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CAPITOLO I

Un re sopra un albero.

In una fresca mattina d'ottobre dell'anno 1651, due uomini, l'uno giovine, vecchio l'altro, vestiti entrambi nel modo più rozzo, camminavano a gran fatica fra i cespugli meno praticabili di una folta foresta, situata nei con. torni di Witeladies, al nord dell' Inghilterra. Nei modi di quei due viandanti vi erano tutte le apparenze dell'inquietudine; ed il più avanzato d'età soprattutto, spaventandosi sovente del rumore ch'egli stesso faceva camminando sullo strato di foglie secche accumulate per terra, gettava intorno a sè sguardi inquieti come se non fosse sicuro dell' aspetto deserto e selvag gio dei sentieri ch' egli percorreva, trascinan

dosi penosamente quale un uomo estenuato dalla fatica. Il più giovine mostrava assai più noncuranza nel suo portamento, e lo si avrebbe potuto intendere di frequente rispondere con parole di conforto e di coraggio alle espressioni allarmanti ed ai lamenti in che prorompeva ad ogni istante il suo vecchio compagno.

I due uomini di cui abbiam fatto menzione non erano i soli ospiti della foresta di Boscovel; in quell' istante molti soldati la percorrevano in tutte le direzioni; e facilmente si può capire che appunto l'approssimarsi di alcuno di essi destava tanto spavento in uno de' nostri due viandanti. I soldati che perlustravano la foresta appartenevano all'armata di spedizioalla testa della quale Cromwell aveva testè disfatto Carlo II a Worcester, allora appunto che questo giovine principe, avendo tentato di riconquistare il regno de' suoi padri, s' avanzava su Londra, ove comandava l'usurpatore.

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I trentamila uomini di Cromwell avevano uccisi, fatti prigionieri o messi in fuga tutti i soldati che Carlo aveva rannodati in Iscozia. Non fu che per miracolo che il giovine re potesse salvarsi; e l'usurpatore, vedendosi sfuggire il più bel trofeo della propria vittoria, aveva messo la taglia sulla testa dello Stuart; mille lire sterline erano state promesse a chi

consegnasse il re vivo o morto. Ma Carlo, che aveva abbandonato Worcester mentre aveva luogo la disfatta de' suoi, fuggiva in compagnia del duca di Buckingham e dei conti Derby e di Lauderdale. Egli non erasi fermato che a Witeladies, avendo, così in un tratto, poste settantacinque miglia fra lui e Worcester.

Era eretto Witeladies sul luogo d' un antico convento di religiose dell'ordine delle cisterciensi. Vinto e messo in rotta dal generale Lindburn, Derby, alcuni anni prima, aveva trovato una sicura ritirata in quel paese. I compagni di Carlo l'obbligarono a fermarvisi, e Derby, avendo prese informazioni sopra un certo Guglielmo Pendrill da lui anteriormente conosciuto, fu assai fortunato di ritrovare quest'individuo, la cui fedeltà eragli assicurata. Il giovine re si refugiò presso di lui, e, grazie alle premure del suo albergatore, potè cambiare i suoi splendidi ma imbrattati abiti con le spoglie d'un semplice contadino. Si recise la capigliatura, cha aveva bellissima, e si annerì con carbone le mani ed il viso; poscia, essendosi prudentemente separato da' suoi compagni di fuga, finse di darsi alle occupazioni dei taglia-legna.

Nulla impedirebbe l'autore d'abbandonarsi qui ad un' infinità di punti esclamativi sull'incostanza della sorte, sulla bizzarria della for

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