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gono tutte le messi. Quando si è passato il fiume Angerman non si trovano alberi da frutta. Il Wester Botten coperto di sabbie e di boschi, è un esempio della differenza dei climi esposti all'ovest o all' est; perchè l' Oster Botten, in Ichlandia, che è dirimpetto, è molto più fertile e d'un clima più dolce. Ulca, nell'ultima provincia, sebbene più al nord d'un intiero grado non è più fredda d'Umea nella prima. Le brughiere e le montagne selvose del Wester Botten formano il confine delle Lappmarche, nelle quali il terreno, da principio depresso, s'innalza gradatamento fino a prendere la forma d'nn gruppo di montagne. È uno dei paesi più orribili e più pittoreschi delle Svezia.

Sul passaggio dell' Himalaya nel Thubet.

Le differenze di latitudine influiscono poco sul clima della ca

re,

tena dell' Himalaya: esso è diviso per così dire in stretti, di modo che nello spazio di un giorno si può salire dalla regione dei tropici ifino alla regione in cui non si trovano altri alberi che la betulla. Sul pendio meridionale la terra può coltivarsi fino ad una elevatezza di 10,000 piedi sopra del livello del mama le messi vi sono magre e meschine. Fino all' elevatezza di 11,500 piedi si vedono belle foreste; al di là di questa linea, gli alberi diminuiscono di altezza e di vigore vegetativo. Si passa il Sutlji vicino a Wangton sopra una scala di corda. Da quel punto la strada si dirige dirittamente al Nord, ed ́arriva all'altezza di 11,000 piedi. Eterne nevi coprono le regioni le più elevate di quella vasta catena di montagne: di tempo in tempo masse enormi di quelle nevi si distaccano con un fracasso orribile nel profondo degli abissi trascinando seco grossi frammenti di scogli. Quando si arriva a 15,000 piedi, la respirazione diviene difficile; il viaggiatore risente una forte stanchezza, delle vertigini, dei mali di testa, ed una sete inestinguibile. E

impossibile il descrivere le sensazioni che produce l'estrema rarefazione dell'aria, si crede rimanere soffocati ad ogni momento. La respirazione si accelera in modo penosissimo, l'elasticità della pelle diminuisce, ed il sangue circola con una rapidità che pare tale da disorganizzare tutta la macchina. Il punto culminante del passaggio è di 16,500 piedi al di sopra del mare, e le montagne che la dominano, s'innalzano fino a 18,000 piedi. A misura che il viaggiatore si avvicina alla frontiera chinese, ei vede il paese cangiare d' aspetto. Gli altri sono pochi e nani, la vegetazione scarsa e meschina, e le montagne sono masse pesanti le cui forme non hanno nulla di pittoresco. Tale è generalmente il paese che è attraversato dalla strada che conduce a Ladak. Il viaggiatore cammina continuamente in mezzo agli scogli de' quali ogni momento si distaccano dei frammenti, i quali minacciano di schiacciarlo, ed altro non fa che salire e scendere, ora tremando di freddo, ora soffocando dal caldo. Spesso è costretto ad arrampicarsi per scale fragili, lungo spaventevoli abissi e di varcare dei torrenti su dei pezzi di rami d'alberi che si bilanciano secondo il capriccio de' venti. (Berghaus ann. fer, 1832. Bibl. univ. Avril, ).

Notizie intorno al nuovo viaggio di RICCARDO LANDER nell' Africa.

Noi abbiamo a suo tempo annunziato il nuovo viaggio che

si accingeva a fare nelle terre centrali d'Africa il celebre Riccardo Lander.

Il Liverpool Courier, ci ha dato recentemente notizie intorno a questo giovane e coraggioso viaggiatore. Le navi il Quorra e l' Elburka giunsero verso la metà d'ottobre 1832 all'imboc catura di Rio Noun, braccio del fiume Konarra, da cui era uscito Lander nel 1830. H tragitto era stato felice, ma il capi

tano Harris che comandava il Quorra avea dovuto soccombere all' intemperie del clima: tristo avvenimento che privò la spedizione del concorso dei talenti e dei lumi di quest' abilissimo uffiziale.

I vascelli avanzarono per un braccio laterale del fiume che conduce al territorio di Brass, che consiste in due isole governate dai due capi Boy e Jacket. Il primo trattenne presso di sè, nel 1830, i due fratelli Lander, nè gli lasciò andare che sotto promessa di un considerevole donativo. I due fratelli non tennero la promessa; con tutto questo Boy, non pare che ne abbia conservato disgusto. Egli venne a fare una visita su i va. seelli e dimostrò le disposizioni più amichevoli verso Lander: quando la spedizione partì verso il paese d'Eboe, il capo Boy volle accompagnarla. Il Liverpool Courier dà ottime speranze della riuscita di questa nuova spedizione.

Palanqu

Ruine di Palanqué nel Messico.

alanqué o Culhuacan è una piccola città nello stato di Chiappa di tre in quattro mila anime, delle cui ruine il sig. dott. Corroy, figlio, ci dà le seguenti notizie. Il palazzo, forte o tempio giace sur una elevazione che sembra opera dell' uomo, la cui salita è rapidissima, e la sua vista meravigliosa. Esso si compone di cinque corpi di fabbrica, di circa mille piedi di circonferenza per ciascuna: vi potrebbono anche di presente ricevere stanza dieci mila uomini. Vi sono sotterranei di circa quattrocento piedi di lunghezza, ben conservati, de' quali trovansi bassi rilievi in pietra. Avvi una gran torre, nella massima parte soqquadrata: vi rimangono tuttavia cinque o sei ordini di una scala, pur ancora praticabile, e la cima della torre, come pure i tetti di tutta la fabbrica che sono di pietra di taglio, trovansi guerniti di grossi alberi. In tutti questi monumenti regna una mirabile euritmia, e vi si veggono figure colossali di 12 in 15

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piedi di altezza, scolpite in pietra. All'estremità del palazzo avvi un lungo peristilio, avente cinque ingressi o porte, tra cui sono parimente scolpiti personaggi giganteschi e figure di donne che allattano i bambini loro; nelle parti laterali vi sono alcuni bassirilievi in pietra. Un piccolo fiume sotterraneo scorre sotto il palazzo. Nelle lettere del sig. Waldeck, ingegnere, incaricato dal Governo inglese di esaminare le ruine di Palanqué, trovasi il passo seguente. « lo ho scoperto tre tavolette coperte di scritture, certamente di un maggior interesse che tutti i geroglifici couosciuti infino oggidì, perchè esse sono in uno stato di perfetta conservazione, e formavano l' ornamento del grande muro interno d' un tempio, che io credo essere stato dedicato alla dea Joactzill. La rassomiglianza che esiste tra i caratteri messicani e quelli delineati su queste tavolette, vi agevolerà la spiegazione di queste iscrizioni. Dietro le osservazioni da me fatte, i popoli di Palanqué sono stati gli abitanti originarii del paese, e sono essi che hanno iniziato i Messicani ne' segreti delle arti, essendo lo stile generale dell' architettura di questi popoli a un dipresso quasi identico. Dopo la stagione delle pioggie 'mi recherò a 15 leghe dal primo palazzo che ho visitato, giacchè le ruine si estendono a questa distanza lunghesso il Rio Michol, per vedere una piramide in pietra scoperta da pochi giorni. La vista di questo monumento servirà di guida a confermare le mie opinioni, e a decidere la questione istorica, col sussidio però dei documenti numerosi esistenti a Londra ed a Parigi. Da che io ho visitato Palanqué, opino che l'origine e l'antichità di Azteques non sono più un problema, ma ella è l'origine de' popoli che hanno edificato questi magnifici monumenti, che riesce assai arduo di stabilire. Io ho già letto e riletto tutto ciò che è stato descritto da Del Rio e da Dupaix, ma entrambi nou hanno dato che un' idea assat incompleta degli oggetti e i disegni loro sono manchevoli di correzione. Che che sia, io ho veduto degli edificii di cui eglino non sospettarono tampoco l'esistenza, e le mie escursioni, congiuntamente a quelle del mio compagno, sig. Foudriot, ne sehiudono l'adito a scoprire ogni giorno di nuovi. »

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XXIV. * Statistica del Mandamento (ossia Circondario) di Baldichieri, nella Provincia di Asti; dell'avvocato Teresio Plebano. Torino 1833, presso Giuseppe Pomba. Edizione in 8.o (Prezzo d'associazione 20 franchi).

XXV. *

Noi

Statistica della Provincia di Saluzzo; per l'avvocato Giovanni Eandi. Saluzzo 1833, coi tipi Lobetti Bodoni. Edizione in 4.o, divisa in due volumi, di 125 fogli di stampa, con carte topografiche.

oì già avemmo più volte occasione di rammentare in questi Annali le molte opere di statistica e di pubblica economia che si danno alla luce nel Regno di Piemonte. Questa dotta operosità negli studi che toccano più da vicino il miglior essere degli Stati, ne mostra ad evidenza che in

(1) Saranno indicate con asterisco (*) di contro al titolo dell'Opera quelle produzioni italiane o straniere, che si troveranno degne di una particolare menzione, e sopra le quali si daranno, quando occorrano, gli opportuni schiarimenti.

ANNALI. Statistica, vol. XXXVII.

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