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ANNALI

DELLE

UNIVERSITÀ TOSCANE

TOMO QUINDICESIMO

Proprietà Letteraria

DELLE

UNIVERSITÀ TOSCANE

PARTE PRIMA

SCIENZE NOOLOGICHE

TOMO QUINDICESIMO

PISA

TIPOGRAFIA NISTRI

1875

L Soc 2544.25F

HARVARD COLLEGE

NOV 9 1920

LIBRARY

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1. Obietto della trattazione

2. Principali differenze fra le sentenze in materia civile e quelle in materia penale 3. Divisione della Parte Seconda.

1. Dimostrammo nella Prima Parte come si debba, secondo i principii del diritto, rispettare l'autorità delle sentenze rese dai tribunali stranieri in materia civile, considerandole come legge delle parti, ed espressione incontestabile di verità e di giustizia. In questa ci proponiamo esaminare, se eziandio le sentenze pronunziate dai tribunali in materia penale debbano avere autorità di cosa giudicata fuori del territorio.

Non si è mai dubitato che, a tutelare la sicurezza e la libertà personale, sia necessario impedire i procedimenti reiterati, la moltiplicità delle accuse, dei giudizi e delle pene per lo stesso reato (1), ma non si può con la stessa

(*) Vedi per la PARTE PRIMA, il Tomo XIV.

(*) La chose jugée est une égide qui protége désormais la vie l'honneur, le repos des accusés. (MANGIN, action publique n. 370) - Questo principio è stato a noi tramandato dai romani; qui de crimine publico in accusationem deductus est, ab alio super publico eodem crimine deferri non potest (L. 9 COD. de accusationibus et iscript. ). Il diritto canonico confermò la stessa massima. Nelle Decretali di Gregorio si legge infatti la seguente decisione del Concilio di Magonza; de his criminibus de quibus absolutus est accusatus, non potest accusatio replicari (Lib. V. t. 1. c. 6). Ai tempi nostri è generalmente considerato come un principio di diritto pubblico. Confr. FAUSTIN HÉLIE Traité de l'istr. crim. n. 983 e seg. WENDLER, de re judicata in causis criminalibus GRIOLET, chose jugée au criminel.

Scienze Noolog. T. XV.

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