, osserva il Viani, ci ha molti esempi di frutta e frutte sugli alberi, come di frutti spiccati dall'albero. Nel linguaggio famigliare frutia è usato anche nel singolare: Gli offerse una frutta.

2-3. Frutta macolate, quelle che per grandine o pioggia veemente, o caduta o colpo, si trovano alquanto guaste al di fuori. Magagnato dice guasto interno, la frutta è magagnata se ha il baco; e perchè magagna è mal nascosto, diciamo: Scoprire le altrui magagne.

$ 8. — I Dolci.

La pasticceria. Pasticciaria Il pane di Spagna. Pane de
Il pasticcetto-ino. Pasticciotto Spagna
Il biancomangiare. Bianco- La pasta reale. Pasta riale
mangià

Il torrone. Terrone
La crema. Crema

I confetti. Cunfiette
Frutto giulebbato , sciroppato. Gli anaci, anici. Anasielle
Frutto ngeleppato

in camicia co lu zuccaro candito - ngranito

Inzuccherare. Nauccarà La gelatina di frutta. Gelatina Il giulebbe, giulebbo. Geleppo de frutte

Giulebbare. Ngeleppa La conserva di Cunzerva Il cioccolatte, la cioccolata. La ciambelletta. Taralluccio Ceccolata Il pinocchiato. Pignolata Un pane, boglio di — Bugico Il mandorlato. Ammennole at- La sfogliata. Spugliatella terrate

La pasta frolla. Pasta frolla Il cotognato. Cutognata - sfoglia - de sfuoglie Il savoiardo. Mustaccera siringa - serenga

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L'uomo deve giovarsi d'una quantità di bevande che compensino la perdita delle sostanze liquide.

L'ACQUA è la base di tutt i liquidi dell'organismo, essa sola vale a stemperare gli alimenti e a renderli più digeribili, favorisce tutta la circolazione, è la migliore di tutte le bevande dell'uomo; e madre natura gliene offre in abbondanza.

Tutte le acque si distinguono in acque dolci o potabili, in mi ncrali , in termali ed in acque salse.

Acque minerali sono quelle che filtrano nei strati terrestri e sciolgono diversi corpi inorganici e li trasportano con esse, e poi formano rigagnoli o umi sotterranei, e per fenditure naturali ritornano sulla superficie terrestre, o per fori artificiali si formano i pozzi artesiani, com'è quello della Vittoria in Napoli.

Queste sorgenti possono essere eziandio di acque potabili: cosi l'acqua solforosa , che trasporta idrogeno solforato, suol bersi in fonda galleria a S. Lucia ; quella ferruginosa, che conserva bicarbonato di ferro , trovasi al Chiatamone; quella acetosella , che serba acido assalico; e quelle acidule, che hanno dell'acido carbonico. Queste ed altre acque si trovano più vigorose in Castellamare di Stabia e in altri paesi del globo.

Le acque termali sono quelle che giungono fra i 100 e i 300 metri al di sotto della superficie terrestre, ove, incontrando caJorico, l'assorbono; e, ritornando sulla superficie, hanno temperatura più alta dell'ambiente, e diconsi calde, caldissime, bollenti o vaporose. Nella sola Alemagna se ne contano presso a cento venti; e molte si osservano da noi nei dintorni di Pozzuoli e de' Bagnoli, d'Ischia, e in generale presso i Vulcani.

L'acqua potabile è quella che sodisfa ai bisogni della vita uma. na e dell'agricoltura. Essa dev'esser limpida, inodora, aerata, dissetante, assorbibile, digestiva; dee sciorre compiutamente il sapone, e rammollire i legumi messivi a cuocere. La migliore acqua potabile è quella del fiume, perché aerata dal continuo movimento ; anche l'acqua, che oggi viene a Napoli dal Serino, ha le doti di sopra richieste.

Il vino, che è la prima fra le bevande fermentate, non può dirsi assolutamente necessario all’uomo; ma colui, che a lungo andare vi si adusò, se ne facesse senza, sentirebbe danno. Quando si usa il pretto sangue dell'uva, dico il vino non fatturato, e temperatamente, questo accresce il calore, dà forza ed eccita il polso. Però le donne e i fanciulli predisposti alle infiammazioni, potrebbero riceverne nocumento.

Già fin dai primi tempi i vini squisiti e generosi aveano richiamati a Roma i Galli. Sendo console Lucio Opimio, fra la gran quantità di vini eccellenti italiani, il solo territorio di Capua som

ministrava quelli di Calvi, Formia, Cecuba, Massico; e sopra tutti , il ricercato Falerno, cui, per addolcimento, mischiavasi del mele o del costoso vino greco di Chio.

Eppure non era allora permesso ai fanciulli bere il vino prima dell'età di trent'anni; e l'uso ne era affatto interdetto alle donne sotto gravi pene.

Ma, nel caso di riparare le forze abbattute per malattia o per vecchiezza, direbbe Paolo : « Usa un poco di vino pel tuo stomaco e per le frequenti tue infermità »; e i Toscani : Il vino è la poppa dei vecchi.

Frattanto i beoni e i trinconi vorrebbero coi sali toscani proverbiar l'acqua:

Bevi del vino, e lascia andar l'acqua al mulino. — L'acqua fa marcire i pali. Buon vino fa buon sangue.

Ma collo stesso atticismo si opporrebbe: L'acqua rovina i ponti, e il vino la testa. Vino dentro, senno fuora. Chi del vino è amico, di se stesso è nemico. - Quando Bacco trionfa, il pensier fugge. E il Lippi, Malmantile, C. VII, celiando, cantava:

« Però sia chi si vuole, egli è un dappoco
Chi imbotta al pozzo, come gli animali :
S'avvezzi a ber del vino appoco appoco.
Ch'ei sa, che l'acqua fa marcire i pali.
Ma, come io dico, si vuol berne poco :
Basta ogni volta cinque o sei boccali;
Perch' egli è poi nocivo il trincar tanto.... ».

La BIRRA rinfresca, calma, ingrassa, facilita la digestione, buona per individui di calda e irritante costituzione. — Il CAFFÈ, usato con moderazione, e di quando in quando , accresce azione al sistema muscolare, opera sui centri nervosi, allegra il cuore, ravviva l'immaginazione, rende libero e attivo il pensiero. - L'infuso del TĖ è tonico, ed agevola la digestione, giova ai linfatici, nuoce ai nervosi.- Le bevande, che constano di alcool, son tanto più nocevoli, quanto più ne contengono in relazione al giulebbo. Ed è falso che esse valgano a compensare l'insufficienza del nutrimento, a riparare le forze, a far digerire : all'opposto, i liquori distruggono la quantità di forze che era rimasta al corpo. (V. Fava, Albarella, Vecchia).

L'acqua diaccia, ghiaccia , La limonéa-ata. Limunata

ghiacciata. Acqua annevata La lattata; l'orzata. Urgiata bevibile, potabile. Acqua bo- La gramolata ?: Acquetta na å bevere

Il sorbetto. Surbetta - ferruginosa — ferrata Lo spumone. Spumone - solforosa - zurfegna Il gelato, pezzo gelato. Straccedrata e limone

chino con anisetto e sammuca

Il vino nostrale. Vino paisano - piovana - chiuvale

forestiero - furastiero - salmastra - salimasta

bianco ianco L'aranciata. Ranciata

rosso, vermiglio — russo

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Il vino pretto, schietto, puro - La madre del vino. Mammaschetto

Il culaccino, centellino, la - fatturato - mmisturato sgocciolatura. Sculatura - asciutto asciutto

Il moscadello. Muscato - amabile;abboccato - amabele L'asprino . Sprinia dolce doce

La malvagia Marvasia - smaccato – dociazzo La malaga ?. Malaca - serbevole — che se mantene La sciampagna S. Sciampagna annacquato - vattiato Il vermut, vermutte 9. Vermut - sottile, leggero liggiero L'acquavite. Acquavita

generoso, fumoso, poderoso, Il rum. Rumma

polputo, potente - de cuorpo Il rosolio di caffè, di cedro, di - sottile – debole

mandorle amare ec. Rosolio -inforzato,infortito-de spunto de cafè, cetro, ec. - vecchio - viecchio

Le essenze. Senzo nuovo Опиovo

La birra 10. Birra Pigliare lo spunto , inforzare , 11 tè "!. Erba .

dar la volta. Piglià de spunto Il caffè grave 12. Cafè carreco Pigliare il fuoco, inacetire? - leggero. Cafè liggiero Ire a l'acito

Caffè bianco, latte e caffè, caffè Un vinetto 3. Vinetto

col latte. Latte e cafè L'acquerello, il vinello 4. Ac- La veneziana, caffè e cioccolata. quata

Veneziana

SCHIARIMENTI

1. Gramolata, acqua concia con zucchero, sugo di limone, cedrato o simile, e congelata in modo che venga granellosa, e più sciolta del sorbetto.

2. Pigliare il fuoco, trattandosi di vino, è Inacetire. Lo spunto è il primo accenno al fuoco. (Fanfani, Unità della lingua, p. 119).

3. Vinetto, specie di vino di poco colore, ma piacevole al gusto.

4. Vinello, specie di mezzo vino, fatto con acqua lasciata stare qualche tempo nelle vinacce, sottrattone prima il vino.

5. Asprino, vino bianco un po' aspro, che si fa in Terra di Lavoro Es. Redi, Ditirambo : « Innalzare un di voleva Quel d' Aversa acido asprino, che non so s'è agresto o vino ».

6. Malvagia, specie di vino assai delicato, che si disse anche Grechetto. « L'ambra è vinta in leggiadria Da l'etrusca malvagia »).

7. Malaga, vino pregiato, che ci viene da Malaga della Spagna.

8. Sciampagna, vino spumante e gentilissimo , detto cosi perchè viene dalla provincia di Champagne.

9. Vermut, vino bianco scelto, preparato con l'assenzio ed altre erbe aromatiche: il migliore si fa a Torino

10. Birra, bevanda fermentata, che si prepara col frumento e coll'orzo; detta pure Cervogia: « Chi la squallida cervogia Alle labbra sue congiugne, Presto muore o rado giunge All età vecchia e barbogia».

11. Tė, arboscello che nasce nella China, nel Giappone e nel Siam, donde vengono le foglie accartocciate per berne la infusione detta pure te.

12. Caffé. il caffè è un arbusto dall' alta Etiopia , donde passò nell'Arabia. Da esso caduti i fiori bianchi, prende luogo una bacca rossa come ciliegia, racchiudente in sè due semi cornei, piani da una parte, e convessi dall'altra, che, maturi e seccati, sono i grani di caffè.

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